Al via le iniziative per la cerimonia di consegna del Premio letterario Energheia 2018, giunto alla sua ventiquattresima edizione.
Anche quest’anno l’associazione ha promosso una serie di eventi a corollario del Premio, con una serie d’incontri con personalità del mondo della cultura nazionale e internazionale, che accompagneranno il pubblico materano e gli ospiti del Premio dal 7 al 16 settembre 2018.
Si inizia venerdì 7 settembre alle 19.30 al Museo Ridola con la presentazione del libro digitale dello storico lucano Giacomo Racioppi: Origini storiche basilicatesi investigate nei nomi geografici del 1876 nei diversi formati elettronici. L’iniziativa rientra nell’attività di Scriletture Ibride promossa dal sodalizio materano che ha al suo attivo oltre 23 libri riguardanti la città e il territorio, in formato digitale, scaricabili gratuitamente dal sito dell’associazione: www.energheia.org.
Sabato 9 settembre alle ore 19.30, nel Museo D. Ridola, sarà dedicato alla letteratura russa e alle influenze del potere zarista con il Professore Marco Caratozzolo dell’Università di Bari. Quasi un parallelo tra quanto accadeva nel mondo letterario e artistico nei primi del Secolo scorso e la realtà attuale di Putin.
Domenica 10 settembre alle ore 20.00 sarà la volta del teatro e dei pupi siciliani nel giardino del Museo Ridola, con lo spettacolo dal titolo: Non mi piace il buio, prigionia e morte di Giuseppe Di Matteo di Angelo Sicilia, tratto dal romanzo “Il giardino della memoria” di Martino Lo Cascio. Una storia che narra la tragica vicenda della prigionia del bambino rapito e ucciso dalla mafia perché figlio di un pentito.
Nella giornata di lunedì 11 presso la Biblioteca “T. Stigliani”, nella Sala “Laura Battista” alle 19.00 è previsto l’incontro con il giornalista de Il Fatto Quotidiano Antonello Caporale che presenterà il suo ultimo libro dal titolo “Matteo Salvini. Il ministro della paura”; mentre martedì 12 settembre al Palazzo Lanfranchi sarà la volta del Professore Stefano Petrucciani, docente di filosofia all’Università La Sapienza di Roma che approfondireà il pensiero di Marx a duecento anni dalla sua nascita. Dopo questi incontri spazio alla musica con Onde lunghe, incentrato sul rapporto tra rock e politica, ovvero sulla presa di posizione di diversi cantanti e gruppi rock su tematiche sociali e politiche che si svolgerà presso Le Monacelle mercoledì 13 settembre, mentre giovedì 14 settembre nel giardino del Museo Ridola, risuoneranno le note di musica classica con il pianista materano Pierfrancesco Forlenza e la partecipazione dello scrittore Roberto Moliterni con Invenzione a due voci, raccontare la musica. Venerdì 14 settembre al Museo Ridola, Rita Montinaro, per la sezione Ti racconto un libro narrerà Un libro, una donna, di Annie Ernaux. Da non perdere la lezione sulla tema Tecniche narrative e scrittura, in programma nel pomeriggio di sabato 15, aperta agli scrittori italiani e stranieri del Premio Energheia con Tiziana D’Oppido, Ulf Peter Hallberg e Fernando Clemot.
Un Premio che in queste ventitquattro edizioni ha visto la partecipazione di un nutrito e vasto numero di scrittori in erba che si sono cimentati nella difficile arte della scrittura, ma che nel contempo ha avvicinato molti amanti della lettura al comitato lettori, composto, nell’ultima edizione, da oltre ottocento, sparsi in ogni angolo della Penisola.
Un coinvolgimento che fa del Premio Energheia una realtà locale che guarda lontano, oltre i suoi confini nazionali. È il caso del Premio Energheia Europa promosso in Spagna, Israele, Slovenia e Francia che vedranno nella città dei Sassi i suoi vincitori, ospiti dell’associazione nelle giornate del Premio. Iniziative che vedono il coinvolgimento del Governo Spagnolo, dell’Ambasciata di Slovenia in Italia, dell’Institut Francais, dell’Università Bezalel di Gerusalemme, dell’Università di Maribor e La Sorbona di Parigi.
