Matera in Musica, Festival Duni ed Orchestra Ico della Magna Grecia propongono un concerto dedicato ai giovani musicisti di Matera, a tutti coloro che amano la musica classica ed intendono avvicinarsi ad essa, per comprenderla al meglio.
Il prossimo 23 novembre, alle ore 19:00, presso l´auditorium “R. Gervasio” del Conservatorio di Musica “E. R. Duni” si terrà il concerto Stili a confronto, un percorso musicale che sarà preceduto da una guida all’ascolto dei brani in programma, svolto dalla Prof. ssa Stefania Carulli. Ascolteremo le sonorità di diversi strumenti, grazie alla professionalità dei maestri: Giovanni Orsini e Paola Vania, al violino, Maurizio Lomartire, alla viola, Marcello Forte, al violoncello, Rocco Brandisio, al clarinetto, Alessandro Muolo, al flauto, Paolo Cuccaro, al pianoforte e la voce del soprano Marilena Notarstefano. Gli artisti dell’organico dell’Orchestra Ico della Magna Grecia eseguiranno il Quartetto per piano e archi in sol min K 478 di Wolfgang Amadeus Mozart, (Salisburgo, 27 gennaio 1756 – Vienna, 5 dicembre 1791). Il quartetto riprende la suddivisione tipica del concerto (Allegro – Adagio – Rondò), nello specifico il K. 478 è costituito da tre movimenti: Allegro – Larghetto – Allegretto, prevedendo un’organico “insolito”, ideato proprio da Mozart. Non si conoscono le circostante che portarono il compositore a tale scelta, tuttavia il dialogo tra archi e pianoforte è costante, includendo sezioni di virtuosismo strumentale. Considerato il genio della musica, Mozart è annoverato quale principale esponente della “musica classica” del Settecento, i cui canoni principali erano l’armonia, l’eleganza, la calma imperturbabile e l’olimpica serenità. Dotato di raro talento, manifestatosi precocemente, morì a soli trentacinque anni, lasciando pagine indimenticabili di musica sinfonica, sacra, da camera e operistica. Seguirà la Rapsodie Negre di Francis Poulenc, (7 gennaio 1899 – Parigi, 30 gennaio 1963). Compositore e pianista francese, Poulenc fu figlio di un industriale, precocemente attratto dalla musica, tanto da comporre a sette anni i primi piccoli pezzi, fu avviato così allo studio del pianoforte dalla madre, musicista lei stessa. Parigino, amò tanto la sua città da rappresentarne musicalmente l’eleganza, l’energia e lo spirito. La sua musica, anti-romantica ma anche anti-impressionista, costituisce l’altra faccia del mondo rispetto sia a Wagner che a Debussy, e rimanda piuttosto allo stile popolare e vivace del music-hall e del cabaret, all’estetica di Satie e di Cocteau. Amò molto la poesia, in particolare Apollinaire ed Eluard, sui cui poemi, alla fine degli anni trenta, compose la musica per molti récital. Diverse le influenze esercitate dalla Belle Époque, in uno stile frivolo, che risente fortemente del dadaismo, scherzoso e umoristico ma anche melanconico, senza escludere legami col neoclassicismo francese. La sua produzione comprende molti lavori per pianoforte e anche una notevole produzione di musica sacra. Altra opera monumentale, tra tutti i lavori di Poulenc, è il Concerto in Sol minore per organo, orchestra d’archi e timpani. L’interesse per l’antico del compositore culmina nel Concert Champêtre, per clavicembalo e orchestra, (1927-1928), una delle prime riprese del clavicembalo in concerto. Ascolteremo la Canzone d’amore 2, dell’ italiano Marco Tutino (Milano, 1954), tra i più celebri compositori italiani di musica contemporanea. I suoi lavori più noti sono Pinocchio, Cirano, Vite immaginarie, La Lupa, Federico II, Il gatto con gli stivali, Pugacev , Dylan Dog , Peter Pan, La bella e la bestia. Tra le sue storiche composizioni musicali spiccano il Requiem eseguito nella Cattedrale di Palermo il 27 marzo 1993, in memoria dei morti nelle stragi di mafia, e Canto di pace per tenore, composto su testo di Giovanni Paolo II e interpretato da Placido Domingo il 28 aprile del 2003. E’ stato direttore artistico del Teatro Regio di Torino, dal 2006 è Sovrintendente e Direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna. Per concludere, l’Ouverture su temi ebraici op. 34, per clarinetto, quartetto d’archi e piano, di Sergej Sergeevic Prokof’ev (Soncovka, 23 aprile 1891 – Mosca, 5 marzo 1953). Musicista e compositore russo, visse in una famiglia relativamente benestante che lo introdusse, fin da bambino, allo studio della musica, in particolare del pianoforte. Studiò a San Pietroburgo e viaggiò molto: Parigi, Londra e Chicago sono state per lui tappe fondamentali, che hanno fortemente influenzato la sua maturazione artistica. Ritornato in Unione Sovietica nel 1923, prese parte alla trasformazione sociale e culturale della nazione. Sergej, continuando ad elaborare la sua prodigiosa tecnica, divenne uno dei massimi artisti che la scuola russa avesse prodotto in quel periodo. La sua musica piaceva perché ironica, talvolta sarcastica, ma soprattutto istintiva e ritmicamente travolgente. Prosegue, inoltre, la campagna abbonamenti: la stagione concertistica 2009/2010, nella città di Matera, propone dieci concerti. Un ricco cartellone, per tutti coloro che decideranno di sottoscrivere l´abbonamento, è prevista una nuova formula per le famiglie: due adulti (euro 100,00 cadauno) più ragazzi (fino ai sedici anni: euro 68,00 cadauno). Prossimo appuntamento il 9 dicembre 2009, presso l’auditorium “R. Gervasio”, ore 21, con il cantautore italiano Ron.
Appuntamento, dunque, alle 19, presso l’auditorium di piazza Sedile a Matera, per ascoltare nuove sonorità ed apprezzare le molteplici espressioni del linguaggio musicale. Ingresso libero.