Straordinaria partecipazione di pubblicoa Rivello, pur nel rispetto delle regole imposte dall’emergenza Covid-19, per la presentazione del libro di racconti “O strómmëlë. Storie di uomini e luoghi di un paese lucano” di Urbano Ferrari (Universosud, 2020), un piccolo scrigno di memorie tenuto a battesimo dallo scrittore e saggista Raffaele Nigro (curatore della Prefazione) e da Patrizia Del Puente (docente di Linguistica e Glottologia e direttrice del Centro Internazionale di Dialettologia dell’Unibas – sue l’Introduzione e la nota al testo).
Le tante storie e i fatti di questo libro sono riportati sulla pagina dall’autore esattamente così come si sono fissati nella memoria e sono stati, da sempre, raccontati.
Ne viene fuori quasi un racconto unico che, partendo da uno sguardo privato (l’autobiografia è un pretesto), si fa collettivo, un documento – ora leggero e divertito ora di maggiore intensità – in grado di ricostruire la geografia, anche umana, del paese: i volti, i nomi, le botteghe e le case, le storie del vicinato, i legami ei rapporti, il senso autentico di comunità; e poi i giochi, le tradizioni… tutto il paese (che è Rivello, ma che potrebbe essere anche un altro paesino della Basilicata, del Sud o dell’Italia interna) ri-vive in queste pagine e ciascunori-trova il suo posto in quell’orizzonterarefatto ma ancora reale e vivo, radice imprescindibile dell’oggi, “memoria collettiva tinta di poesia”,“storia di tutti che può essere affidata […] al patrimonio del paese e costituire corrimano e ricchezza per i figli dei figli”, come ha evidenziato lo scrittore e saggista Raffaele Nigro nella sua preziosa, icastica prefazione al testo.
In considerazione della forte componente antropologico-documentaristica dei racconti, è molto importante che anche le parole in dialetto siano state “salvate”, trascritte usando l’Alfabeto di Dialetti Lucani (ADL) codificato dal Centro Internazionale di Dialettologia dell’Unibas grazie alla disponibilità della prof.ssa Patrizia Del Puente, che ha pure curato la generosa e interessante nota introduttiva al testo.Rappresentando esso stesso una parte determinante dell’identità del paese, il dialetto è un elemento fondamentale da non disperdere, fraintendere o travisare.In tal senso, preziosa risulta anche la piccola appendice di fotografie, cartoline e documenti, dall’atto di matrimonio della nonna Angela Maria e dal materiale documentario sullo zio,Mons. Pedro Ferrari – reperito tra Napoli e il Brasile –fino alle feste, ai luoghi, agli scatti che ritraggono alcuni dei protagonisti dei racconti, autentici emblemi del paese e della sua identità “unica e insieme tipica” (materiali e foto archivio privato).
“O strómmëlë […] a ben vedere, non era solo un gioco, ma una dimostrazione di carattere e abilità. Un’ambigua metafora delle nostre esistenze” – si legge nel libro.“O strómmëlë è l’antica trottola in legno, un gioco che da ragazzi occupava gran parte dei nostri pomeriggi e, dunque, simbolo di quegli anni giovanili che racconto nel libro, gli anni Cinquanta e Sessanta, carichi di attese e gravidi di cambiamento, anni cruciali e straordinari per quel forte senso di comunità che ha caratterizzato tutti i piccoli paesi non solo del meridione, ha dichiarato l’autore, storico collaboratore de La Gazzetta del Mezzogiorno, cultore e appassionato conoscitore della storia e delle tradizioni del territorio. Contro l’idea dell’immobilismo del sud, ho paragonato l’avvicendarsi dei fatti che racconto, una girandola di nomi, facce, luoghi, case e vicoli, il flusso e l’alternarsi veloce delle vicende della vita, il loro ritornante susseguirsi e ripetersi,sempre uguale e diverso, al vorticoso ruotare dello strómmëlë”.
L’evento, organizzato dall’Associazione culturale “La Biblioteca Rivellese” con il patrocinio del Comune di Rivello, del Centro Mediterraneo delle Arti e di Universosud editrice, coordinato da Giovanni Filizzola (presidente “La Biblioteca Rivellese”), si è svolto alla presenza dell’autore, della prof.ssa Del Puente, del sindaco di Rivello, avv. Franco Altieri, di un folto pubblico e di rappresentanze istituzionali dell’Area Sud Basilicata. L’incontro è stato impreziosito dal reading dell’attore e regista Ulderico Pesce e Maria Carmela Palmieri.