Soli Mei della scrittrice Raffaella Amadori e Libellus opera dell’autrice Rosa Palmieri, sono le opere appena pubblicate da Virginia Edizioni ®, marchio sotto cui opera Elena Marotta, materana di origine ed emiliana di adozione. Le opere, appena pubblicate, hanno già fatto registrare record di vendite e di ordinazione sia presso le librerie che attraverso i canali digitali che si occupano della vendita al pubblico e della distribuzione.
Visibilmente soddisfatta la proprietaria di Virginia Edizioni ® per i risultati raggiunti prima ancora che le opere abbiano fatto la loro comparsa nelle librerie: “Ho creduto nelle opere di Raffaella e Rosa, diverse tra di loro,ma unite da un fortissimo elemento in comune: i due romanzi sono nati dalla sensibilità che solo l’animo femminile possiede, eppure non mi sarei mai immaginata la pioggia di ordinazioni che sta giungendo in così poco tempo. Difatti, le opere stanno partendo in questi giorni per rifornire le librerie e riempirne gli scaffali, proprio perché sono fresche di stampa. Questa volta i lettori hanno anticipato la distribuzione con i loro ordini.”
Ovviamente è un risultato che non può non gratificare sia lo scrittore, in questo caso le scrittrice, che l’editore, soprattutto tenuto conto del fatto che si sia verificato in Italia, in un Paese dove il numero dei lettori, comunque in crescita, è sempre al di sotto di quello presente nelle altre nazioni.
Di seguito le biografie delle due autrici e le curiosità sulle due opere pubblicate
Raffaella Amadori vive a Crevalcore, in provincia di Bologna, è una maestra con la passione della scrittura; è sposata, ha due figli e due nipotini. Vive con il marito e molti animali in una piccola borgata della pianura bolognese. È profondamente legata alla sua terra e al suo dialetto e questo si evince anche dalla lettura della sua opera, Soli Mei che è il suo primo romanzo. Una scrittura che analizza la vita in un piccolo paese, addossato al fiume, dove si incrociano i destini delle uniche famiglie ricche, i Roncaglia e i Solimei, quando i loro figli, la bellissima Bianca e l’affascinante Luigi, si uniscono in matrimonio. Dalla loro unione nasce Antonio, erede di una immensa fortuna, protagonista del romanzo. Attorno a lui ruotano i personaggi di questa vicenda che dura più di mezzo secolo. Tutto questo accanto ad un fiume, sotto l’alto argine, che mette fine all’orizzonte, ma non ai sogni e alle speranze, di chi nasce lungo le sue sponde. Un’opera che ricorda le tinte e la narrazione di Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez e che conquisterà il lettore sin dalla prima pagina.
Rosa Palmieri, vive a Collegno, in provincia di Torino, e scrive sotto lo pseudonimo di Anita Rose, anno 1988, é una consulente informatica con la passione per la scrittura. Per molti anni è stata una writer solitaria, partendo da blog personali. Ama immergersi nella natura e seguirne i suoi ritmi, creare sfumature su tela, usare la china, cantare e ballare, creare oggetti artigianali. È inoltre un’appassionata e studiosa del mondo esoterico e astrologico e anche i n questo caso ritroveremo la sua anima e le sue passioni nell’opera da lei scritta, Libellus, un romanzo intriso di erotismo e di magia, dove le linee dei destini dei personaggi si incontrano con elegante simmetria, circondati da un alone di mistero. I Sakura e le Libellule fanno da contorto alle due storie, diventando simboli importantissimi. Il tema della metamorfosi e della scoperta della propria sessualità viene affrontato da due punti di vista diversi del mondo femminile, uno adolescenziale, uno più maturo, in entrambi i casi la donna si riscopre tale attraverso la presenza femminile, potente e ribelle, selvaggia e profonda. Il libro viene avvolto da un alone di mistero, tanto da non discernere cosa sia reale e cosa illusione nella vita di Gloria, personaggio fondamentale della prima storia. Ciò che è importante è quello che Gloria comprende, come evolve in se stessa, come sceglie di assaporare la sua vera natura. Questo libro riporta la donna alla riscoperta dei suoi impulsi e istinti, identificando la sua essenza, spazzando via ombre di pregiudizi, riconoscendo la magia che è in grado di manifestare nel mondo”.