E’ stata presentata nel polifunzionale di San Brancato la silloge poetica “”Lucanità Saracena tra poesia e fotografia” di Prospero e Valerio Cascini.
L’editore Salvatore Monetti, che ha coordinato i lavori, nella sua introduzione ha sottolineato l’originalità dell’opera: il ritovarsi di due poeti, cugini, coetanei e compagni di scuola.
Salvatore Monetti ha quindi ricordato le competenze politiche, storiche eletterarie.
Vito De Filippo ha ricordato la poliedricità di Prospero: “E’ stato lui, proprio lui, a gettare il seme, da me raccolto, per la realizzazione del Ponte Tibetano a Castelsaraceno, dimostrando autentico attaccamento alle proprie radici. Tale legame ben si manifesta tra le pagine della raccolta. De Filippo ha poi ricordato le varietà dell’Etnialucana e ha sottolineato che la silloge di Prospero Cascini già nel titolo esprimeun bisogno forte di radici, comunanza e comunità”.
La dirigente scolastica Lucia Lombardi ha analizzato con un linguaggio semplice la raccolta, esaltando la veste tipografica e le immagini, che hanno stimolato poesie in lingua e in dialetto e ha sottolineato la sensibilità dell’autore per le poesie dedicate alla nipotina e ai genitori.
La professoressa Teresa Armenti nella sua completa relazione , ha esaminato il diverso linguaggio dei due poeti,soffermandosi sui contenuti delle poesie “ più intime”.
Nell’accostare i nostri ai grandi poeti lucani come Sinisgalli, Scotellaro ePierro, Armenti ha sottolineato come ci sia la stessa profondità di sentimenti nel legame con il borgo natio.
Ida Iannella, presidente dell’associazione culturale Planula, ha ricordato alcuni versi del poeta Tagore per ribadire che la poesia nasce dall’anima ed è alimentata dai sentimenti, quegli stessi che esprimono le rime dei nostri due poeti.
Don Adelmo Iacovino, parroco di Sant’Arcangelo, dopo aver raccontato di essere cresciuto alla scuola del preside e di alcuni docenti presenti si è soffermato sulla bellezza della poesia, parlando del legame che l’uomo ha con le proprie radici che ben viene espresso nella silloge: “Essere figli del territorio è essenziale per poterlo leggere e contribuire alla sua conservazione”.
L’assessore comunale alla cultura Anna Felicia La Grotta portando i saluti dell’Amministrazione Comunale ha dichiarato la disponibilità a promuovere eventi culturali che rinsaldano i legami con i nostri Borghi.
La professoressa Miraglia Maria Pina ha ricordato la Prefazione del Sindaco Rosano ed anche il riconoscimento all’opera del Patrocinio dato dall’Amministrazione di Castelsaraceno.
Prospero Cascini, anche anome di suo cugino Valerio, ha ringraziato docenti e amici che con la loro presenza hano testimoniato un legame mai consumato. Ha ringraziato l’editore per la solita competenza non solo organizzativa, le tre professoresse Castellane, Teresa, Ida e Maria Pina (le ultime due lettrici di poesie in dialetto e in lingua), il Parroco don Adelmo, l’assessore Lagrotta e la preside Lombardi ricordando a se stesso e a tutti che la poesia è Comunità o non è. Prospero Cascini ha così concluso: “E come ricordava Vito, che ringrazio, l’occidente ha bisogno di una nuova Umanità e sicuramente nella nostra regione la lucanità può dare una mano alla costruzione di una nuova umanità”.