L’associazione con queste giornate materane, intende rimarcare questa sua notevole e infaticabile produzione culturale con l’antologia “I racconti di Energheia”, raccolta dei racconti finalisti dello scorso anno, che sarà presentata sabato 15 settembre, in concomitanza con la cerimonia di consegna del Premio, e con la produzione dei cortometraggi – la trasposizione in suoni ed immagini dei racconti vincitori del premio Energheia Cinema 2017 e Miglior racconto da sceneggiare 2017 -, quest’ultimi saranno presentati venerdì 14 settembre nella sala del Museo D. Ridola a Matera.
Ancora un finale fragoroso con la serata della domenica 16 con un approfondimento culturale sul tema Europa, cultura e crisi nel Giardino del Museo Ridola che vedrà la presenza del filosofo Giacomo Marramao dell’Università Roma Tre e dell’intellettuale spagnolo Santiago Eraso e che intende rilanciare il documento promosso dal professore Massimo Cacciari sul tema dell’approccio italiano all’Europa. Infine la serata si concluderà con l’anteprima di Time Zones 2019, rassegna musicale sulla via delle musiche possibili che si svolge da oltre 35 anni in diverse città pugliesi con la presenza del chitarrista americano Lee Ranaldo.
Una serie di incontri, quindi, che abbracciando tutte le arti rientrano a pieno titolo nei progetti che da tempo l’associazione persegue sul territorio.
Programma Premio Energheia 2018
Venerdì 7 | Museo “D. Ridola” | Ore 19:00
Scriletture Ibride – Presentazione del libro digitale
Giacomo Racioppi, Origini storiche basilicatesi investigate nei nomi geografici – ed. Energheia
A seguire: Storie e leggende a sei corde con Francesco Stifano
Sabato 8 | Museo “D. Ridola” | Ore 19:00
LO ZAR E IL POPOLO. SUGGESTIONI
LETTERARIE E ARTISTICHE
Marco Caratozzolo
Dipartimento di Lettere, lingue, arti. Italianistica e culture comparate, Università di Bari.
Domenica 9 | Museo “D. Ridola” | Ore 20:00
NON MI PIACE IL BUIO
Prigionia e morte di Giuseppe Di Matteo | di Angelo Sicilia
Spettacolo di pupi siciliani tratto dal romanzo “Il giardino della Memoria” di Martino Lo Cascio
Lunedì 10 | Sala “Laura Battista” Biblioteca | Ore 19:00
Incontro con Antonello Caporale
Martedì 11 | Palazzo Lanfranchi, Sala “Carlo Levi” | Ore 19.30
MARX DUECENTO ANNI DOPO – STORIA E ATTUALITA’
Stefano Petrucciani, Professore Ordinario Filosofia Politica, Università La Sapienza, Roma
Mercoledì 12 | Sala Fondazione Monacelle | Ore 20:00
Onde lunghe, la musica raccontata:
ROCK E POLITICA
Angelo Guida e Michele Morelli
Giovedì 13 | Museo Ridola | Ore 20:00
INVENZIONI A DUE VOCI
Raccontare con la musica
Pier Francesco Forlenza | pianista
Con la partecipazione di Roberto Moliterni | scrittore
Venerdì 14 | Museo Ridola | Ore 19:00
Ti racconto un libro: UNA DONNA di Annie Ernaux |Ed. L’orma
A cura di Rita Montinaro
A seguire: I Corti di Energheia – Cortometraggi tratti dai racconti designati dalla Giuria del Premio Energheia 2017
Sabato 15 | Museo Ridola |Ore 16.30
Tecniche narrative e scrittura
Laboratorio di scrittura per finalisti italiani e stranieri con Peter Hallberg, Fernando Clemot, Laura Durando, Tiziana D’Oppido
Ore 20.00 | Cerimonia di consegna Premio Energheia | XXIV edizione
Nuvole di Energheia, storie a fumetti
I brevissimi “Domenico Bia”
Energheia Cinema
Energheia Europa: Spagna, Francia, Slovenia, Israele
Domenica 16 | Giardino Museo Ridola | Ore 18.00
EUROPA, CRISI E CULTURA
Santiago Eraso | scrittore
Giacomo Marramao | filosofo
A seguire: Ore 21.00
Lee Ranaldo in concerto
A cura di Time Zones e Polo Museale di Basilicata
I finalisti del Premio Energheia 2018
Nuvole di Energheia, storie a fumetti
Un soggetto buono per tutte le occasioni, Massimiliano Bandini, Castrocaro Terme,(FC)
Una storia banale, Tommaso Frelli, Chiaravalle(AN)
I brevissimi di Energheia “Domenico Bia” sul tema: Giallo (I colori dell’iride)
L’ultima bugia, Francesca Di Donato, San Benedetto dei Marsi(AQ)
Ridere Giallo, Vincenzo Di Francesco, Guidonia-Montecelio(Roma)
Ultima lettera a Theo, Massimo Terzini, Veroli(FR)
Premio Energheia Cinema, un soggetto per un cortometraggio.
Le grida della buonanotte, Andrea Saettone, Trino(VC)
Premio Energheia Europa
Víctor Ortega Esquembre – Spagna – Gravedad
Emma Reinhardt – Francia – Finir
Tanja Spes – Slovenia – I raccoglitori di emozioni
Jonathan Frid – Israele – End of words
Premio energheia
Sezione Giovani (15- 21 anni)
Arborea e Sabuloso, Roma
Perfetto, Bologna
Nel tunnel, Roma
Ultimo mercoledì, Roma
Questo è solo l’inizio, Padova
Sezione Adulti (oltre 22 anni)
Lo sfregio, Vigevano(PV)
Boe galleggianti, Terlizzi (BA)
Joe Struder, Reggio Emilia
Un violino, Sezze(LT)
Il velo, San Giovanni la Punta(CT)
Gli ospiti di Energheia 2018
Lucia Bellaspiga, milanese, è scrittrice e giornalista del quotidiano Avvenire dal 2001 (si occupa principalmente degli Interni e del settore ‘Dossier’ dedicato a servizi ed inchieste ad ampio raggio). Ha pubblicato vari libri, tra i quali una biografia su Carlo Urbani, il primo medico italiano vittima della SARS e sullo scrittore Dino Buzzati in occasione del centenario della nascita[.Vincitrice nel 2003 della prima edizione del premio in memoria della giornalista Maria Grazia Cutuli e nel 2004 del premio giornalistico «Benedetta D’Intino» (Cristina Mondadori e Edizioni Il Saggiatore), ha collaborato con numerosi quotidiani nazionali, quali II Giornale, L’Indipendente, La Repubblica.
Antonello Caporale, giornalista, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Salerno nel 1985, con una tesi di laurea sui limiti e le incongruenze della legislazione d’emergenza per le aree terremotate. Si trasferisce a Roma, dove consegue, presso la LUISS, il master in giornalismo e comunicazioni di massa. Dopo una breve parentesi al quotidiano l’Unità, viene assunto da Repubblica nel giugno del 1989. Inviato del giornale, vi scrive di politica ed è stato ideatore e autore delle interviste “Senza rete”, poi raccolte, con l’aggiunta di alcuni inediti, in un volume dal titolo La Ciurma. Ha firmato “Il Breviario”, rubrica quotidiana di pillole di vita politica e, su Repubblica.it, “Piccola Italia”. Ha fondato l’Osservatorio permanente del doposisma della Fondazione MIdA. Lasciata la Repubblica, nel settembre 2012 è passato lavorare per Il Fatto Quotidiano, di cui è caporedattore.
