Venerdì 7 luglio 2023 alle ore 18.30 nella sede di Onyx Jazz Club in via Collodi 2 a Matera l’associazione Onyx Jazz Club-Onyx Libro Presìdio del libro di Matera presenta il libro “Il sognatore e il suo sogno. Toni Strammiello e Casa Cava” di Vincenzo Pace, dottorando dell’Università della Basilicata. La pubblicazione è stata finanziata dall’associazione materana.
Il libro restituisce le attività di una borsa di ricerca post laurea finanziata dall’Onyx e intitolata a Toni Strammiello, architetto materano scomparso prematuramente e già vice presidente dell’associazione. Si tratta dell’esito di un percorso che testimonia come la sinergia tra l’Onyx e il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM)dell’Università della Basilicata abbia generato un’importante occasione per coniugare ricerca, formazione e cultura.
L’incontro si aprirà con i saluti di Aldo Corcella, Direttore del DiCEM e l’introduzione di Chiara Rizzi, professoressa di progettazione architettonica e responsabile della ricerca. Dialogheranno con Vincenzo Pace, autore del volume, il giornalista Serafino Paternoster e l’esperta in cultura e turismo Marianna Dimona.
L’eredità culturale di Toni Strammiello, architetto, fotografo e volontario nell’Onyx Jazz Club è al centro di una narrazione che ricostruisce – attraverso interviste, progetti e altre fonti d’archivio – una storia che è al contempo individuale e collettiva.
Il volume si articola in due parti. La prima restituisce la figura di un architetto militante e che, a più di 20 anni dalla sua scomparsa, può ancora essere un esempio per generazioni di giovani architetti che vogliano dedicarsi con passione e dedizione all’architettura e, attraverso questa, alla vita culturale del mondo in cui vivono. La seconda parte si configura come una vera e propria ricerca genealogica su Casa Cava, il progetto che più di ogni altro rappresenta l’eredità di Toni. Si tratta, infatti, di un’indagine in cui si ricostruiscono i legami tra i luoghi e i protagonisti di una vicenda che ha attraversato gli ultimi decenni della storia urbana e culturale della città di Matera e che ha prodotto degli esiti che, seppur significativi, in parte divergono dalla visione iniziale. Quello di Toni, e con lui dell’Onyx, era un progetto che anticipava di almeno vent’anni il dibattito attuale sulla possibilità dei centri culturali di essere luoghi di produzione e non solo di fruizione artistica, di superare il loro ruolo di location per eventi promuovendo innovazione e sperimentazione.
La ricostruzione dell’evoluzione dal progetto originario a quello realizzato, è un atto necessario, non tanto per coglierne le differenze, ma piuttosto per capire se e in che misura, al di là delle scelte architettoniche, ci siano ancora le condizioni per cavare cultura da Casa Cava e per avviare una riflessione sul futuro di questo e altri contenitori culturali.