Un mazzo di fiori accompagnato da una bottiglia di latte e un volantino deposti sotto il monumento ai caduti di Piazza Vittorio Veneto. E` l’omaggio che i militanti di CasaPound Italia hanno deciso di dedicare alle vittime della tragedia delle foibe e dell’esodo degli italiani Giuliano-Dalmati costretti a lasciare le loro terre per le
mire espansionistiche Jugoslave.
“Dopo oltre 50 anni di oblio – spiega Stefano Dubla, responsabile dell’associazione – e` sempre piu` necessario ricordare i 300 mila cittadini di Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare la loro casa
e i 15 mila torturati e infoibati con la sola colpa di essere italiani in una terra su cui la Jugoslavia del maresciallo Tito voleva a tutti i costi mettere le mani senza esitare, talvolta con la complicita` dei partigiani
comunisti italiani, ad attuare una vera e propria pulizia etnica”.
“Purtroppo – continua Cpi – si tratta di una storia di cui ancora in pochi parlano e lo fanno a fatica, mentre c’e` ancora chi, evidentemente affezionato a certe pratiche sanguinarie, si ostina a negare o
giustificatre il scrificio di migliaia di italiani, con lo stesso spirito con cui i ferrovieri versarono sui binari il latte destinato ai figli degli esuli che si trovavano su un treno fermo nella stazione di Bologna.
Pertanto un mazzo di fiori e una bottiglia di latte sono un piccolo ma doveroso omaggio a quelle vittime e per tenere vivo il ricordo del loro sacrificio e della loro fede ad una bandiera”.
Giovedì 10 febbraio ricorre un’altra triste data per la nostra comunità nazionale. Si commemora, infatti, il “Giorno del Ricordo”, istituito con legge n. 92 del 30 Marzo 2004, per ricordare il massacro di migliaia di italiani innocenti. (il numero, che si aggira tra i 20 e i 30 mila, sarà sempre approssimativo per quanti non hanno avuto nemmeno la pietas del riconoscimento del corpo e di una cristiana sepoltura).
Eccidi di massa perpretati ai danni di cittadini italiani esuli di guerra dai loro territori d’Istria, della Dalmazia e di Fiume, colpevoli di essere vissuti durante il regime fascista o di essere solo sospettati di non esprimere gradimento per il regime comunista jugoslavo, uccisi barbaramente e gettati, appunto, nelle foibe.
Il presidente della Provincia Franco Stella e il presidente del Consiglio Aldo Chietera rivolgono un sentito invito ai propri concittadini a concedersi una riflessione su quei tragici eventi, affinché il ricordo sia sempre vivo e dalle macerie del passato si costruisca un presente e un futuro immune da odi irrazionali, fortificato solo da ragioni di umana convivenza e solidarietà civile.
Io ricordo – Giorno del Ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati
“La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.”
Art.1 legge n°92 del 30 marzo 2004
Cinquemila o ventimila italiani innocenti massacrati in profonde gole e ignorati dalla storia.
Non dobbiamo permettere che non venga ricordata questa tragedia nazionale.
Il numero delle vittime è ancora oggi e resterà per sempre ignoto perchè l’Armata Popolare di Liberazione della Jugoslavia, che alla fine e nel corso della Seconda Guerra Mondiale massacrò migliaia di cittadini innocenti gettandoli in profondi inghiottitoi di natura carsica, non emanò mai i relativi documenti.
Con legge n.92 del 2004 è stato istituito il giorno del ricordo per “rinnovare nella memoria” sia gli eccidi perpetrati nei confronti di migliaia ed innocenti cittadini italiani sia l’esodo istriano-giuliano-dalmata. Anche quest’anno il comitato nazionale “10 febbraio” è presieduto dall’Ing. Federico Blasevich, figlio di esuli fiumani e attento alla sensibilizzazione delle nuove generazioni.
Nella nostra realtà provinciale il comitato 10 febbraio è rappresentato da Mattia Peragine (3288313055).
Il comitato ha il compito di diffondere l’informazione nel pieno rispetto della normativa italiana,cercando di porre l’accento sugli errori atroci di uomini che a sangue freddo sono stati capaci di uccidere altri uomini,degradando la loro dignità.
Alcune scuole hanno già dato la disponibilità alla sensibilizzazione e chiunque volesse sostenere o avere ulteriori informazioni in merito all’argomento potrà contattare il responsabile territoriale.
Ci riproponiamo e preghiamo inoltre tutti di non cercare di influenzare tali delicati argomenti con tesi di parte enfatizzando le responsabilità che comunismo e fascismo hanno avuto su queste vicende.
Ricordiamo per riflettere.
Comitato provinciale 10 febbraio
Futuro e Libertà Matera eGenerazione Futuro Matera (movimento giovanile Fli) in ricordo dell’eccidio delle Foibe
Il 10 Febbraio 2011 ricorre la giornata della memoria delle vittime delle foibe. Sono passati 68 anni da quando l’esercito jugoslavo guidato dal “maresciallo” Tito diede il via ad un vero e proprio sterminio di massa.