Marco Caratozzolo (Napoli, 1975) ha studiato all’Università degli Studi di Bergamo. Si è laureato nel 2000 in Letteratura russa. Nello stesso anno ha iniziato il dottorato di ricerca in Letterature slave moderne e contemporanee presso l’Università di Milano. Ha insegnato nel 2000/2001 lingua italiana presso il “Literaturnyj Institut im. Gor’kogo” di Mosca, ha studiato Letteratura russa e Teoria della letteratura all’Università di Tartu nell’ambito del programma Erasmus. Nel 2003 ha terminato il dottorato di ricerca discutendo una tesi dal titolo Una voce russa a Parigi: l’attività di Don Aminado nella stampa e nei circoli dell’emigrazione russa tra le due guerre. È stato assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Bergamo. È autore del volume La Russia allo specchio. Cultura, società e politica dell’emigrazione russa a Parigi negli anni Trenta (L’Harmattan Italia, 2006). Attualmente è ricercatore presso l’Università degli Studi di Bari, dove insegna letteratura russa. I suoi campi di interesse sono la cultura dell’emigrazione russa a Parigi e la tarda avanguardia letteraria russa.
Fernando Clemot, scrittore spagnolo di Barcellona, docente di Filologia spagnola all’Università di Barcellona, autore di “En la frontiera” (I migliori racconti della letteratura chiana_2008) e Siglo XXI: Los nuevos nombres del cuento espanòl._2010. Vincitore di numerosi premi tra i quali: Premio Internacional Barcarola de Narrativa_2006 e Premio Setenil_2009; collabora con numerose riviste letterarie tra le quali: Quimera, Barcarola, Educomania e Paralelo Sur.
Tiziana D’Oppido ha studiato presso l’École d’Interprètes Internationaux di Mons-Hainaut, Belgio e si è laureata presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste. È stata una delle prime ricercatrici italiane di tecnologia CAT e ha lavorato per molti anni come Assistente d’Alta Direzione e Direttrice del Commercio Estero. Collabora con case editrici e Festival letterari ed è ideatrice e organizzatrice di eventi culturali. Con le sue opere ha vinto diversi premi nazionali per l’originalità di trama e stile. Vive fra Matera, Roma e Trieste.
Laura Durando, torinese, laureata in Lingue e Letterature straniere, specialistica indirizzo storico-culturale. Traduttrice, articolista e recensionista. Collabora con riviste cartacee e on-line di carattere culturale letterario. Attualmente corrispondente per Revista Peruana de Literatura, Lima, Perù. Dal 2006 cura i testi per il progetto narrativo-musicale per conto del gruppo di spettacolo Out-Line Minstrels.
Santiago Eraso, di Donostia/San Sebastian vive a Madrid. Laureato in Lettere e Filosofia, ha ricoperto in passato presso la città di Tolosa il ruolo di Responsabile della Biblioteca pubblica, quindi Professore di Storia dell’Arte e ancora Direttore del Dipartimento di Cultura, Educazione e Gioventù della città. Dal 1987 al 2006 è stato Direttore di Arteleku, Centro per l’Arte e la Cultura Contemporanea del Consiglio Provinciale di Gipuzkoa creando fabbriche e laboratori multimediali e membro del consiglio basco della cultura. Ha svolto il ruolo di Direttore Culturale per la Candidatura di Donostia / San Sebastian a Capitale europea della cultura nel 2016. Nel 2011 gli viene assegnato il premio Gure Artea, il più alto riconoscimento nel settore artistico assegnato dal governo basco. Dopo aver lasciato la Direzione di Donostia / San Sebastián 2016, coordina due progetti di Art Project denominati “Pagadi” e “Trattato di pace”, realizzati con la collaborazione di molti musei iberici, tra i quali il Museo del Prado di Madrid. Ha realizzato un blog https://santieraso.wordpress.com su Arte, Cultura, Etica e Politica in cui due epigrafi principali riassumono il suo pensiero: Pensare all’Europa e alla Cultura come bene comune.
