Si chiama “Sul velo oscillante di luci” la pubblicazione di Carmelo Caldone che contiene poesie d’amore presentatanella sala ragazzi della biblioteca provinciale di Matera dall’associazione culturale Matera Poesia 1995. Per il nuovo appuntamento con la poesia il protagonista della serata si è ritrovato in compagnia di due esponenti dell’associazione materana, la presidente Maria Antonella D’Agostino e il giornalista Carlo Abbatino e dell’attore Sergio Gallo, chiamato a declamare i versi scritti da Carmelo Cantone. Presente anche l’assessore provinciale Michele Grieco.
Questa l’analisi della poetica di Carlo Abbatino: “Nella poesia di Caldone trovo degli ambiti comuni che vengono espressi in maniera diversa. Ho voluto interiorizzare meglio la sua poesia che ritrova sempre sensazioni diverse ogni volta che le leggi. In questo libro c’è l’amore in tutte le sfaccettature e il filo conduttore è la speranza”. Carlo Abbatino lumeggia la poetica di Caldone sottolineando che “esplode in grande sentimento che inonda il cuore: l’amore. Un amore che trova metamorfosi completa e variegata nella pubblicazione de “Sul velo oscillante di luci” –poesie d’amore “. L’impeto del’animo sensibile e fortemente poetico scaturisce nella linearità versatile che l’autore ha, sente e traspare nella sua collocazione di un testo che ha una variabile costante: la forza interiore dell’anima che sprigiona sensi, essenze, osserva, bada, rammenta, commenta e tumultuoso impegna la mano a scrivere versi, canti, poesia. Il suo altero sguardo e voce di forte ampiezza rendono la produzione poetica di ampio respiro e di anche velata tristezza, malinconia e melanconia. E le caratteristiche che si possono raccogliere guardando il poeta Carmelo, ascoltando il poeta Carmelo, sono sempre più evidenti nella sua metrica, nella sua poesia che diventa anche una sorta di angolo per evitare di farsi sopraffare da un grappolo di situazioni vissute , evocate, soffocate. La poesia di Carmelo Caldone è una rarefazione dell’aria che si fa cristallina e lascia contenuti di forte incisività. Ogni verso, ogni poesia che ne viene fuori dalla sensibilità del suo animo ha nel suo scorrere in lettura una forza letterale che diventa possenza e lo si avverte in piena forma icastica. Il suo poetare si fa spazio nei rivoli dell’anima e alla fine tutto trova luogo di apporto, di appoggio ed è come il cambio del giorno che succede alla notte. La poesia alberga sovrana nel suo cuore –spiega con enfasi Abbatino- fino a diventare vena poetica di eccellente affabilità per il lettore che si fa prendere da una lettura con accelerata passione. Devo aggiungere anche che molto e tanto dipende dalla sensibilità dello stesso lettore che ci auguriamo sia di quella forma espansa tale da poter annoverare nella sua lettura e nelle sue letture questa raccolta poetica “Sul velo oscillante di luci” che di per se è già un verso poetico. Ma Carmelo è poeta a tutto titolo in quanto nel suo animo è radicato fortemente e radicalmente il verso che sprigiona ogni qualvolta trova spazio su carta. La sua poesia è stata scoperta dai figli visto che, per pudicizia e per una forte forma intimista, l’ha sempre relegata nel suo cassetto dove pensava che nessuno la avrebbe mai letta senza sapere, invece, che per i figli sarebbe stato come trovare un grande tesoro che oggi brilla di perle poetiche intrise in tre libri. Caldone ha cominciato con “Mia terra addio ma ti penserò come ad una madre” che apre il solco alla pubblicazione, che danno il senso dell’appartenenza alla terra natìa quale Grottole, per poi presentare “Fuggire dalla tua bellezza”, poesie d’amore che denotano un po’ quel distacco intriso di memorie del paese di origine e oggi un libro ispirato dalla passione, dall’amore “Sul velo oscillante di luci”.
Tre tagli che connotano la personalità di Carmelo e che raccontano quel suo percorso di maturità che lo fanno più consapevole, più critico, più conflittuale visto che le sue poesie sono anche sensi aperti a risposte che si aspetta e molto spesso avverti anche l’ossimoro, l’enjambment. Egli è un poeta in continuo divenire e rende la poesia spesso anche criptata nella sua naturale bellezza espressiva. Carmelo è un timido di faccia ma aperto, gioviale, deciso e anche mordace quando si imbarca nei sentimenti che nutrono la sua mente, la sua anima. Egli considera la poesia come elemento che fa bene all’anima e allo spirito e la considera come e forse meglio di un amico perché la porta sempre con se, nella sua mente, nella sua memoria per trovarla aperta in ogni momento della quotidianità. A Terni ha vinto un premio della giuria “Guardo il mare” mentre “Nevica sul mare” è il premio ricevuto a Varese.
Nella serata dedicata alla poesia di Caldone il poeta e giornalista materano Carlo Abbatino declama “Una macchia d’amore sulla rosa”. Sergio Gallo sceglie “A Matera”, “I sussurri del mare” , “Ho visto cieli”.
Caldone ringrazia tutti le persone che ha conosciuto rientrando a Grottole e quelle che fanno parte dell’Associazione “Matera Poesia 1995”.
“Vi voglio un bene collettivo- sottolinea l’autore – i poeti hanno bisogno del vento e il mio vento siete voi. La mia poesia è una sorta di aiuto, perchè attraverso la poesia è possibile trovare in qualsiasi momento la speranza.
Nella parte finale della serata anche Vernile e Marsico omaggiano l’autore con due poesie dedicate all’autore.
La fotogallery della presentazione del libro “Sul velo oscillante di luci” (foto www.sassilive.it)