L’autore siciliano Davide Cifalà ha pubblicato il libro “Sei il mio eroe”, antologia di racconti ispirata ai precedenti romanzi dello stesso autore. Di seguito le curiosità sul volume, trama, sinossi, recensione di Michelle Ferrari e biografia dell’autore.
Lo scrittore Davide Cifalà e la sua musa Michelle Ferrari (dopo il grande successo di quest’ultima nel suo spettacolo che si è tenuto proprio in Basilicata), presentano la raccolta di racconti, scritta e ideata dallo scrittore-karateka siculo.
La trama
Un gruppo di quattordicenni con errori e problemi di vita decide di mettersi alla prova in maniera particolare,diventando giocatori dell`Oikos Club,la squadra di calcio piu` pazza dell`intera città di Catania. La storia difficile di Davide Cifalà,dall`infanzia all`adolescenza,fino all`età adulta. Da calciatore triste a karateka indomito.” Sei il mio eroe ” un libro che racchiude sogni,speranze,messaggi a persone che non ci sono più,fino ad arrivare alle amicizie proibite con le pornostar Roberta Gemma e soprattutto Michelle Ferrari,la mitica Michelle…Il libro mostra la solitudine di un artista,un karateka malinconico alla ricerca del suo posto nel mondo.
Recensione di Michelle Ferrari
“Un giorno, quando e se, avrà la possibilità di tornare sul tatami, sapremo se si è fatto un bel regalo, o se invece è giusto considerare per lui, l’eventualità di mettere la parola fine alla sua vita da atleta.
Quello che è certo, a prescindere dall’ esito che avrà il suo eventuale ritorno al Karate, è che pochissimi atleti esercitano il fascino e possono rivendicare la coerenza di Davide Cifalà.
La sua storia comincia in uno dei buchi di culo piu’ sperduti, a Librino, quartiere popolare di Catania.
Lì era sempre la solita minestra, fatta di degrado e povertà.
Lì è cresciuto Davide : figlio di un pasticcere e di una casalinga, secondo di due figli, due maschi…
Anche da piccolo, era già chi è oggi : cioè, uno che non faceva mai un passo indietro.
Un infanzia rubata dagli squilibri del fratello maggiore Daniele e dai propri genitori, troppo succubi e completamente concentrati su quest’ ultimo, un pagliaccio viziato che si trovava male nel mondo, con gravissimi problemi mentali..
Ancor prima di diventare un karateka, Davide era già“ VillainDavid “, il nome che avrebbe dato poi al suo alter ego estremo.
Lui era quel dolore, lo ha tenuto dentro e ha dovuto accettarlo.
Poi, quello stesso suo dolore, dalla testa e dall’ anima ha attraversato il suo corpo e ha trovato una via d’ uscita, quando ha capito di essere fatto per le arti marziali.
Ha capito quel dolore e lo ha usato, ci ha lavorato, ne ha fatto uno strumento, un’ altra parte di se’ stesso, che però usciva fuori quando “VillainDavid“ entrava su quel tatami.
Quando era sul tatami, si svegliava qualcosa di sopito, un altro essere umano, qualcosa di quasi primordiale, di antico.
Un combattente ha sempre avuto un rapporto quotidiano e stretto con il dolore, la violenza e la sofferenza.
Se amministrati, sa quando lasciarli andare.
L’ autocontrollo è tutto, la rabbia va messa da parte, perchè ti brucia e ti confonde.
Davide Cifalà ha sempre fatto qualcosa di molto più difficile che controllare quel lato oscuro che ogni artista marziale conosce.
Lui si è fatto compenetrare da questo, lo ha accolto e tutt’ ora lo tiene rinchiuso nella cassaforte.
Sul tatami, quando liberava tutto, esibiva uno stile di Karate che univa il nuovo ed antico, classico e moderno WadoRyu.
Esce ufficialmente dalle fogne, nel 2007 : il 20 di luglio di quell’ anno vince il primo match, ed il 23 dicembre, arriva perfino a gareggiare nel torneo “ Natale sotto l’ albero “ di Tremestieri Etneo, mettendo culo a terra dei rivali con il doppio della sua esperienza.