Pier Francesco Forlenza, pianista e compositore materano, milanese d’adozione, ha debuttato a 11 anni, suonando in récital e con orchestra nei maggiori centri in Italia e all’estero, fra cui il «Palau de la Musica» di Valencia, il Conservatoire Royal di Bruxelles, Società dei concerti e Serate musicali di Milano, Ravello Festival, con l’orchestra della Transylvania, la Filarmonica «Oltenia» di Craiova, il Liepaja Piano Stars Festival, che ha inaugurato suonando il terzo concerto di Rachmaninov. Si è esibito con direttori d’orchestra e strumentisti come Tadeusz Wojciechowsky, Marcello Bufalini, Philippe Cassard, Giuseppe Mega, Michele Lomuto, con il quale ha anche realizzato un sistematico lavoro di ricerca nel campo della nuova musica.
È stato vincitore di numerosi concorsi, fra cui il Premio «Kawai», quelli di Stresa, Messina, Osimo, Firenze, del «Viotti-Valsesia», del concorso «Ismez», del «Premio Veio». È stato semifinalista ai concorsi «F. Busoni» di Bolzano e «Reine Elizabeth» di Bruxelles. Vincitore a 22 anni dei concorsi a cattedre di pianoforte e lettura della partitura, è stato il più giovane docente di ruolo nei conservatori italiani.
Insegna pianoforte al Conservatorio «G. Verdi» di Como ed è docente ospite alla Estonian Academy of Music and Theatre di Tallinn.
Martino Gozzi, dopo una laurea con una tesi in filosofia teoretica dal titolo: “La solitudine dell’invenzione: esperienza, narrazione e romanzo nel pensiero di Walter Benjamin”, ha svolto un lungo apprendistato nel mondo editoriale come redattore, revisore, traduttore di diversi autori tra i quali Eva Weaver, Steve Earle, Sarah Winman ed autore di diversi romanzi: “Una volta Mia,” (peQuod) nel 2004; “Giovani promesse,” (Feltrinelli) nel 2009 e “Mille volte mi ha portato sulle spalle,” (Feltrinelli) nell’aprile 2013. Attualmente Direttore organizzativo della Scuola Holden – Storytelling & Performing Arts di Torino, dove si occupa del Coordinamento della didattica e relazioni internazionali.
Lo scrittore svedese Ulf Peter Hallberg vive a Berlino dal 1983. Nei suoi romanzi: Lo sguardo del flaneur, 1983; Grand Tour, 2005; Trash europeo, 2012; L’ombra di Strindberg nel Nord di Parigi, 2012; ha sviluppato uno stile cosmopolita ed esistenziale. I suoi romanzi son tradotti in sei Paesi diversi. Molto vicino, in Italia, a Claudio Magris, fonte di ispirazione per la sua attività artistica, ha tradotto in lingua svedese Il libro dei passaggi di Walter Benjamin ed ha pubblicato nel 2016 due volumi di otto testi teatrali di Shakespeare. Insegna scrittura creativa alla IV Università di Parigi – Sorbona. Parigi, la città come specchio, il suo ultimo romanzo.
Martino Lo Cascio è nato a Palermo, dove vive. Psicologo e psicoterapeuta, è autore di opere teatrali e documentari – per cui ha ricevuto svariati premi – incentrati sui temi del disagio sociale, delle migrazioni e dell’inchiesta antropologica. Tra i documentari, Cronache da Beslan (2006), Vulpitta Residence (2008) e L’uomo che sembrava un taxi (2012) mentre l’ultima fatica teatrale è Vade retro – La riscossa dei poveri diavoli, realizzato con richiedenti asilo e migranti. Ha pubblicato il libro di poesie Cuntraversi (Viennepierre 2008) e il romanzo Il giardino della memoria (2017).
