Se i libri sono considerati medicina per l’anima come si afferma all’ingresso della biblioteca di Tebe piuttosto che cibo per la mente i materani non possono restare a guardare e hanno il dovere di scendere in campo per difendere la biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani”, dal 14 maggio 1998 allestita nel Palazzo dell’Annunziata, nella centralissima piazza Vittorio Veneto.
Il giornalista materano Pasquale Doria ha deciso di affrontare questa battaglia culturale affidandosi all’arma più congeniale, un libro. E così, grazie al progetto editoriale dello Studio Giannatelli e il contributo di alcuni imprenditori materani è nato “Scripta manent, dalle parole perdute alla biblioteca ritrovata”. Un libro con un veste grafica che richiama il passato ma che guarda al futuro, perché solo se riusciremo a difendere la nostra storia possiamo pensare di consegnare alle nuove generazioni il ricco patrimonio culturale che è stato donato nel corso degli anni alla città di Matera, designata capitale europea della cultura per il 2019.
E se la cultura trova nella biblioteca il suo regno non è possibile immaginare una capitale europea della cultura senza un luogo in cui sono custoditi libri, volumi e documenti che raccontano soprattutto la nostra storia. Viviamo l’era digitale in cui internet ha preso il posto delle ricerche effettuate in biblioteca durante il periodo scolastico ma la biblioteca rappresenta un tesoro da custodire e da difendere, perché la tecnologia non può fare a meno di un posto fisico in cui è possibile respirare cultura.
Per sensibilizzare la comunità sulla crisi che sta attraversando la biblioteca provinciale di Matera è nata l’idea di “Scripta manent”, un “micro-saggio di termini della memoria ritrovata”. Pasquale Doria seleziona e descrive in ordine alfabetico ventuno termini che fanno riferimento al mondo della carta stampata e agli strumenti utilizzati per dare alle stampe un libro.Ogni termine è affiancato da un contributo iconografico antico o moderno e ogni pagina è stampata con uno stile grafico diverso dall’altra.
“Scripta manent” offre al lettore la possibilità di riscoprire la storia della biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani” di Matera, istituita nel 1933 per volontà dell’avvocato Pasquale Dragone, che vendette all’amministrazione provinciale la propria biblioteca di famiglia, composta da oltre 4000 volumi di diritto e classici italiani e fu nominato primo direttore della biblioteca.
E per l’ultimo capitolo Anna Maria Carbone, già bibliotecaria e direttrice della biblioteca provinciale di Matera, affida ai libri il compito di scrivere una lettera aperta al Ministro della Cultura Dario Franceschini, affinchè si possa dare non solo continuità ad una prestigiosa istituzione culturale della città di Matera ma per individuare una sede adeguata alla biblioteca Adriano Olivetti, che si compone di oltre 10 mila volumi donati dalla Fondazione Olivetti di Torino al giornalista materano Leonardo Sacco, purtroppo da diversi anni abbandonati in alcuni locali della Regione Basilicata all’interno di anonimi scatoloni, polverosi e senz’anima.
Michele Capolupo
Nella foto la copertina del libro di Pasquale Doria
Per quanto riguarda l’ultimo capitolo, vorrei precisare che nulla mi è stato donato. Gli oltre 10mila volumi, a cui si fa riferimento, sono il frutto del lavoro scrupoloso di ricerca in titoli e argomenti che il sottoscritto ha fatto nel corso degli anni e che tre anni or sono ha deciso di donare, alla simbolica cifra di 1 euro, alla Regione Basilicata, affinché servissero alla realizzazione della “Biblioteca Adriano Olivetti fondo Leonardo Sacco”. Informarsi prima di scrivere è d’uopo, in tal modo si evitano grossolane leggerezze che illustrano una realtà completamente diversa dall’originale. http://www.trmtv.it/home/cultura/libri/2013_01_21/43363.html