Sabato 18 gennaio 2020 alle ore 18, nel palazzo Santacroce già Capitignano (oggi sede Caritas) di Taranto, vico I Seminario 17, sarà presentato il saggio storico di Riccardo Riccardi “La dinastia Ulmo – Un viaggio sospeso nel tempo tra Matera, Taranto, Martina Franca, Castellaneta, Ottaviano e Napoli” (Edizione dal Sud), evento culturale patrocinato dal “ Consiglio Regionale della Puglia, dal Comune di Taranto, dalla Società di Storia Patria per la Puglia – Sezione Taranto, dalla Casa Editrice “Edizioni dal Sud”.
Saluterà l’assessore all’Urbanistica del Comune di Taranto, Augusto Ressa; introdurrà lo storico, Antonio Vincenzo Greco. Modererà e dialogherà con l’Autore il professor Giovangualberto Carducci, presidente della Sezione di Taranto della Società di Storia Patria per la Puglia. Le letture di alcune pagine del lavoro saranno a cura di Loredana Bianco. Ingresso libero.
Con preghiera di diffusione e promozione
Predomina in questa storia il biancore di una colomba e il verde lussureggiante del fogliame di un olmo, emblemi della buona tradizione familiare come quello dell’amore e della giustizia.
Riccardo Riccardi, autore di numerose biografie, ricostruisce le linee guida degli Ulmo a ritroso nel tempo, partendo da figure leggendarie vissute sin dal lontano Medioevo in Basilicata per spargersi, nel corso dei secoli, prima nella limitrofa Puglia e poi nel napoletano, all’ombra di una società civile tutt’altro che periferica come il Mezzogiorno d’Italia, dimostrando uno straordinario dinamismo militare prima e imprenditoriale poi.
Il saggio, diviso in più parti per delineare le vicende dei vari rami degli Ulmo − quello di Matera prima da cui una linea passò a Taranto, tessendo rapporti familiari e lavorativi con città come Martina Franca, Locorotondo e Castellaneta, per giungere con i Rizzi-Ulmo a Napoli e Ottaviano −, snoda una storia di trasformazioni sociali, di organizzazioni amministrative, di difesa dei patrimoni e del prestigio del nobile lignaggio, ma anche di storie «private», di intrighi, di grandezze e miserie umane.
L’Autore, attento a intrecciare la narrazione dei fatti con la descrizione dei protagonisti, tratteggia profili di personaggi noti e meno noti: ne emergono figure moderne come Porzia Ulmo di Matera, irrequiete come Nicola Ulmo di Taranto, romantiche e passionali come Scolastica Rizzi Ulmo che con il suo inusitato charme ospitò nella sua dimora ad Ottaviano Giuseppe Bonaparte, Vincenzo Monti, Vincenzo Bellini e il nipote Sigismondo Castromediano, una delle personalità più illustri del Risorgimento italiano.
Una saga familiare che si propone al lettore con l’interesse di un’affascinante narrazione e che, grazie alle loro vicende nell’ambito dell’amministrazione locale, le professioni religiose e la vita culturale, ha costruito una spettacolare vicenda di mobilità della ricchezza e di formazione dello Stato borghese meridionale.
Riccardo Riccardi, di antica dinastia materana per parte di padre, scrittore, giornalista e studioso di storia economica e sociale del Mezzogiorno in età moderna e contemporanea; da anni si occupa degli aspetti meno indagati della storia meridionale.
Ha pubblicato: I Pomarici – Storia di un’antica famiglia meridionale (edizioni del 2003 e 2006) per i tipi Levante Editore; L’impresa di Felice Garibaldi e il Risorgimento in Puglia (1835-1861) (pubblicazioni 2007 e 2010) per Congedo Editore; Album Lucano – Famiglie, personaggi e immagini ritrovate (2008) per Antezza Editore; Una famiglia borghese meridionale – I Porro di Andria (2013), per Rubbettino Editore; Spezierie e Farmacie in Terra di Bari per Adda Editore (2015); Riscatto materano – La vocazione del fare della borghesia cittadina, Les Flaneurs Edizione, Bari 2018; Breve Storia di Matera, Les Flaneurs Edizione, Bari 2019.
Collabora con le riviste storiche ed economiche: Risorgimento e Mezzogiorno del Comitato di Bari dell’Istituto per la Storia del Risorgimento; Basilicata – Regione Notizie del Consiglio Regionale della Basilicata; il magazine dell’associazione internazionale “Wine Fashion Europe” e con il quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno.