L’importante ricorrenza del 90° anniversario della nascita di Rocco Scotellaro non poteva passare inosservata a Pisticci, dove i legami con il sindaco-poeta di Tricarico sono ancora molto saldi. La figura, il pensiero, l’opera, l’attività politica e letteraria e il messaggio di Scotellaro sono state al centro di un incontro promosso dal Centro Sociale per Anziani di Pisticci, alla presenza di numerosi iscritti. Una preziosa e unica occasione per ascoltare alcuni tra i più importanti e qualificati protagonisti della vita politica, amministrativa e sindacale di Pisticci del dopoguerra, come Nicola Dolce, che ha curato l’evento, l’on. Nicola Cataldo e Domenico Giannace che hanno rievocato episoli e aspetti inediti di storia attestando comunque il ruolo importante che Scotellaro ha svolto a favore del problema della terra. Ad inizio lavori, il prof. Giuseppe Coniglio, che si è dichiarato onorato di sedere al tavolo dei relatori con veri e autentici protagonisti della storia, il cui nome è ormai consacrato nei libri, ha manifestato tutta la sua amarezza nel constatare che ancora oggi il nome di Scotellaro sia appena accennato nei testi e manuali scolasttici, nonostante la ricchezza di pubblicazioni specifiche. Ha poi passato in rassegna la biografia, l’attività amministrativa e sindacale di Scotellaro, la sua poesia, il suo messaggio ancora attuale, definendolo il cantore della civiltà contadina e della Lucanità. Sugli aspetti giuridici e legali dell’arresto di Scotellaro si è a lungo soffermato l’avv. Nicola Cataldo, che ha pure trattato dei collegamenti di Scotellaro con aspetti e personaggi pisticcese, tra cui il suo compagno di carcere Chiellino. Scotellaro fu del tutto scagionato dalla infamante accusa di peculato ma l’esperienza del carcere da innocente lo aveva del tutto provato, al punto da lasciare per sempre la politica e di trasferirsi a Portici per dedicarsi alla indagine sociologica sui Contadini del Sud. Conclusioni del convegno affidate a Domenco Giannace, già sindaco di Pisticci e consigliere regionale, che ha ricordato i suoi personali rapporti con Scotellaro e rievocato la sua esperienza carceraria a Matera, quando Rocco, da poco prosciolto, si recò a fargli visita, donandogli un libro che egli oggi custodisce gelosamente come il ricordo più bello.
Giuseppe Coniglio