L’ugola d’oro di Massimo Ranieri è ritornata a distanza di un anno sul palco del teatro Duni con "Canto perché non so nuotare….da 40 anni". A dicembre 2007 aveva fatto registrare il tutto esaurito e gli organizzatori lo invitarono nuovamente a gennaio 2008 per un altro concerto. Ranieri è dunque ritornato per la terza volta nella città dei Sassi per offrire al pubblico, abbastanza eterogeneo e proveniente anche dai centri limitrofi della provincia e della vicina Puglia. Un esibizione istrionica quella del poliedrico artista napoletano, che nel corso dello spettacolo esalta non solo la sua inconfondibile voce ma anche l’arte della recitazione e del ballo. Ranieri non può che incantare, aggregare per le sue performance ma soprattutto per le sue belle canzoni e quelle di grande successo dei suoi colleghi come Battiato, Battisti, Gino Paoli, Mia Martini, Sergio Endrigo, Luigi Tenco, Mina. Una scenografia semplice ed elegante di Franco Miseria e costumi in finezza di Giovanni Ciacci fanno da corollario al concerto, ricco di canzoni che richiamano nella mente degli ascoltatori attenti e soddisfatti i periodi legati alla loro gioventù. Una pedana a tre piani dove l’orchestra, tutta al femminile si eleva nella sua alta professionalità, si avvicina e si allontana in rapporto alla canzone che Massimo Ranieri canta. Lo spettacolo si muove sul racconto biografico dell’ex scugnizzo partenopeo Massimo Ranieri, nato in una famiglia numerosa e dove la rettitudine, il comportamento, il rispetto sono fondamentali norme di vita e ricchezza di valori che hanno educato l’artista a diventare un ometto senza troppi agi. Ranieri canta di fronte a settecento persone e lo fa con disinvoltura, arte e professionalità “Ca nun ‘g’sta nisciun” “C’è gente che ama mille cose/ e si perde per le strade del mondo….” E giù gli applausi, mentre Massimo canta e concede passi di danza” .
"Da bambino abitavo in una casa, in una sola stanza a Santa Lucia – ricorda Massimo Ranieri. Mi affacciavo da una finestra a guardare quel cinema straordinario: il Vesuvio, il Golfo. Ho visto affondare una nave, ho visto arrivare un corpo di ballo di San Carlo. Altro che Titanic. Io, il cinema più bello della vita l’ho visto dal minestrone…E poi Ranieri si lascia andare al canto di “Notte che notte", con due ballerini in scena per poi regalare “Potrei provare a scrivere/C’è sempre una speranza banale..”” e ancora “Ti parlerò d’amore …” e luci gialle e bianche, e azzurre e applausi.
"Come vedete- riprende- sono circondato da belle donne: nell’orchestra e nel corpo di ballo" . E dalla platea una donna esclama “anche da quelle in teatro”. E lui subito: “Me l’hai tolto dalla bocca perché stavo per dirlo”. Io- prosegue- le mie donne le ho sempre tradite tutte” "–bravo!" – e Massimo: perché bravo?.. Tu istighi al tradimento! Il tradimento, detto alla napoletana fa schifo. Ho sempre tradito tutte -sottolinea ancora Ranieri-ma solo con il mio pubblico per una sera, anche se a volte volte ho tradito anche per un mese per via dei numerosi concerti in programma.
Poi il concerto prosegue con "La voglia di ricominciare” che racconta la voglia di innamorarsi di nuovo dopo un’amore finito, quini in scena c’è una donna sotto il riflettore che si fuma seduta una sigaretta” e lui canta “E quella donna che veniva con me sotto le stelle".
Prosegue con “Niente più discorsi…Mi troverai accanto a te qualunque sia la scelta che tu farai –io non ti lascerò” e giù applausi con un teatro sempre più caloroso"
Questo spettacolo ha un titolo assurdo. Ho imparato a cantare perché non sapevo nuotare: ricordo che il mio amico Brunetti mi faceva cantare perchè in questo modo le persone gettavano soldi in acqua e se mi rifiutavo mi avrebbero buttato giù. Chi l’avrebbe immaginato di cantare nei teatri più belli. Oggi compio i miei quarant’anni di carriera e i 58 anni di età". E qui l’orchestra intona “Tanti auguri per te…” Massimo rivolto all’orchestra fa il verso di Totò e precisa: "come si dice in napoletano: non c’era bisogno di fare questa sceneggiata”.
Siamo una carovana di gente che lavora da due anni per questo show ed è nato un grande amore tra lei (la tastierista aspetta un bambino, ndr) e il direttore di scena” .
Ranieri poi confessa: “Mi sono fatto un regalo. Adesso sono anche un discografico ed ho inciso tutti i miei dischi e quello dei miei cantanti”.
Poi arriva "Ti penso" e alla fine arriva la dichiarazione d’amore per la città dei Sassi. "Sono diverse volte che vengo da queste parti e Matera è un colpo al cuore, perchè voi mi fate sentire vicino a casa mia". E canta”erba di casa mia”, canzone che chiude la prima parte.
Dopo l’intervallo spazio ai successi dei colleghi più amati dal pubblico. Alta Marea di Venditti, vestito alla Humphrey Bogart, poi l’Istrione di Aznavour, “Se stasera sono qui” di Tenco e poi un’esibizione di tip tap evocando il consiglio del suo papà che “puoi essere anche straccione ma se si tengono le scarpe pulite sei comunque elegante” e la figura di Fred Astaire. Quindi ecco la Rumba d’ scugnizz, "la cura" di Battiato e “almeno tu nell’universo di Mia Martini. Le indimenticabili "rose rosse" e "perdere l’amore" sono i suoi grandi successi con i quali Massimo chiude il nuovo concerto al Duni"
Carlo Abbatino