Migliaia di persone innocenti furono barbaramente uccisi e gettati in quelle cavità naturali caratteristiche del paesaggio carsico denominate foibe. Si trattò di un vero e proprio eccidio perpetrato dall’odio comunista e vergognosamente occultato per oltre mezzo secolo.
Molto grave fu la negligenza dell’allora classe politica italiana che nulla fece,né prima per cercare di impedire quel massacro,né dopo per condannare quel crimine orrendo e rendere giustizia a quelle vittime innocenti.
Non c’è traccia infatti in nessun libro di storia del passato di questa tragedia. Noi riteniamo tanto grave quanto inaccettabile questa omissione lunga più di mezzo secolo anche se la politica ha decretato e istituzionalizzato il giorno del ricordo per queste vittime italiane innocenti. Siamo del parere che ancora oggi per alcuni questa sia una strage negata,un eccidio non entrato in pieno a far parte della coscienza e della memoria storica e collettiva del popolo italiano.
Non vi possono essere morti di serie A e morti di serie B, i caduti vanno sempre rispettati e ricordati ,cosi come non vi possono esistere vittime commemorate e tenute sempre in considerazione solo per motivi politici.
Il movimento politico Futuro e Libertà e la sua giovanile “Generazione Futuro” ricordano le vittime delle foibe e tutte quelle deportate e decedute nei campi di concentramento dei comunisti slavi.
Noi non dimenticheremo mai i nostri fratelli italiani trucidati in quel periodo dall’odio titino e chiediamo che nelle scuole cittadine sia osservato prima dell’inizio delle lezioni,un minuto di raccoglimento e di preghiera per commemorare i nostri connazionali, questo deve essere fatto per non dimenticare ma soprattutto per far si che simili crimini contro un popolo non si ripetano mai più!
Le segreterie congiunte: Massimiliano Amenta (Coord. Prov Generazione Futuro) e Giuseppe Olivieri (Portavoce Futuro e libertà)
Giordano (Ugl): “Doveroso commemorare “giorno del ricordo”
“La Regione Basilicata nel contesto di appartenenza dell’intera Nazione Italiana, deve finalmente arrivare a possedere una memoria comune, anche se non condivisa, della sua storia recente con la ricorrenza di oggi, 10 febbraio, su un’altra triste data per la nostra comunità. Si commemora, infatti, il “Giorno del Ricordo”, istituito con legge n. 92 del 30 Marzo 2004, per ricordare il massacro di migliaia di lavoratori italiani innocenti, tra i 20 e i 30 mila e per quanti di essi non hanno avuto nemmeno il crudele destino del riconoscimento del corpo e di una cristiana sepoltura nelle regioni d’origine”.
Il segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici, Giuseppe Giordano, lancia un messaggio in occasione della giornata dedicata al ricordo dei martiri delle foibe.
“Eccidi di massa perpetrati ai danni di cittadini lavoratori anche Lucani esuli di guerra dai loro territori d’Istria, della Dalmazia e di Fiume, colpevoli di essere vissuti durante il regime fascista o di essere solo sospettati di non esprimere gradimento per il regime comunista jugoslavo, uccisi barbaramente e gettati, appunto, nelle foibe. ‘Colpevoli di essere Lucani ed italiani’. Fu questa la motivazione dell’agghiacciante sentenza che i partigiani titini, nella veste di “giudici” senza tribunali e senza diritto, pronunciarono per decretare la tortura, l’umiliazione, la sofferenza corporale e morale, e quindi l’eliminazione fisica, di migliaia di italiani dell’Istria alla fine della seconda guerra mondiale. Per l’UGL Basilicata fu quella una persecuzione feroce che non trova giustificazione o comprensione in alcuna motivazione di carattere storico, politico o militare – afferma il segretario metalmeccanico,Giordano – ma il fatto che finalmente si parli di quegli accadimenti, si abbia memoria di quelle atrocità, e si dibatta sul perché di una così spietata ferocia, è di per se un grosso risultato. Le violenze perpetrate su un numero sterminato di persone, e le umiliazioni subite da centinaia di migliaia di profughi, sono state cancellate sistematicamente dal ricordo storico collettivo. Una cancellazione operata da una ‘non cultura’ che non onora certo il nostro Paese. L’invito quindi che l’UGL Basilicata si sente oggi in dovere di porre – conclude il sindacalista – è che nelle scuole di ogni ordine e grado, oltre che tutte le Istituzioni, onorano le vittime di quell’infamia con convegni ed iniziative che diano vita a dibattiti, discussioni e confronti per non dimenticare e per far si che in futuro fatti simili non abbiano a ripetersi ad onor e ricordo di tutti gli avvenimenti criminosi della tragedia delle Foibe, che videro numerosi nostri connazionali uccisi o fatti sparire dai partigiani comunisti di Tito per pagare la loro unica colpa: essere italiani”.
Ugl Basilicata