Storia e futuri scenari della guerra biologica, pubblicato il libro “La malattia come arma” dell’autore stiglianese Rocco Giammetta, oggi impegnato con la qualifica di Maggiore nell’Esercito Italiano.
La corsa all’energia pulita e le nuove tecnologie green sembrano essere oggi gli strumenti con i quali l’umanità potrà finalmente interrompere la dipendenza dai combustibili fossili e perseguire una crescita sostenibile. Tuttavia, tale cambiamento energetico e digitale si scontra con le ambizioni di Paesi emergenti che, forti di una nuova autonomia non solo politica, vogliono prendere parte alle dinamiche di arricchimento fino ad oggi ad esclusivo appannaggio del Nord del mondo.
É in questo scenario che la guerra biologica, che pur ha antichissime origini ma la cui applicabilità al campo di battaglia è stata limitata nel tempo dalle sue imprevedibilità, possibilità di contraccolpo ed efficacia incerta, può invece trovare oggi terreno fertile. Infatti, grazie agli sviluppi della genomica e dalla proteomica, le armi biologiche potrebbero essere impiegate con successo per attaccare bestiame, colture, ecosistemi o addirittura intere popolazioni ed offrire così i mezzi per condurre una forma di conflitto sottile ma potenzialmente devastante, impattando sui settori politici, sociali ed economici.
Biogafia autore
Rocco Giammetta, qualificato alla Scuola Interforze per la Difesa NBC (nucleare, biologico e chimica), è esperto di armi e tiro a lunga distanza e grande appassionato di storia militare. Si è distinto come autore di due testi storici, “I Cecchini nella Grande Guerra” e gli “Sniper Russi: dalle origini alla guerra in Siria” e diversi articoli di settore.