Nella Collezione Etnografica del Museo Ridola di Matera sono custoditi 400 timbri del pane di Matera. 35 di questi sono stati riprodotti pittoricamente dall’artista Mariana D’Aquino, censiti con una breve descrizione e pubblicati nel libro “Nel nome del pane. Segni della cultura agropastorale in Basilicata”. Il volume è presentato nel pomeriggio nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi.
Dopo i saluti della Direttrice del Polo Museale della Basilicata Marta Ragozzino e dell’artigiano Luca Colacicco l’editore Vito Epifania di Altrimedia Edizioni ha coordinato gli interventi del Direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata, Ferdinando Mirizzi e del professore Nicola Rizzi, che hanno partecipato all’evento insieme all’autrice.
Il timbro o marchio del pane è un manufatto ligneo, di altezza tra i 10 e i 20 cm, scolpito a tutto tondo, e variamente decorato, costituito da un unico blocco di legno e suddiviso in due sezioni principali: una superiore con una figurazione decorativa-simbolica e una inferiore nella cui base venivano incise le iniziali di un nome.
La Collezione Etnografica del Museo Nazionale Archeologico “Ridola” di Matera comprende anche conocchie (utilizzate per dipanare la lana), cucchiai e stecche da busto. Un ricco repertorio di manufatti lignei che raccontano la storia di un popolo che nella sua semplicità ha tramandato questi piccoli oggetti, dal notevole valore artistico e degni di considerazione.
Un tempo, marchiare i pani con le iniziali del capo famiglia, in modo che non si confondessero con quelli di altre famiglie, dal momento che la consistenza della pasta e la pezzatura erano diverse e ciascuno voleva avere la certezza che il proprio pane non fosse scambiato con quello altrui.
“Nel nome del pane”, in edizione bilingue italiano-inglese, ha la prefazione firmata dal professor Ferdinando Mirizzi e un testo del professor Nicola Rizzi.
La fotogallery della presentazione del libro “Nel nome del pane. Segni della cultura agropastorale in Basilicata” (Foto www.SassiLive.it)