Si è tenuta venerdì 19 aprile nell’Aula magna del Liceo classico “G. Prati” a Trento la presentazione del volume a cura di Paolo D. Malvinni dedicato al periodo trentino del poeta sindaco di Tricarico, “Prima del bivio. Rocco Scotellaro a Trento.
All’incontro hanno partecipato gli autori dei testi Paola Baratter, Giuseppe Colangelo, Giovanni Kezich, Pancrazio Toscano, Franco Vitelli.
Sono intervenuti inoltre Giulia Dell’Aquila, Università di Bari; Giuseppe Palumbo, disegnatore (il libro è arricchito dai suoi disegni con Rocco a Trento); Claudio Tugnoli, Presidente Ass. Cult. “Antonio Rosmini”.
Ha coordinato il dibattito il curatore del libro, Paolo D. Malvinni.
Quella di Rocco Scotellaro è la storia di un ragazzo di umilissima famiglia, di grande intelligenza e di grande cuore. Il padre è calzolaio, la madre è casalinga; capace di leggere e scrivere, offre la sua competenza ai tanti del paese che non lo sanno fare. Rocco studia presso i conventi dei frati Cappuccini, inizia il liceo a Potenza e a 17 anni ha l’occasione di frequentare il Liceo classico “G. Prati”, perché la sorella si è trasferita a Trento con il marito militare.
Questa è la breve premessa di una vita che sarà spesa per lo studio, la scrittura, l’indagine sociale e per una politica sempre a favore dei “suoi” contadini. Perché “io sono uno degli altri” scriveva. Quindi non è la storia di una arrampicata sociale, ma di un servizio.
Un anno fa, nel centenario della nascita, l’Associazione “Antonio Rosmini” coglieva l’occasione dell’anniversario per occuparsi dell’intensa e complessa vicenda intellettuale del poeta sindaco di Tricarico, provincia di Matera, che nell’anno scolastico 1940/41 frequentò il liceo classico “G. Prati” conseguendo la maturità. Le conferenze tenute nell’aprile del 2023 sono state materia di approfondimento tra gli stessi relatori, e ora, interventi e dialoghi sono usciti in libreria, raccolti in un libro a cura di Paolo D. Malvinni, per i tipi dalle edizioni scientifiche TANGRAM. Il titolo, “Prima del bivio. Rocco Scotellaro a Trento”, si riferisce alla fase di formazione del giovanissimo studente che scopriva e esplorava le diverse possibilità della sua vita: poeta, narratore, politico, etnografo. I contributi raccolti nel volume mettono in evidenza l’importanza dell’esperienza trentina e della conoscenza di Giovanni Gozzer, suo insegnante e maestro, per la formazione del giovane che solo cinque anni dopo sarà eletto sindaco del suo paese e inizierà a pubblicare poesie e racconti in prestigiose riviste.
L’importante fase trentina di Scotellaro è ricostruita da cultori di diverse discipline. Giuseppe Colangelo, il primo a riportare alla luce la presenza al Liceo “G. Prati” di quello studente dai capelli rossi. Nel libro, lo storico della letteratura ricostruisce in dialogo con Malvinni i passi di questa scoperta e presenta le opere di Scotellaro scritte e concepite a Trento. Paola Baratter, oggi dirigente dello stesso Liceo, pone in luce la realtà scolastica di quel lontano anno di guerra, fornisce notizie precise riguardo alla classe frequentata, ai compagni, agli ottimi esiti scolastici, e non manca di presentare in parallelo tratti delle esperienze narrative che lo studente già andava creando e progettando. Giovanni Kezich propone un prezioso testo sconosciuto del 1950 nel quale il poeta sindaco descrive i complessi ed affascinanti riti del Carnevale di Tricarico. Pancrazio Toscano, già sindaco della piccola città arabo-normanna, mette in evidenza nel suo predecessore «la fatica di essere eretico», e guarda al potenziale ancora tutto da esprimere delle «Lucanie del mondo», delle quali Scotellaro volle occuparsi da intellettuale, da scrittore e da amministratore pubblico. Infine Franco Vitelli, il maggior studioso di quel letterato e politico dal pensiero divergente, guida il lettore alla scoperta dei risultati letterari che si strutturano proprio nel periodo trentino, ponendo in evidenza l’assoluta attualità e il legame profondo con le sensibilità giovanili.