Nell’aula 43 della sede di via San Rocco dell’Unoiversità degli Studi della Basilicata è stato presentato nel pomeriggio il libro “Matera Lucania 2017 Laboratorio città paesaggio” di Mariavaleria Mininni, vincitore della quarantaseiesima edizione del premio “Basilicata” nella sezione Saggistica storica lucana. Al tavolo con l’autrice la presidente Unibas, Aurelia Sole e i docenti Ferdinando Mirizzi, Mauro Fiorrentino, Antonella Guida, l’assessore all’innovazione del Comune di Matera, Enzo Acito, la project manager di Matera 2019, Rossella Tarantino e il docente Gianfranco Viesti. Ha coordinato il dibattito il docente Piergiuseppe Pontrandolfi.
Il libro, che racchiude un lavoro di ricerca, che insieme agli aspetti della trasformazione urbana della città di Matera, ne indaga le criticità e le possibili soluzioni con visioni strategiche lungimiranti, con particolare attenzione al ruolo dell’Università per la città e per lo sviluppo del territorio lucano. Si riflette, in ultima istanza, sugli scenari oltre il 2019 attraverso un’interpretazione e un rilancio per il futuro.
“Dopo un illustre passato di <<città laboratorio>>, toccata dall’intervento di figure di primo piano dell’architettura e dell’urbanistica del Novecento (da Adriano Olivetti a Ludovico Quaroni, da Carlo Aymonino a Giancarlo de Carlo), Matera, proclamata Capitale Europea della Cultura per il 2019, è di nuovo al centro dell’interesse internazionale.”
“Matera, oggi ritornata alla ribalta, dovrà decidere se misurarsi criticamente con il suo passato, per orientare le scelte future. Vale la pena di sottolineare come l’assegnazione del titolo di Capitale Europea della Cultura venga riconosciuto non tanto per quello che la città mostra di essere, quanto per le politiche culturali che saprà intraprendere nel percorso dei successivi quattro anni, in un ambito di convergenza internazionale di contenuti, nei processi che saprà attivare, valorizzando questo importante strumento di comunicazione mediatica e di marketing territoriale, di cui potrà godere per l’attività turistica e di impresa. Non si può tacere il rischio che invece le politiche sulla città non riescano ad andare oltre il breve termine, cogliendo la proclamazione solo come punto di arrivo del processo, consumando la scena urbana senza intraprendere un percorso di cambiamento che sia in grado di innescare una effettiva sperimentazione di governo della città affiancando ai risultati innovativi e al pronto effetto del processo di candidatura scelte politiche strutturali a medio e lungo termine, suscettibili di trasferire l’esperienza materana in un’Agenda Urbana per le città del Sud.”
“Matera, eredità del Moderno e dell’antico ma anche laboratorio operativo del futuro, viene qui proposta come metafora del presente e come occasione di ampliamento degli immaginari del Sud: non solo coste e mare, questi territori sono destinati a riscoprire la ricchezza dell’internità; Matera si propone dunque come visione angolata sul Mediterraneo.
Questa città, oggi sede dell’ateneo lucano, è inoltre un banco di prova per verificare quanto la cultura possa essere un fattore costruttivo di nuove competenze e mentalità.”
La presentazione del libro è stata anche l’occasione per discutere sul ruolo dell’Università e della città, delle politiche urbane e delle politiche culturali per Matera oltre il 2019. In proposito si registrano ritardi nel trasferimento delle aule dell’Unibas dall’immobile di via San Rocco al nuovo Campus di via Castello. Lo scorso anno si annunciava in una conferenza stampa che entro il 2017 il Campus sarebbe stato inaugurato ma ancora una volta i ritardi imputabili alla macchina amministrativa, in questo caso regionale, non ha permesso di inaugurare questa importante sede universitaria nella città di Matera.
La fotogallery della presentazione del libro (foto www.SassiLive.it)