I liceali del “Rosa-Gianturco” di Potenza hanno incontrato nel teatro dell’istituto il famoso scrittore italiano Raffaele Nigro, che ha presentato la sua ultima produzione letteraria “Il cuoco dell’imperatore”, un romanzo edito da “La Nave di Teseo”.
L’evento s’inserisce nell’ambito del progetto “A piedi nudi nel parco”, un percorso di educazione civica condotto dalla II A. Gli studenti hanno osservato i parchi urbani della città capoluogo attraverso i loro sensi, guidati dai principi del metodo di osservazione scientifica, mentre hanno imparato a conoscere la storia del Sud e la storia della Basilicata, proprio con la lettura del “cuoco dell’imperatore”, un personaggio “dal basso”, che narra la sua incredibile avventura a fianco di Federico II grazie all’esperienza diretta e alle sue molteplici abilità di cerusico, cuoco, fabbro, vigile protettore e consigliere del sovrano.
Durante l’incontro, Nigro, nativo di Melfi, si è svelato ai giovani studentinon solo come scrittore, ma come giornalista, saggista, autore teatrale, frequentatore assiduo della cultura meridionale e non solo.
Ai liceali del “Rosa-Gianturco” ha confidato i motivi ispiratori della sua opera, che in passato gli hanno fatto vincere il prestigioso Super Campiello con “I fuochi del Basento” e tanti altri premi di livello nazionale e internazionale. Al suo attivo ha una ventina di romanzi, numerosi saggi ed anche la responsabilità di edizioni critiche per conto del Poligrafico dello Stato. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.
Lo scrittore si è poi sottoposto alla raffica di domande da parte degli studenti, alcuni dei quali hanno letto alcune pagine del romanzo.
La manifestazione si è conclusa con una coreografia realizzata dai liceali, avente per tema il III Canto del Purgatorio, dove centrale è la figura di re Manfredi, figlio naturale di Federico II e di Bianca Lancia, educato alla corte palermitana, distintosi per la vasta cultura.
Nelle 751 pagine del “Cuoco dell’Imperatore” l’intellettuale lucano introduce un genere poco esplorato, innovativo: il romanzo storico-antropologico, con il quale percorre la vita, gli amori e il potere di Federico II narrati attraverso gli occhi, lo sguardo, le parole del suo cuoco, diventato tale un po’ per gioco, per paura e per fuggire dall’essere stato spettatore di un omicidio, ma che da subito entra in un grande legame con il suo Imperatore e quindi è in grado di raccontare le sue gesta e la sua vita, dall’ascesa al declino.
Nonostante la mole, il romanzo si legge con facilità, grazie all’uso di termini di origine araba e longobarda per far capire che nel 1200 l’Italia era molto più etica di oggi. Sono termini di grandissima attualità che esaltano la figura di Federico II, per molto tempo emarginato dalla storia per il suo europeismo, per la sua germanicità, per la sua vocazione ad avvicinare il cuore dell’Europa al Mediterraneo, spiegando che la parola può sostituire benissimo le armi e che la Politica può avvicinare gli arabi agli occidentali.
Con “Il cuoco dell’imperatore” Raffaele Nigro vuole assumere una funzione esclusivamente politica e didascalica, in una stagione in cui, per la prima volta, si è amata l’idea di un’Italia unita, di un’Europa unita, grazie ad un uomo che invece di entrare a Gerusalemme con la guerra, è entrato con la parola, con il rapporto con il mondo arabo; rapporto che oggi noi non vogliamo capire, ma che è a fondamento della nostra medicina, della nostra matematica, della nostra cultura.