Lunedì 25 febbraio alle 21.10 si apre il sipario sulla prima serata del 58° Festival di Sanremo. Il programma prevede l'esibizione di 10 campioni e 7 giovani. Con Pippo Baudo e Piero Chiambretti presenta il Festival un'attrice bionda ungherese, Andrea Osvart. Una delle tante attrici che ha girato un film a Matera. Vi ricordate del film Il Rabdomante? In quel film, diretto dal regista Fabrizio Cattani e presentato in anteprima il 5 settembre scorso al Duni di Matera e successivamente distribuito in diverse sale italiane, sono protagonisti il materano Pascal Zullino e proprio lei, Andrea Osvart, una dolce principessa che potrebbe essere uscita da una favola, capelli biondi e occhi azzurri. Andrea non è solo bella ma è anche brava e così l'onnipotente Pippo Baudo l'ha promossa sul palco dell'Ariston per condurre l'edizione numero 58 del festival di Sanremo in collaborazione con un'altra attrice, l'italianissima Bianca Guaccero. Vedremo se Pippo Baudo, "maschera del potere nel mondo dello spettacolo" nel videoclip "In fondo" prodotto da Blu Video per la rockband materana Le Mani, concederà all'attrice ungherese l'occasione per raccontare la sua esperienza materana come protagonista nel film Il Rabdomante. Dopo aver escluso Le Mani dal cast musicale di Sanremo è sicuramente in debito con la città dei Sassi….
La città dei Sassi sul palco dell'Ariston con la presenza al fianco di Baudo dell'attrice Andrea Osvart ma sempre grazie al film "Il Rabdomante" un altro attore materano di quel film, Nando Irene, potrà assistere allo spettacolo di giovedì sera all'Ariston: a regalare il biglietto d'ingresso è stata proprio Andrea Osvart. Un simpatico gesto d'amicizia verso un collega conosciuto sul set a Matera, città che resterà sempre nel cuore dell'attrice ungherese. Andrea Osvart e Nando Irene, due buoni motivi per non perdere Sanremo 2008. Perchè "Sanremo è Sanremo"…ma pure Matera…non scherza!
Nella foto Andrea Osvart e Nando Irene sul set del film Il Rabdomante
Michele Capolupo
Per gli appassionati di cinema pubblichiamo l'articolo di Sassilive inserito in occasione della prima materana de Il Rabdomante al teatro Duni di Matera.
Il film è molto bello, diverte ma fa anche riflettere e commuore. Il Rabdomante, prodotto con la formula della co-produzione, dimostra che in Italia c'è chi crede ancora tanto nel cinema di qualità e se la sceneggiatura vale la risposta del pubblico non si fa attendere. La parola d’ordine di questa pellicola è sicuramente il coraggio: coraggiosa è la scelta di essere indipendenti e di autoprodursi attraverso la formula di The Coproducers e coraggiosa è la scelta di parlare di due temi attuali e scottanti, la siccità ed il commercio dell’acqua. Protagonisti il materano Pascal Zullino, premio come miglior attore al Clorofilla Film Festival 2007, e l’ungherese Andrea Osvart, che vedremo nel prossimo film dei Vanzina.Girato fra Bari e Matera racconta dell’amore fraterno fra Felice e la giovane Harja che fa da sfondo ad una storia di malavita e di sfruttamento, dove il futuro dei destini è affidato all’elemento primario da cui nasce la vita.“Abbiamo voluto parlare della vita di due persone sole e sfortunate -dichiara Cattani- diverse perché vengono da mondi geograficamente distanti, esposti fin da piccoli ad una violenza disumana ma nonostante questo capaci di trovare l’uno nell’altra la possibilità di sperare in qualcosa di diverso. Questa per me è la vera solidarietà” Il film è affiancato da due associazioni, il Forum Italiano dei Movimenti per L’Acqua e UnAltroMondo onlus, a testimoniare quanto siano importanti oggi i problemi legati all’acqua come la privatizzazione di quella pubblica, l’aiuto necessario ai paesi che non ne hanno e l’educazione contro lo spreco. Le musiche originali del film sono di Louis Siciliano ed edite dalla Warner Chappel Music.
Sinossi de "Il Rabdomante": Harjia, una ragazza dell’est, in fuga dalle grinfie del malavitoso Cintanidd, boss indiscusso della mala pugliese nel business dell’acqua, trova rifugio in una masseria il cui proprietario è uno strano personaggio, Felice, un quarantenne schizofrenico che vive fuori dal tempo con il dono della rabdomanzia, la sola persona in grado di aiutare i contadini a scovare l’acqua. Il boss incarica Tonino l’esattore di trovare chi lo sta sfidando nell’aprire i pozzi d’acqua , e i fratelli Camardo di rintracciare Harja. Fra Felice e la giovane in fuga nasce un amore quasi fraterno, finché un giorno accade qualcosa che sembra minare la fiducia che lei aveva riposto in lui. Dopo diverse ricerche però sia i Camardo che Tonino vengono a sapere dove è la ragazza e chi è il rabdomante; Felice ed Harja dovranno decidere dei loro destini. Il finale ovviamente non lo sveliamo, altrimenti non potremmo rinnovare l'invito a vedere questo film che parla materano, in tutti i sensi. Un film che parla due lingue, il barese e il materano, quello in via d'estinzione. Durante il film c'è anche spazio per la nostra musica folk con un pezzo storico rallentato e ricantato da una voce femminile materana. Vi ricordate "Ue momm ca' mo van', bin bin bo…? Il Rabdomante è riuscito ad esaltare anche la tradizione musicale della nostra materanità. "Una produzione di serie A", tanto per citare l'espressione di Pascal Zullino, che ha ringraziato al termine della proiezione il primo cittadino, Emilio Nicola Buccico, presente al Duni assieme ad alcuni assessori.