Presentato questa mattina nello stand del Consiglio regionale della Basilicata, al Salone internazionale del Libro di Torino, il ‘Dizionario Arbërisht Maschitano – Italiano’ a cura di Giuseppe Chiaffitelli e Vincenzo Cucci, edito da Photo Travel Editions, con la partecipazione del Consiglio regionale della Basilicata.
“La Basilicata, terra ricca di diversità linguistica, offre un’inedita tavolozza di varietà vocaliche e enclave culturali”. Lo ha detto l’autore del Dizionario Arbërisht Maschitano – Italiano, Cucci spiegando che “tra le sue peculiarità, spicca l’area arcaica della ‘Zona Lausberg’, dove sono conservate antiche vocali toniche e desinenze verbali latine”. “La presenza di due comunità arbëreshë, nel nord e nel sud della regione – ha aggiunto Cucci – riveste particolare importanza storica e linguistica, rappresentando una preziosa testimonianza della lingua albanese antica. Tuttavia, la situazione linguistica delle due aree arbëreshë varia: le colonie del Pollino conservano tradizioni più antiche, mentre quelle del Vulture mostrano maggiore influenza dell’italiano e dei dialetti locali. Detto ciò, si capisce ancor meglio l’importanza di questo dizionario che, almeno, cerca di porre un punto fermo per la lingua di una delle colonie albanesi lucane: Maschito”.
“Gli autori Chiaffitelli e Cucci – ha sottolineato l’editore Marino – sono persone serie e appassionate e hanno voluto fare questo dono alla loro comunità perché credono che salvare la lingua sia fondamentale nel processo di tutela della storia e della identità di un popolo. Questo dizionario, quindi, si pone come mattone importante nella costruzione necessaria di un muro che aiuti la salvaguardia e tramandi la memoria dell’antica cultura albanese degli avi. Raccoglie un ampio numero di lessemi e mostra la lingua nella sua conservatività, ma anche nella sua evoluzione. Infatti, a fianco di parole originarie, si rilevano parole prese in prestito dalle lingue locali o dall’italiano, in una sinergia che indica una integrazione progressiva che non ha però prevaricato l’originaria cultura”. “Il dizionario – ha proseguito ancora Marino – rappresenta un fondamentale contributo alla conservazione e alla comprensione di questa ricca eredità linguistica, evidenziando la conservazione e l’evoluzione della lingua arbëreshë attraverso un’ampia raccolta di lemmi. L’integrazione di prestiti linguistici da altre lingue, inclusi termini latino-albanesi, illustra la complessità e l’interazione culturale di questo patrimonio linguistico. L’alfabeto utilizzato, basato sullo standard albanese con alcune modifiche per favorire la comprensione, contribuisce a rendere accessibile questa preziosa testimonianza linguistica. Il lavoro di Chiaffitelli e Cucci – ha concluso l’editore – rappresenta un importante passo nella salvaguardia della lingua arbëreshë e richiama l’urgente necessità di un impegno collettivo per preservare e promuovere questa ricca eredità culturale”.
All’iniziativa, presso la sala Basilicata, è intervenuto, oltre all’autore Cucci e all’editore Marino, anche Francesco Candido, già responsabile dell’ufficio Minoranze linguistiche di Torino. Hanno dato il proprio contributo, in videocollegamento, Luigi Rafti, sindaco di Maschito; Patrizia Del Puente, docente di Glottologia all’Università degli Studi della Basilicata e direttrice del Centro internazionale di dialettologia e Antonio Capano, già Soprintendente reggente della Soprintendenza archeologica della Basilicata.
L’incontro si è concluso con i saluti istituzionali del Direttore generale del Consiglio regionale della Basilicata, Domenico Tripaldi; del Direttore generale di APT Basilicata, Antonio Nicoletti; del presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, Luigi Scaglione e del presidente della Federazione circoli e associazioni lucani in Piemonte, Rocco Sabia. Un’occasione per dimostrare la volontà delle Istituzioni e delle Associazioni di continuare a tutelare questa ricca eredità linguistica che costituisce un patrimonio inalienabile della Basilicata.