Pochissimi sanno che le origini della famosa casa automobilistica Alfa Romeo, che ancora oggi conta 70.000 soci nei club degli alfisti, sono lucane.
Il libro “Nicola Romeo– da Cirigliano a Montalbano Jonico, da Sant’Antimo a Milano- Le radici lucane dell’Alfa Romeo” edito da Altrimedia edizioni srl e scritto da Vincenzo Maida, vuole sopperire a tale mancanza. Il libro è il frutto di una lunga ricerca, offerta al lettore in forma narrativa, che ricorda le vicissitudini della famiglia Romeo dalla seconda metà del 1700 fino alla fondazione dell’Alfa Romeo da parte dell’ing. Nicola Romeo e alla sua morte a Magreglio in provincia di Como nel 1938.
Il leggendario marchio automobilistico Alfa Romeo dunque ha radici lucane. Maurizio Romeo, genitore del “patron” dell’Alfa Nicola, era infatti originario di Montalbano Jonico.
Portando alla luce dettagli, documenti storici e riscoprendo alcuni luoghi lucani che in un certo senso sono comprimari nelle vicende della famiglia Romeo, in Nicola Romeo Vincenzo Maida, tratteggia un ritratto inedito, umano e professionale, del grande imprenditore e regala, al tempo stesso, una full immersion nella storia di un’auto di successo.
Una vicenda umana e professionale che affonda le radici in una storia familiare tutta lucana, in modo specifico della provincia di Matera, per poi irradiarsi a livello nazionale e internazionale. Essa ha un grande valore educativo, oltre che un importante valore divulgativo.
A Montalbano Jonico è ancora in piedi, disabitato e parzialmente in vendita, il palazzo Guida-Romeo, edificato intorno al 1540, dove nacque il padre del fondatore dell’Alfa Romeo.
Nicola Romeo, padre di Maurizio e nonno del fondatore dell’Alfa Romeo, nel 1843 partì da Cirigliano, il più piccolo comune della provincia di Matera, e andò a sposare Lucia Guida a Montalbano Jonico. Ebbe due figli Maurizio e Antonia Maria che rimasero orfani di entrambi i genitori ancora bambini.
Già nel 1831 Giovanni Egidio Romeo, fratello di Nicola, aveva sposato a Montalbano Jonico Laura Misuriello, ma a differenza del fratello, che si stabili a Montalbano Jonico, tornò a vivere a Cirigliano. Nel piccolo comune dell’alta collina materana ci sono ancora diverse famiglie che portano il cognome Romeo e che come tutta la comunità non sapevano di questo legame con il fondatore dell’Alfa Romeo. Maida ha rintracciato, grazie ad alcuni documenti, anche la via del centro storico di Cirigliano dove abitava il bisnonno dell’ing. Nicola Romeo, Leonardo Romeo, e il suo certificato di morte a 78 anni, nel 1845, nel reparto dell’ospedale di Potenza riservato ai detenuti.
Maurizio Romeo, orfano in tenera età di entrambi i genitori, a circa 30 anni si trasferì a Sant’Antimo in provincia di Napoli, era un maestro elementare. Tra le sue alunne vi era Consilia Taglialatela. Se ne innamorò e non appena lei compì 15 anni la sposò. Il primogenito di otto figli, lo chiamò Nicola come il padre. Ai suoi familiari e amici montalbanesi, andati a Sant’Antimo per il battesimo, promise: questo figlio lo farò ingegnere. Nel 1899 Nicola Romeo si laureò a Napoli in ingegneria civile a 23 anni e appena dopo andò a Liegi a conseguire una seconda laurea in ingegneria elettrotecnica. Tornato in Italia progettò la ferrovia elettrica Tivoli Roma. Fondò numerose società, ma
il colpo di genio lo ebbe nel 1915, quando rilevò una fabbrica di auto che era fallita, l’ALFA ( anonima lombarda fabbriche automobili ). Ci aggiunse il suo cognome e fondò una delle case automobilistiche più famose al mondo: l’Alfa Romeo.
Voleva togliere il simbolo del biscione e sostituirlo con quello del Vesuvio, ma la vecchia proprietà minacciò di far saltare il contratto.
L’ing. Nicola con i primi soldi che guadagnò, memore del fatto che il padre era stata nell’infanzia un orfano di entrambi i genitori, finanziò a Napoli un orfanotrofio. Questo gesto gli valse importanti riconoscimenti nella città partenopea. Una delle sue sorelle si chiamava Giulietta. In appendice al libro Maida pubblica certificati e nascita e di morte delle famiglie Guida-Romeo. Un cappella gentilizia dedicata a San Leonardo, protettore dei carcerati, tutt’ora ben conservata, venne costruita verso la metà del 1700 nel centro storico di Montalbano Jonico da Vittorio Guida, un antenato dell’ing. Nicola Romeo.