Giacomo Marramao, insegna filosofia politica e filosofia teoretica presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre. Allievo di Eugenio Garin, nel 1969 si è laureato in Filosofia all’Università di Firenze. Dal 1971 al 1975 ha proseguito gli studi all’Università di Francoforte, lavorando soprattutto intorno ai diversi filoni del marxismo italiano ed europeo. Nel 1971 ha pubblicato Marxismo e revisionismo in Italia, rintracciando in Gentile la chiave di volta filosofica del marxismo italiano. Dal1976 al 1995 ha insegnato “Filosofia della politica” e “Storia delle dottrine politiche” presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Nel 1979 è uscito il suo libro Il politico e le trasformazioni, nel quale ha posto a confronto le tematiche del marxismo europeo degli anni ’20-30 con le analisi delle trasformazioni del politico di Carl Schmitt (del cui pensiero egli è stato uno dei primi riscopritori). A partire dal volume Potere e secolarizzazione (1983) è venuto elaborando una teoria simbolica del potere (e del nesso politica-tempo) incentrata sulla ricostruzione ‘archeologica’ dei presupposti del razionalismo occidentale. Fondamentali, nel dibattito politico-culturale degli anni Ottanta, le sue collaborazioni a due riviste: Laboratorio politico (1981-1983) diretto da Mario Tronti e il Centauro (1981-1986), diretto da Biagio de Giovanni. È stato direttore scientifico della Fondazione Basso-Issoco, membro del Collège International de Philosophie di Parigi e professore honoris causa all’Università di Bucarest. Nel 2005 la Presidenza della Repubblica francese gli ha conferito l’onorificenza delle “Palmes Académiques”. Nel 2009 ha ricevuto il Premio internazionale di filosofia “Karl-Otto Apel” e nel 2013 il titolo di doctor honoris causa in Filosofia dalla Universidad Nacionál de Córdoba (Argentina). Ha conseguito altri premi: Premio Pozzale Luigi Russo a Passaggio a Occidente e Premio di filosofia “Viaggio a Siracusa” a La passione del presente.
Stefano Petrucciani è Professore ordinario di Filosofia Politica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell‘Università di Roma “La Sapienza”. Ha diretto il Dipartimento di Studi Filosofici ed Epistemologici (dal 1 novembre 2006 al 30 giugno 2010) e dal luglio 2010 dirige il Dipartimento di Filosofia. E’ Presidente della Società Italiana di Filosofia Politica e direttore responsabile della rivista “Politica e società”, edita dal Mulino. Fa parte della direzione delle riviste: “La cultura”, “Parole chiave”, “Critica marxista” ed è corrispondente italiano della rivista “Actuel-Marx” (Paris, Presses Universitaires de France). e membro del comitato scientifico della Fondazione Istituto Gramsci. Oggetto primario delle sue ricerche è stata la teoria critica della società della Scuola di Francoforte. Al pensiero di Adorno e Horkheimer Petrucciani ha dedicato un volume nel 1984 (Ragione e dominio, Roma 1984) ha curato diverse edizioni di testi di Adorno (Contro l‘antisemitismo, 1994; Il concetto di filosofia, 1999; Interpretazione dell‘Odissea, 2000; la nuova edizione di Dialettica negativa, Einaudi, Torino 2004; il corso Metafisica. Concetto e problemi e la nuova edizione di Terminologia filosofica, entrambi editi da Einaudi). Nel 2007 ha pubblicato il volume Introduzione a Adorno (Laterza, Roma-Bari 2007). ha pubblicato un volume sul pensiero di Karl-Otto Apel (Etica dell‘argomentazione, Genova 1988) e uno sulla teoria di Habermas (Introduzione a Habermas, Roma 2000). Modelli di filosofia politica, Einaudi, Torino 2003. Marx in America, con F. S. Trincia, Editori Riuniti, Roma 1992).
Lee Mark Ranaldo (New York, 3 febbraio 1956) è
un chitarrista e cantante statunitense, componente del gruppo dei Sonic Youth e autore solista, nonché produttore, poeta ed editore. Nel 2003 è stato incluso al 33º posto della lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone scelta da David Fricke.
