Presentato giovedì scorso nella sala consiliare della Provincia di Matera il libro ‘Tom Zé.L’ultimo tropicalista” scritto da Pietro Scaramuzzo (edizioni ADD 2019), in collaborazione con Musica Jazz e Libreia dell’arco. Al tavolo con l’autore il presidente della provincia, Piero Marrese, la moderatrice Roberta Giuliano, gli esperti Luigi Esposito, Dino Plasmati e Margherita Lopergolo.
L’autore nutre una forte passione per l’universo culturale brasiliano che è nato con l’ascolto dei grandi dischi per poi trasformarsi in un vero e proprio lavoro.
Pietro Scaramuzzo ha iniziato a scrivere di musica e cultura brasiliana nel 2010 collaborando con la rivista “Musica Jazz” e nel 2012 ha creato Nabocadopovo.it, un portale che raccoglie le video-interviste che conduce ad artisti brasiliani.
L’idea di scrivere la biografia di Tom Zé risale al momento in cui l’autore si è reso conto che la letteratura dedicava poco spazio alla vita e alla carriera del musicista di cui si era innamorato quando , per la prima volta, aveva ascoltato Frevo , meglio nota come Pecadinho.
L’autore ha iniziato ad approfondire le sue ricerche su Tom Zé ricostruendo questa storia che rischiava di andare persa. Il libro è stato scritto a Lisbona dove l’autore si muoveva di concerto in concerto intervistando i musicisti che potevano arricchire la storia del tropicalista dimenticato, il maledetto, lo sperimentatore che rompe le regole con il movimento che nel ’68 brasiliano decretò la prima vera rivoluzione musicale dopo la bossa nova. Tom Zé rimase nell’oblio per vent’anni , finché David Byrne, leader del Talking Heads, lo scoprì durante uno dei suoi viaggi in Brasile.
La biografia scritta da Pietro Scaramuzzo è il frutto di anni di confronto tra l’ autore e il musicista e traccia il suo percorso artistico e personale dall’infanzia , fatta di insuccessi scolastici, alle prime esperienze con la dodecafonia brasiliana di Hans-joachim Koellreutter, agli appartamenti di Sao Paulo dove nascerà il movimento tropicalista che lo vedrà al fianco di Caetano Veloso e Gilberto Gil.
L’universo di Tom Zé è sempre in espansione; basti pensare che all’età di 83 anni lo aspetta un tour in Giappone. È proprio vero che Tom Zé un Erè, come si autodescrive nel collegamento via Skype, cioè una creatura a metà tra l’uomo e gli Orixas, le divinità sincretiche brasiliane, espressione dell’incoscienza infantile, che ha un fuoco che lo infiamma dall’interno.