“Santi in paradiso e pazienti in fuga” è il titolo dell’ultimo libro di Vincenzo Maida, pag.312, Valentina Porfidio Editore.
Il testo rappresenta di fatto un’inchiesta esposta in forma narrativa sulla sanità lucana dall’approvazione della legge 833/78 ai nostri giorni . Pertanto, tutti i fatti narrati sono raccontati nella loro esacerbante crudezza al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica ad approfondire tematiche e problematiche connesse alla gestione della sanità nel Sud Italia in generale e nella Basilicata in particolare.
Con un linguaggio incalzante e una forma scorrevole, l’autore narra tanti episodi comici, drammatici e tragici che legati come i grani di un rosario, fanno comprendere perché un lucano su quattro (dati AGENAS) va a curarsi fuori regione con una spesa annua di mobilità passiva che oscilla tra i cinquanta e i cento milioni di euro.
La Basilicata è superata in negativo solo dalla Calabria che spende ogni anno circa trecento milioni di euro. Spesso i lucani, come i calabresi, vanno a curarsi al Nord da valenti professionisti originari del Sud, a volte degli stessi piccoli da cui provengono i pazienti.
Ha scritto nella prefazione Maria Antonietta Tarsia, Presidente Regionale Cittadinanzattiva- Tribunale per i diritti del malato: “Negli ultimi anni, circa due milioni di giovani hanno lasciato il Sud Italia. Ѐ un esodo che ci impoverisce e rispetto al quale non vi sono serie politiche di contrasto. Tra loro ci sono tanti valenti professionisti che hanno scelto di studiare fuori dalla loro regione e non vi hanno più fatto ritorno.”
In precedenza, negli anni Settanta, quando negli ospedali vi erano anche le suore, era stata la Democrazia Cristiana a spadroneggiare, piazzando i propri lacchè in tutti i ruoli, anche in quelli meno significativi, persino inservienti, aiuto cuochi e centralinisti. I socialisti avevano seguito a ruota. Poi con legge 833 del 1978 il banchetto della sanità si è aperto alle altrettanto fameliche voracità partitocratiche. Le mani dei partiti si sono insinuate direttamente nella sanità pubblica anche con le assemblee composte da consiglieri comunali di maggioranza e opposizione e i comitati di gestione, appunto, erano espressione diretta di esse.
Le disfunzioni, la disorganizzazione, la mancanza di appeal delle strutture sanitarie lucane sono il frutto di una gestione che al merito, alle capacità, alla qualità dei professionisti e alla efficacia e efficienza dell’organizzazione ha privilegiato la fidelizzazione politica per la raccolta del consenso.
Vincenzo Maida è nato e vive a Montalbano Jonico (MT).
Ha conseguito la Laurea Specialistica in Scienze del Servizio Sociale presso l’Università LUMSA di Roma (equiparata a Scienze Politiche) ed ha frequentato un master sulla Comunicazione Pubblica per dirigenti di Uffici Stampa.
Dal 1993 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Ha collaborato con varie testate giornalistiche: “Vento del Sud”, “Roma”, “Il giornale di Napoli”, “Novantesimo Minuto”, “Italia Settimanale”, “Il Secolo d’Italia”, l’emittente televisiva TBM di Taranto.
È stato: componente del CO.RE.RAT di Basilicata ( Comitato regionale sui servizi radio televisivi), della redazione di Matera del quotidiano “Lucania”, Direttore Responsabile dei periodici “Heraclea”, “InformaSanità” e “Metis Magazine”.
Dal 1995 al 2008 ha svolto l’attività lavorativa come Responsabile dell’Ufficio Stampa dell’Azienda Sanitaria di Montalbano Jonico e dal 2008 al 2020 dell’Azienda Sanitaria di Matera.
Ha scritto: i testi teatrali “Rachele Cassano 1799”, “Scorie e cicorie show”, “Il campanello d’oro”, “Preti e Briganti”, “Teorema dell’essenza”, “Sancia Dentice”, “Naufragio di stelle”, “Pietre e Petrolio”, “Una terra nell’anima”, “Francesco Lomonaco: ultimo scritto” (tutti portati in scena).
Ha pubblicato: le raccolte di poesie “L’arco e la daga” e “Trasgressioni”; i romanzi storici “La castellana”, “I muri parlano”, “La ragazza sui calanchi”, “Non ho tradito”, “Nicola Romeo”, la raccolta di testi teatrali “Teatro delle origini”.
Una tesi di laurea sulla sua produzione drammaturgica è stata discussa presso il DAMS dell’Università di Bologna.
Ѐ possibile richiedere il libro direttamente alla casa editrice o allo stesso autore tramite i social o con una mail amaida@libero.it.