Ranaldo è nato a Glen Cove, presso Long Island, New York. Negli anni in cui frequentava l’università di Binghamton suonò nel gruppo punk sperimentale Fluks (nome derivato dal movimento artistico dadaista Fluxus). Le sue influenze dell’epoca includevano sia gruppi psichedelici californiani della fine degli anni ’60 come Grateful Dead, Jefferson Airplane e Hot Tuna, che nuovi gruppi punk e new wave newyorkesi come Ramones, Television e Talking Heads. Trasferitosi a Brooklyn nel 1979, suonò con Rhys Chatham e con i Plus Instruments (con cui poi registrò anche un disco nel 1982). Tramite Chatham conobbe il compositore di avanguardia Glenn Branca ed entrò nel suo ensemble. Nella tumultuosa scena no-wave newyorkese dei primi anni ’80 conobbe Thurston Moore e Kim Gordon, suoi futuri compagni nei Sonic Youth, negli anni a seguire una delle band di riferimento dell’intera scena indipendente americana, e non solo. Parallelamente al lavoro, peraltro ingente, con i Sonic Youth Ranaldo ha sviluppato una produzione solista a partire dal 1987, quando ha pubblicato il primo album From Here to Infinity. In seguito sono stati pubblicati Scriptures of the Golden Eternity, in edizione limitata su LP nel 1993 e su CD nel 1995, Envisioning nel 1995, Amarillo Ramp (For Robert Smithson) nel 1997, Dirty Windows e Clouds nel 1998, Music for Stage and Screene Oasis of Whispersnel 2005 e Four Guitars Live, con Nels Cline, Carlos Giffoni e Thurston Moore, nel 2006. Dopo lo scioglimento dei Sonic Youth, ha pubblicato Between the Times and the Tides nel 2012[ e Last Night on Earth del 2013 con il gruppo The Dust che vede alla batteria l’ex Sonic Youth Steve Shelley, alla chitarra Alan Licht e al basso Tim Lüntzel. Negli anni successivi alla consacrazione dei Sonic Youth (dopo l’album Daydream Nation del 1988), all’attività di musicista e scrittore Ranaldo affiancò quella di produttore. Tra i gruppi prodotti: Babes in Toyland, You Am I e Deity Guns. Come scrittore Ranaldo ha pubblicato sia libri a carattere musicale che, soprattutto, poesie. I suoi ultimi libri di versi sono Lengths & Breath del 2004 e Road Movies del 2005 (edizione rivista e ampliata del libro omonimo pubblicato nel 1994). In traduzione italiana si può leggere ora Road Movies, pubblicato da quarup, Pescara 2007 (trad. di Fabio Genovesi).
I LIBRI
Il giardino della memoria affonda le radici nella cronaca di uno dei più efferati delitti mafiosi degli ultimi decenni: il rapimento del tredicenne Giuseppe Di Matteo e il suo assassinio, due anni dopo, l’11 gennaio 1996. Io narrante di questa drammatica storia è un regista teatrale che accetta l’incarico di scrivere una pièce su quell’omicidio e per farlo si concentra sui 779 giorni di prigionia del ragazzo. Al suo racconto si alternano e si accompagnano come un coro da tragedia la ‘voce’ della vittima stessa, Giuseppe, e quelle fissate nella trascrizione di ampi stralci degli atti giudiziari del processo. Emerge così con crudezza l’assurdità di ciò che ci piacerebbe poter pensare solo frutto della fantasia mentre è realmente accaduto.
Invasione. Schifo. Felpa. Sovranità. Terrorismo. Ruspa. Pulizia. Schiavismo. Da qualunque parola si parta si arriva sempre a lui: a Matteo Salvini, il neo ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio del governo Conte. Il politico più social, che ha saputo ripulire l’immagine di un partito consumato dagli scandali, la Lega, e capovolgere il suo mondo senza farsene accorgere. All’inizio se la prendeva con i napoletani, poi con i Rom e infine con gli immigrati: ora “vengono prima gli italiani”, non i padani. Prima il problema del Paese era la Calabria e il sud nullafacente ora sono da un lato gli spacciatori dall’altro i burocrati di Bruxelles. Come racconta Caporale, Salvini ha cambiato la forma ma non la sostanza: il filo della narrazione vincente è sempre la paura. La paura dell’altro, di chi ci invade, di chi attenta alla nostra sicurezza, di chi ci spoglia dei nostri averi o della nostra fede e infine della nostra stessa identità. Prefazione di Tomaso Montanari.