Lunedì 31 luglio 2023 alle ore 21,30 nell’ex Carcere Borbonico a Rionero in Vulture è in programma la presentazione dello spettacolo letterario “Dimenticare Manzoni” di Trifone Gargano. L’evento è organizzato da ArcheoClub del Vulture Aps “Giuseppe Catenacci”. “Dimenticare Manzoni” questo il titolo dello spettacolo letterario vero e proprio, organizzato insieme all’Amministrazione Comunale di Rionero in collaborazione con la Scuola di Musica “G. Orsomando” e l’Associazione “Vulcanica”. Un evento che vuole porre in essere anzitutto una riflessione, assolutamente dirompente, in occasione dei 150 anni dalla morte dello scrittore. «Un evento che tutti aspettavano – ha affermato in una dichiarazione il presidente dell’ArcheoClub del Vulture Antonio Cecere – e che abbiamo commissionato sin dallo scorso agosto al prof. Gargano, nostro ospite per “Dante Proibito”, che è oltre che un amico, tra i massimi esperti in divulgazione letteraria a livello nazionale». Sarà una vera e propria lectio magistralis su Manzoni quella di lunedì a Rionero, nel bel mezzo dei solenni festeggiamenti in onore della patrona della città Maria SS. Del Monte Carmelo. Una serata che romperà come sempre gli schemi tradizionali ponendo come domanda iniziale allo spettacolo: Quella di Manzoni fu «vera gloria»? Gli anniversari servono (anche) per fare il punto sulla presenza attiva di un Classico nel nostro tempo, sulla sua effettiva eredità, sul senso della sua (ri)lettura. Le celebrazioni per i 150 anni della morte di Alessandro Manzoni (1873), e quelle relative ai 200 anni dall’ultimazione della stesura del Fermo e Lucia (1823), possono essere un’occasione preziosa (e da non sprecare) per un ripensamento complessivo sul romanzo, sulle sue scelte linguistiche, sulla sua natura ideologica, sul suo valore letterario, e, soprattutto, sul suo perdurare come lettura obbligatoria nei percorsi scolastici. Generalmente, un lettore entra nella storia, si identifica con uno o con più personaggi, partecipa emotivamente alle vicende narrate, attiva dentro di sé un processo di crescita e di maturazione psicologica e affettiva. Nel caso dei Promessi sposi, superate le iniziali difficoltà linguistico-espressive, può un lettore di oggi identificarsi con Lucia, o con Renzo, anaffettivi e rinunciatari su tutto? Egli, cioè, leggendo quel romanzo, può attivare quel processo di crescita e di educazione ai sentimenti, di gestione delle emozioni? «Purtroppo, no. – afferma sicuro Gargano in una nota – Occorre prenderne atto, con serenità e senza ulteriori indugi. Il romanzo di Alessandro Manzoni va consegnato alla storia, va rimesso nello scaffale, in quanto opera totalmente estranea alla sensibilità e ai bisogni educativi odierni. Esso, infatti, ha ben poco da dire e da dare a un giovane lettore di oggi». Una risposta che lascia poco spazio a interpretazione quella del professore, che continua: «Altro che gloria nazionale e padre della patria e della lingua italiana. Manzoni fu maestro di qualunquismo e di opportunismo, da non leggere, e da non proporre più nelle scuole, per contrastare, finalmente, la diffusione di quella cultura del disimpegno civico e del calcolo di convenienza di cui fu campione. Cittadinanza attiva, attraverso la letteratura, e partecipazione democratica richiedono, oggi, ben altri Maestri, che il Gran Lombardo, prudente fino all’ignavia».
Lug 29