A un anno dall’uscita de La tigre e il gabbiano, l’editore Il Convivio pubblica un nuovo romanzo
della scrittrice Maria Di Tursi, intitolato Diarium Artis – La Musa senza veli. Un diario scritto da una
figura misteriosa, in cui si ripercorrono le vite e le opere di oltre quaranta artisti dall’antichità fino ai giorni nostri. Uno stile narrativo unico e inconfondibile, quello dell’autrice, che caratterizza questo romanzo avvincente, in cui si intrecciano miti, amori vissuti, racconti di resistenza, fenomeni geologici e teorie cosmologiche. Maria Di Tursi, docente di lingue e letterature straniere, è nata in Lucania nel 1982. È autrice di diversi libri di poesia, teatro, saggistica e narrativa.
Con La tigre e il gabbiano è stata ospite al Salone internazionale del Libro di Torino (ottobre 2021)
e al Salone del Libro di Roma (Più libri più liberi, dicembre 2021), nonché ad alcune fiere nazionali
come la Festa del Libro a Palermo (settembre 2021). Proprio nel capoluogo siculo, nell’ambito della rassegna La Via dei Librai che quest’anno si tiene dal 22 al 25 aprile, Diarium Artis viene presentato per la prima volta al grande pubblico.
In attesa della prossima, imminente, partecipazione al Salone torinese e poi a quello romano, Maria Di Tursi ha risposto ad alcune domande sul suo nuovo libro.
Quanto è importante l’arte per lei?
L’arte è il cuore pulsante del mio mondo. Non riuscirei ad immaginare una vita senza un’ispirazione
che possa andare oltre il mondo materiale. È un concentrato di passioni, inquietudini, slanci,
appagamenti. È tutto ciò che ci differenzia dal resto del mondo animale, una facoltà esclusiva
dell’intelligenza umana. La mia musa narrante, però, non si identifica esclusivamente nell’arte
comunemente intesa come letteratura, musica, pittura, scultura… La lasciamo avvolta dal mistero,
per il gusto dei lettoriò.
Nel libro non si parla solo di arte e intelletto, ma anche di fenomeni naturali, di astronomia…
qual è il collante tra questi elementi così distanti tra loro?
Arte e Scienza sono rami dello stesso albero. Personalmente mi ritengo una persona che ha
un’imprescindibile visione scientifica dell’esistenza – per formazione, attitudine, interessi – e
contemporaneamente un coinvolgimento umanistico e artistico innato. Sono umana, al 100% e a 360°.
Talvolta le manifestazioni del nostro animo sembrano ricalcare quelle della natura che ci circonda.
Le energie che ci muovono sono le stesse che muovono il cosmo – cambiano i livelli. Da sempre
indaghiamo sulle leggi che governano l’universo; dovremmo indagare maggiormente sul mistero
dell’Uomo – senza far ricorso né ad atteggiamenti fideistici, né a smanie di onnipotenza, ma
semplicemente prendendo atto della nostra grandezza e dei nostri limiti.
Quali risvolti potrà avere l’arte in un mondo sempre più globalizzato e digitalizzato?
L’arte come atto di reinvenzione personale e individuale della vita non potrà che avere un risvolto
salvifico per l’intera umanità. Rimanere connessi alla nostra natura umana è l’unica speranza per un futuro valido. L’eterogeneità del pensiero è il solo progresso possibile.
Quali artisti, tra quelli presenti nel libro, ha maggiormente a cuore? Ha una “storia” preferita?
Ognuno di loro rappresenta una pietra miliare nel mondo dell’arte. Tuttavia, posso confessare che la scrittura di alcuni paragrafi mi ha divertito particolarmente. Nel libro ci sono molte sorprese. È un po’ come una scatola cinese. Non posso svelare altro. Sarà il lettore a togliere i veli… se la musa
vorrà!