Un prezioso strumento che sarà certamente apprezzato dagli addetti ai lavori e un “memoriale” nato per valorizzare i capolavori architettonici della città di Matera realizzati nel Novecento. Sono i due obiettivi raggiunti dall’architetto materano Gigi Acito con la presentazione del volume “Matera. Architetture del Novecento – 1900-1970” avvenuta nel tardo pomeriggio nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi. La pubblicazione, affidata a La Stamperia edizioni, è stata introdotta dalla direttrice del Polo Museale, Marta Ragozzino e dal sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, che hanno anticipato gli interventi dell’architetto Armando Sichenze che ha svelato alcuni contenuti con l’ausilio di slide, del saggista Mimmo Calbi, del sociologo urbano Giandomenico Amendola e dell’autore Gigi Acito.
Il libro tratta il tema dell’evoluzione dell’abitare, del progettare e del costruire a Matera nel Novecento. Perchè a Matera sono stati numerosi i professionisti che hanno immaginato e disegnati spazi, palazzi pubblici e contenitori culturali apprezzati in tutto il mondo. I riferimenti sono a Ettore Stella, Vincenzo Corazza, Ernesto Bruno Padula e tanti altri, tutti censiti in questo volume da Gigi Acito.
Può essere considerato una guida alla conoscenza e alla comprensione dei processi e delle architetture che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso. “La città del Novecento” non è abbastanza tutelata come lo è la “città storica” e dunque questo studio si propone di sollecitare una “nuova attenzione critica” per poterne salvaguardare l’esistenza non prima di averla attentamente conosciuta. Si apre con un approfondimento sul primo decennio del secolo scorso e ripercorre gli anni Venti e Trenta attraverso le nuove architetture tra Déco ed Eclettismo e l’architettura residenziale della città nuova. Particolarmente ricca la parte documentale arrichita anche da storico materiale fotografico degli anni del Fascismo, che racconta il risanamento della città e documenta le opere opere pubbliche realizzate nella città di Matera per poi riproporre gli edifici pubblici realizzati durante il Fascismo: il palazzo delle Poste, il Banco di Napoli, il palazzo dell’Ina, la Casa del Balilla, il Palazzo dell’economia corporativa, il palazzo podestarile, la colonia elioterapica, l’asilo nel Sasso Barisano, l’orfanotrofio “figlie di Sant’Anna”, la caserma della milizia, il dispensario di igiene sociale, il genio civile, la sede del Regio Automobil Club Italia, la casa della madre e del bambino OMNI, il palazzo degli uffici statali. Il volume racconta attraverso testi e immagini anche gli effetti del piano di ampliamento dell’edilizia residenziale con i nuovi quartieri realizzati a Matera e fa il punto sull’edilizia residenziale pubblica tra la prima e la seconda guerra mondiale. Il viaggio nelle “Architetture del Novecento” di Matera prosegue con l’edilizia residenziale pubblica realizzata dopo il secondo conflitto mondiale, con la diffusione del Moderno per poi affrondire il tema dell’urbanistica ispirata ad Olivetti con i nuovi borghi rurali e i quartieri urbani che si sono diffusi sul territorio comunale. Particolarmente interessante anche il dibattito avviato da Gigi Acito sui Sassi e sulla definizione di città pubblica. Il libro si conclude con la parte dedicata alla nuova generazione di progettisti. L’auspicio dell’autore è che il libro possa stimolare la nascita di una “Carta della Qualità”, quale strumento di conoscenza e di tutela del patrimonio civile architettonico, moderno e contemporaneo, che una città come Matera, capitale europea della cultura nel 2019, non può non avere. Ma questo libro tenta anche di restituire memoria e dignità all’operosità di tanti tecnici e progettisti che hanno ben operato per la città e che hanno orientato maestranze e imprese verso una nuova cultura del costruire.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del libro “Matera. Architetture del Novecento – 1900-1970” di Gigi Acito (foto www.SassiLive.it)