Nella sala ragazzi della Biblioteca provinciale di Matera è stata presentato il libro “Tra le righe”, della poetessa Anna Santoliquido. La pubblicazione presenta in copertina anche la traduzione del titolo in sloveno “Med Vrsitcami“. Edito in Slovenia da Sodbnost International Ljubljana 2011 con prefazione di Maja Razborsek e traduzione a cura di Izbrala di Jolka Milic. Il libro si può leggere in due lingue: italiano o sloveno Al tavolo a presentarla l’Assessore alla cultura della Provincia di Matera Giovanna Vizziello, e la docente di Scienze della Formazione dell’Unibas Rita Montinaro. L’assessore provinciale alla cultra Giovanna Vizziello ha introdotto l’incontro culturale: “Santoliquido ha origini lucane perchè è di Forenza anche se Bari è la città che l’ha accolta come figlia adottiva. Ma per Anna Santoliquido ci sono tante altre terre di adozioni come la Slovenia, la Croazia. La biblioteca provinciale e la città come Matera che si candida a capitale europea della cultura nel 2019 sceglie anche la poesia come momento di elevazione, di crescita culturale. Il comune denominatore è la cultura per la crescita di un popolo. Con Anna Santoliquido iniziamo un percorso. La poetessa sta tornando da Istanbul, che ha firmato la convenzione con gli altri Stati Europei che condividono il tema degli abusi sulle donne. Anna è diventata un’ambasciatrice su questo tema per fare rete con le donne e con i giovani attraverso la cultura e con la cultura”.
Durante l’incontro culturale è stato presentato un video dal titolo “Ritratto d’autrice” a cura di Letizia Lamartire. Il filmato inizia con la inquadratura di Forenza, il suo paese natìo e della casa di Anna Santoliquido condivisa con genitori e undici fratelli e in sovrapposizione la lirica “La casa di Pietra” riportata anche sulla copertina del libro mentre in seguito sono riportati i versi di alcune liriche alternate con altre immagini di pittura di alcuni artisti tra cui Guerricchio e Martinelli.
“Queste liriche meravigliose – spiega Rita Montinaro – vanno lette a voce alta per sentire il corpo delle poesie inserite nel libro di Anna Santoliquido. Lei ha frequentato zone dei Paesi dell’Est alla ricerca della gioia e della sofferenza (vedi eccidio del ’41) e quanta attenzione da a tutte le sofferenze è tema della nostra vita. E’ impegnata nel dedicare la poesia alla sofferenza delle donne per dare voce alla scrittura delle donne. Le liriche vanno lette ed ascoltate perché si instaura un codice comune conoscendo il contenuto delle stesse. La bellezza, la vita e l’amore che sono i temi della poesia di Anna.
Leggendo “La casa di pietra” si rievocano il luoghi in cui siamo stati per dare un valore al presente, che ha bisogno di tornare alle nostre origini, per tornare ai luoghi di origine. Il presente è un attimo ma bisogna metterlo in relazione con il passato altrimenti tutto diventa più difficile, Le parole della poesia ci rimanda alla sofferenza del passato e nella poesia di Anna ci riappaiono i fantasmi di Albino Pierro. Il testo è la presenza di poesia breve, brevissima e nella loro capacità di sintesi non perdono nulla dell’intensità, dello sguardo che si traduce in verso e questa poesia mi fa venire in mente quella giapponese dell’Haiku”.
La Montinari legge Trait d’union, Debacle, Teorema, Vorrei e sottolinea. “Anna è una poetessa che ci fa un regalo: toglie le poesie dal cassetto e le sue parole diventano parole nostre. La poesia Teorema ci offre la capacità dello stupore che non dobbiamo perdere e la poesia deve parlare di ciò che stupisce. “Chi non si stupisce- aggiunge Anna Santoliquido- sta perdendo qualcosa”. Sul tema dello stupore Rita Montinaro legge la “Luna e il mare” e il lirismo che accompagna Anna è legato ai temi della fine, della morte, che è sempre con noi” .
Così la Santoliquido: “Sono stata ad Istanbul per la festa della Donna e il 12 aprile sarò in Armenia per partecipare ad un incontro in cui si affronterà il problema della Donna e quindi el femminicidio. Per quanto riguarda la casa ritengo che è importante avere il senso forte delle radici che dà sicurezza a fare le altre cose. L’opera letteraria può connotare un luogo, vedi per esempio “Cristo si è fermato a Eboli”, che richiama l’autore Levi, il paese di Aliano e per quanto riguarda il paese delle mie origini Forenza è per me “Caput Mundi” ad esprimere il concetto viscerale. La poesia è il nucleo da cui parte tutto. Il poeta ha solo le parole a disposizione e queste vanno incastonate. Non è facile e per questo la poesia ha bisogno anche del confronto”.
Anna racconta di aver conosciuto anche poeti iraniani che con la propria voce scandiscono le parole a tante persone. Il confronto è importante. La sete di sapere è sempre forte ma occorre restare sempre se stessi perché tutto questo porta a forgiare un verso”.
Carlo Abbatino