“Terra nostra Montescaglioso, note di storia e memoria di ieri e oggi, tradizioni, identità e religiosità del popolo montese”. E’ questo il titolo del superlativo lavoro editoriale di Giovanni Oliva, nativo di Montescaglioso ma residente a Bernalda. Un libro abbastanza corposo nella sua veste editoriale che apre uno spaccato sulla vita nel comune di Montescaglioso, raffigurata in copertina attraverso una foto ricordo che racchiude paeasani e paesaggi che danno un significato storico a cosa rappresenta la cittadina agli occhi di tutti i suoi figli.
Oliva è un grande narratore delle cose che hanno fatto la storia del proprio paese, è un grande poeta e un letterato che vuole bene alla sua terra e ne coglie gratificazione continua nel momento in cui deve narrare qualche episodio che riguarda Montescaglioso.
I suoi modi sommessi e umani lo innalzano alle vette più elevate della sobrietà e della umiltà e il suo modo originale di guardare assopito le cose della umana specie lo fanno sempre più foriero di messaggi, di racconti, di poesia.
Oliva approda nella memoria del luogo e dei luoghi, del paese e della gente per svelare memorie, civiltà vissute e incontrate e tutto si frappone nelle immaginifiche visioni della condizione umana fatta di percezione di rispetto, di onnivora conoscenza perché questa possa essere sempre più profonda e passare dalla concezione che il sentito umano non è altro che rapportato alla propria civiltà, al proprio essere, alla propria devozione d’amore verso il passato e il presente.
La poetica di Giovanni Oliva travalica il senso del percepito e del sentito e si inserisce fra il ricordo e il vissuto e tutto diventa storia di cui non si può ignorare ma sentire, avvertire, guardare e osservare.
“Terra Nostra Montescaglioso” si fa breccia nella vita di tutti i montesi e si frappone in un corteo di ricchezza di svolti e risvolti della caducità del tempo degli uomini che hanno passeggiato in piazza Roma, e ne hanno lasciato traccia indimenticabile sulla quale ancora oggi e ancor di più le nuove generazioni lasciano segni importanti che sono l’eleganza del comportamento, del rispetto e della ossequiosità della propria gente.
Il libro di Oliva, che non ha carattere scientifico, è una miniera, una fonte importante di indizi. E la forma espressiva utilizzata (poesia e prosa insieme) è dovuta al personale convincimento di rendere la comunicazione linguistica diversificata, viva e attraente: “Il massimo mio precetto è stato sempre quello di operare con amore e con onore”. Ai montesi l’autore dice: “ Vorrei potervi dire che l’ottima educazione giovanile ricevuta da mia madre e dall’esemplare senso civico del nostro paese ha fatto di me un uomo libero. Compaesani siete tutti voi che mi accompagnate nei giorni e nelle botti di questa mia magnificante contemporaneità. E’ la grandezza nostra montese che fa sempre di me l’orgoglio dell’appartenenza ! Io, voi, la terra nostra!”.
Oliva aggiunge anche un aspetto importante che riguarda Montescaglioso, la sua gente: “La fede cattolica di Montescaglioso è stata sempre vivificata dalla secolare esistenza delle confraternite” e in un passaggio evocativo del Foscolo che esalta nella bellezza evocatrice della poesia il valore eterno degli affetti delle grandi azioni, dice: “Così io , compaesani miei, affido alla serenità del ricordo gli affetti e la grandezza della nostra gente”.
Carlo Abbatino