Sabato 13 aprile 2024 alle ore 18 nel Museo Antiche Genti Lucane di Vaglio è in programma la presentazione del libro l libro “Ne omnia pereant” sul dialetto vagliese di Vincenzo Donato Saponara. A discutere con l’autore ci saranno Angela Ricciuti, don Teodosio Avigliano (parroco di Vaglio), Patrizia Del Puente, direttrice del Centro Internazionale di Dialettologia (Alba); coordina il giornalista Osvaldo Tagliavini. E’ un poderoso volume di circa 530 pagine dedicato al dialetto vagliese. Saponara (laurea all’Università di Napoli), da pensionato, dopo l’attività di docente in materie letterarie nelle scuole medie di Potenza e provincia, ha condotto studi e ricerche principalmente attingendo alla memoria storica degli anziani residenti nel comune. L’autore ha una ferma convinzione: “il dialetto anche se oggi viene inconsciamente messo da parte dagli stessi vagliesi, spinti dal rapido evolversi dei tempi, in una fase storica dai radicali cambiamenti dei modelli di vita, in quanto percepito come qualcosa che appartiene ormai al passato, non è in ogni modo una cosa di cui vergognarsi”.
Patrizia Del Puente direttrice del Centro Internazionale di Dialettologia (Alba), nella prefazione, scrive che “l’autore dell’ampio dizionario sa cosa vuol dire scrivere un lavoro non per se stessi ma per la propria comunità. In lui la consapevolezza che il vocabolario è volto alla conservazione di un dialetto che rischia di morire. Il merito diventa perciò maggiore”. Per quanto riguarda l’etimologia l’autore si è avvalso delle conclusioni dei migliori studiosi del presente come del passato. “Ma – sottolinea – tutto questo non basta perché sono ancora numerosi i termini che hanno bisogno di studi approfonditi proprio come ogni tesi sul vagliese”. In discussione non è certo l’identità storica della comunità colonizzata dai galloitalici arrivati in Basilicata tra il XII e il XIII secolo, quanto piuttosto diventano la base di partenza di una ricerca, condotta con grande passione e molto difficile soprattutto in mancanza di testi.