Riannodare i fili della memoria per consegnare alle nuove generazioni non solo una storia, spalancando una finestra sul passato e sui cambiamenti avvenuti, su gioie e conquiste vissute e sulle ingiustizie subite, ma soprattutto per tramandare i valori che quel vissuto testimonia. Sono queste le ragioni che hanno mosso Giuseppe Tancredi nel raccontare la sua storia e quella della sua famiglia nel libro “Una storia per Gabriel”, a cura di Mimmo Sammartino (Calice Editore).
Il volume è stato presentato ieri, 13 dicembre, a Potenza nella Sala consiliare della Provincia, in una iniziativa organizzata dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli nell’ambito della rassegna “La Forgia di Sinisgalli”, giunta alla quinta edizione. Ad aprire l’incontro, i saluti del Presidente della Provincia di Potenza, Rocco Guarino, ente socio della Fondazione Sinisgalli insieme alla Regione Basilicata, al Comune di Montemurro, all’Università degli Studi della Basilicata – presente in sala la prof.ssa Maria Teresa Imbriani, componente del Cda-, e alla Bcc Basilicata, rappresentata dalla Presidente Teresa Fiordelisi.
Nel suo intervento introduttivo, il Direttore della Fondazione Sinisgalli, Luigi Beneduci, ha sottolineato le assonanze tra l’esperienza narrata in “Una storia per Gabriel” e la maturazione della personalità sinisgalliana, dal ricordo del mondo contadino e artigianale dell’infanzia a Montemurro, alla scoperta della Civiltà delle macchine e della cultura d’impresa. Un filo rosso lega inoltre questo libro alle altre opere di Mimmo Sammartino, da “Vito ballava con le streghe” a “Ballata dei miracoli poveri” e “Il paese dei segreti addii”, come evidenziato dalla blogger letteraria Giuditta Casale nella sua conversazione con gli autori. Questo filo, secondo Sammartino, parte proprio da Leonardo Sinisgalli, perché tiene insieme memoria e innovazione, la sete di riscatto, l’urgenza di ritrovare un racconto. Perché raccontare è riconoscere dignità agli accadimenti e alle esistenze narrate. E perché ogni racconto, con la formidabile potenza della parola, può restituire senso a ciò che è stato, cambiare il corso dei destini e riprogettare il mondo.
Il dialogo è stato intervallato da letture del testo, a cura di Sammartino, e dai brani di Astor Piazzolla eseguiti dal Trio Accord di Ateneo Musica Basilicata, con Gennaro Minichiello al violino, Giovanna D’Amato al violoncello, Ezio Testa alla fisarmonica.