Un’intera giornata di iniziative culturali, confronti, performance e narrazioni per gli eventi presentati dall’Upi e dalle Province di Potenza e Matera alla XXXVI edizione del Salone del Libro di Torino, allo stand P22-Q17 Padiglione 3.
Primo appuntamento in agenda, coordinato dalla Consigliera di Parità della Provincia di Potenza Simona Bonito: il protagonismo delle donne lucane, dei loro talenti e dell’impegno sociale attraverso le voci della giornalista e imprenditrice Carmen Paradiso, fondatrice della casa editrice Sizaa; Chiara Vigna, consulente aziendale e autrice del libro ‘’Frasi sul pavimento’’ e Roberta La Guardia, attore, regista ed ora scrittrice con la sua prima opera ‘’Blu di Prussia, le voci di dentro’’, qual è il contributo straordinario che le donne apportano al nostro patrimonio culturale comune e incoraggiare un futuro in cui l’uguaglianza di genere e la diversità siano ancora più celebrate e promosse.
E’ stata poi presentata la Giornata dello Studente 2024, raccontata dai rappresentanti della Consulta Scolastica provinciale, Giulio Perrotta, Simone Carcuro e Giuditta Molinari. Con loro la giovane studentessa lucana Ludovica Sangiacomo, la cui storia, da Potenza a Torino, rappresenta un’esperienza emblematica di una tendenza sempre più diffusa tra i giovani. Dalla Basilicata, ricca di talento e potenzialità, assistiamo spesso alla migrazione dei suoi migliori talenti verso altre regioni o addirittura verso l’estero, alla ricerca di opportunità di studio e lavoro.
E’ poi andata in scena l’eccellenza lucana di Italo Cantore tra scienza e narrazione. L’autore e medico otorinolaringoiatra di fama internazionale ha raccontato il suo primo libro ”Si sente il rumore del mare”: la storia del più grande passo medico scientifico sugli organi di senso edito da Capponi editore.
Si tratta di un romanzo breve, che narra la storia di una donna, Kate Adams, la mamma di una bambina sordocieca, Helen Keller, che riuscì a raggiungere traguardi straordinari ed inaspettati nella vita nonostante le sue importanti disabilità, grazie ad una maestra speciale che tramite un alfabeto manuale le insegna a comprendere il linguaggio umano, a pronunciare parole e frasi anche se in maniera poco comprensibile, a scrivere, fino a svolgere ruoli sociali e civici importanti, con relativi riconoscimenti.
Torna a Torino il libro “Il 36esimo confinato” di Emilio Aragon Salierno dopo la presentazione del 2022, ma con la novità dell’edizione in lingua inglese del volume edito da Gangemi Editore International di Roma su traduzione di Victoria Withouse Infantino. Il giornalista Gigi Scaglione ha dialogato con l’autore in un incontro che è stata anche occasione per annunciare il nuovo libro di Salierno, che uscirà quest’anno e proporrà la storia del prof. Giovanni De Maria, di origini lucane, lo scienziato delle pietre lunari protagonista dell’epopea negli anni Settanta con le sue ricerche per conto della NASA, oggi più che mai attuali rispetto ai nuovi progetti per la colonizzazione umana della Luna.
Un linguaggio, tanti linguaggi e stili narrativi diversi. Come quello al centro della performance artistica di Franco Pantalena, e dei suoi monologhi in lingua vernacolare sul tema ”Il matrimonio in Basilicata, un rito tra natura, comunità e territori”.
Ha chiuso la giornata ricca di eventi l’iniziativa in collaborazione con la Fondazione ‘Leonardo Sinisgalli’’, che al Salone del Libro 2024 sarà ancora protagonista con altri appuntamenti. Con il presidente Mimmo Sammartino, il vicepresidente Antonio Sanchirico e Biagio Russo del Comitato tecnico scientifico, si è parlato di Leonardo e Vincenzo Sinisgalli attraverso le due ultime pubblicazioni della Fondazione. In particolare l’occasione è stata la presentazione del volume “Il giro di Antonietta” di Vincenzo Sinisgalli. E’ un romanzo di ambientazione meridionale: un viaggio della protagonista, Antonietta, a Pergamino, in Argentina, per riabbracciare i fratelli emigrati in quella città, si trasforma in un affaire internazionale, a causa del sequestro delle vivande tradizionali lucane: soppressate, olio, peperoni, cibi praticamente sconosciuti in quelle latitudini, che la protagonista portava in dono ai fratelli e per questo viene fermata all’aeroporto di Buenos Aires.