Nessuno ha mai fatto una cosa del genere : cominciare a diciannove anni con uno sport e raggiungere un risultato così grande.
Tornare a combattere adesso, a trentacinque anni, con uno stop di ben quattordici anni, potrebbe essere una missione suicida, che rischierebbe di marchiarne un percorso di vita, oltre che sportivo, incredibile.
Perché per me, Davide Cifalà è ancora il simbolo di ciò che un karateka, un uomo, dovrebbe essere : senza trucchi sporchi, o fanfare mediatiche.
Per me, è ancora quel magnifico crogiolo di luci e ombre, che lo fa assomigliare spesso a quel suo alter- ego VillainDavid – Davide il mascalzoncello.
E come VillainDavid, tutti aspettiamo sempre che si tolga l’ abito buono e indossi la maschera, mostrando sul tatami, quello che e’ nel suo intimo.
Ed è fantastico, che in mezzo a tanti matti arroganti, lui mostri quella parte di sè, solo su quel tatami. “
Sinossi del libro
“Da un po’ di tempo non sei piu’ tenace. Non sei più il ragazzo indomito che andava dritto per la sua strada, fregandosene di tutti. Fà una bella cosa: riprendi quei chili che hai perso e assieme ad essi riacquista la forza interiore che ho sempre ammirato in te. “
La mia storia comincia così, con mio padre che poco dopo il mio quattordicesimo compleanno mi fa un discorso che mi sconvolge.
Pur non essendo un grande comunicatore, si accorge che in me qualcosa non va. Del resto bisognerebbe essere ciechi per non accorgersi di un ragazzo che soffre, e bisognava essere ciechi allora per non accorgersi che non ero più lo schiacciasassi di una volta, quello che terrorizzava la gente.
E’incredibile come il tempo trascorra velocemente senza che te ne accorgi.
Mi sembra di essermi addormentato quel giorno e di essermi svegliato la mattina dopo che improvvisamente non avevo più quattordici anni, ma più di venti.
Sembra ieri quando papà mi disse quelle parole.
Una mattina sempre in quel periodo, vado a prendere a scuola il mio cuginetto Christian, che frequenta la stessa scuola media che frequentavo io alla sua età, e nel momento in cui rincontro la mia vecchia professoressa di lettere Rina Pennisi, quest’ultima mi guarda come se fossi uno spettro.
L’ultima volta che ci eravamo visti io ero orgogliosamente grasso, fiero, arrogante. Grosso venti chili di più, sprizzavo sicurezza da tutti i pori.
“Ma che cosa ti è successo Esclama con gli occhi sgranati non appena mi vede, deperito – Tu stai morendo!“
E non e’ solo un modo di dire.
Dice sul serio.
Io non faccio nulla per smentirla, anzi, faccio una risata sarcastica da pazzo psicopatico.
Non faccio nulla per farle credere che si stia sbagliando.
In effetti anch’io quando mi guardo allo specchio penso: “No, questo non sono io. E’ solo il mio fantasma“.
Catania, giugno 2002
Mister Orazio sta elencando nomi e numeri davanti a una lavagnetta col gessetto in mano.
Oggi noi dell’ Oikos Club ce la vedremo con la Pro Catania,una squadra di calcio dalla grande fama,in una partita amichevole tra “Giovanissimi“.
Da circa sette mesi sono un calciatore.
Un calciatore privo di talento, entrato in squadra solo grazie alla “raccomandata“ di mio cugino Alfio, membro della società’.
Sono un anoressico, sotto peso di almeno venti chili.
Una volta spaventavo la gente perchè ero grosso, forte e irascibile, ora perchè sembro un morto.
Mister Orazio, un uomo buffo dalla criniera brizzolata, ha una particolare simpatia per i casi umani come me. Non mi ha mai fatto giocare una partita vera di campionato, perchè sa che mi umilierebbe in mezzo a ragazzi che giocano a calcio sul serio, però nelle amichevoli non fa che incoraggiarmi ed apprezzarmi per la mia volontà, che definisce “una volontà di ferro“.
Non ha ancora notato che ultimamente ed oggi in particolar modo, sono imbronciato più del solito, abbattuto.
Stamattina ho appreso di essere stato bocciato a scuola.
Frequento il primo superiore, l’istituto tecnico industriale Guglielmo Marconi. O meglio, frequentavo.
Perchè ho appena deciso che non metterò mai più piede dentro a un aula scolastica.
Per quanto tutti mi dicano di non arrendermi, di rimboccarmi le maniche e riprovarci, tutto quello che è successo quest’anno mi ha letteralmente spento.
Non riesco a perdonarmi per aver fallito.
Non riesco ad immaginare di vivere un altro anno come questo, che tra l’altro non si e’ ancora concluso, ma mi ha già rotto.
Non tutti dopo la morte smettono di vivere
Ancora adesso non riesco a credere che tu non ci sia più.
Non c’è un solo aneddoto della mia vita che in qualche modo non ti riguardi, che non mi faccia venire in mente te.
Ho cominciato a scrivere questo libro tra le mura di casa tua, l’unico posto dove mi sono sempre sentito protetto, un posto pieno d’armonia e d’amore.
Era il 2014, un periodo orribile per noi, poichè c’era il nonno in fin di vita,malato di tumore…
In questo romanzo provavo a descrivere il dolore di una perdita, prima ancora di sperimentarlo sulla mia pelle, sulla nostra pelle…
Poi il nonno se n’è andato, a ottant’anni, il 17 maggio di quell’anno, e tu nonna, sei crollata.
Per un po’ non sei stata più la stessa.
Sembrava che te ne fossi andata via con lui.
Alla fine ti sei rialzata, anche se ti sentivi sola, ed insieme abbiamo passato tanti altri momenti belli.
Mi hai dato altri anni d’amore… poi all’improvviso te ne sei andata anche tu…
Il tuo cuore ha smesso di battere una mattina senza alcun preavviso, ed io non ho fatto in tempo a salutarti, a dirti quanto ti volevo bene.
Non ce lo siamo mai detti, non con le parole perlomeno, ma ce lo dicevamo ogni volta che ci guardavamo negli occhi.
Bastava uno sguardo o un sorriso.
Mi piacerebbe credere nell’aldilà, credere che tu e il nonno adesso siete dinuovo insieme, in un posto migliore, ma purtroppo non ce la faccio.
Rimani dentro di me però…
Grazie nonna… per tutto.
Biografia autore
Il karateka-scrittore siciliano che visse due volte. Ko inflitti e subiti, sul tatami e nella vita.
L’ istrionico Davide Cifalà nasce a Catania, il 24 ottobre del 1987.
La sua prima pubblicazione risale al 2011, anno in cui pubblica ” Libero da ogni limite “, primo capitolo di una miniserie autobiografica che colpirà l’ immaginario collettivo, in cui racconterà le sue imprese da artista marziale, una vita difficile, il suo alter ego estremo, che lui ribattezza in ” VillainDavid “, fino ad arrivare ad una rinascita al limite dell’impossibile.
Nel 2014, il guerriero dannato pubblica “Sei il mio eroe “, altra autobiografia che tuttavia non è un sequel di ” Libero da ogni limite ” come molti erroneamente sostengono, bensì una raccolta di racconti, ognuno di essi centrati su tre diversi periodi della sua vita: “La mano sul cuore”, che racconta il periodo dell’infanzia e da calciatore, ” Un cuore nuovo per sopravvivere “, in cui racconta la sua vita dopo il Karate e una particolare esperienza nella Kickboxing ed infine ” Guerrieri”, dedicato al nonno scomparso.
Davide Cifalà è un eroe per tutti i suoi ammiratori, un ragazzo che sul Tatami ha trovato rifugio dal dolore e che ha usato la rabbia per nascondere e talvolta sconfiggere il dolore. Le vittorie, la vita sregolata, fino ad arrivare alla sua seconda vita, vengono narrate anche nella graphic- novel “Ritornai a volare” , pubblicato per Delta 3 edizioni, nel 2020, periodo della prima pandemia… È un altro fenomeno letterario, che da manforte alla sua figura di supereroe della vita reale.
Nel 2021 pubblica con “InFuga Edizioni“ il suo quarto lavoro : “ Gianluca Branco- Il ring della vita “, biografia del pugile di Civitavecchia, ex campione europeo.