Pubblicato il libro “Ciò che sai amare” di Antonella Radogna, edizioni Passigli Poesia. Di seguito la recensione di Giovanni Caserta.
La limpidezza e la musicalità” nei versi di Antonella Radogna
La poesia, come l’arte in genere, diciamo la letteratura, può creare smodateillusioni e, con esse, situazioni fallimentari sul piano esistenziale. La letteraturafa bene a tutti, ma può far male a chi lacoltiva, se diventamotivo unico di vita. Innanzitutto s’ha da essere buoni lavoratori, buoni figli, buoni genitori,buoni cittadini e, poi, se capita, buoni poeti. Così la pensava anche il Manzoni.
La letteratura, assunta come unica ragione di vita, fece male a Leopardi, come fece male a Pavese e a molti altri.
La raccolta ultima di Antonella Radogna, merita, invece,intutta sincerità, ogni mio apprezzamento. Intanto non è una raccolta, ma piuttosto un poemetto o un carmen continuum. Lo si evince, del resto, dal fatto che le singole liriche sono senza titolo, è evidente che l’autriceabbia voluto dare ai versi una continuità che solo il bianco della paginadivide, alla Neruda, Rafael Alberti o alla Garcia Lorca.
Stocitando poeti spagnoli, perchéalla poesia spagnola ho pensato, apprezzando laricchezza di simboli utilizzati da Antonella, che, va detto a suo merito, non sono funamboleschi, ma chiaramente percettibili.Essi fluiscono con limpidezza e raffinata musicalità. È riuscita,peraltro, nonostante l’unicità e la continuità del tema, ad evitare la monotonia, anche perché quei versi non sonoun gioco dilettantesco o un divertimento. Vi leggo una esperienza veramente vissuta e sofferta, che, nella continuità e unicità del tema, ha sfumature diverse, situazioneper situazione, momento per momento, come modulazioni in una sinfonia. Proprio come sono le situazioni amorose, che sono sempre diverse se sinceramente vissute, e sono pur sempre uguali. Dietro vi è dimestichezza con la poesia in genere, anche sesoprattutto straniera, cui si aggiungono una culturadi fondo, orecchio e coraggio, fino a qualche arditezza.Personalmente, avrei intitolatola raccolta”Canto d’amore” o “Sinfonia d’amore”, ma a parte questo, faccio i miei auguri e complimenti sinceri ad Antonella Radogna.