Matera è nel solco che porta alla candidatura a città Capitale europea della cultura del 2019. Era affollatissima la sala conferenze della Mediateca. Il mondo della cultura ha risposto all’appelllo dell’amministrazione comunale, che ha deciso di organizzare il convegno per raccogliere la città attorno all’idea di questa candidatura, perché la scelta di questo percorso sia di tutti e ciascuno possa con il suo “si” diventarne parte attiva. La domanda che il Comune pone a tutta la cittadinanza non è se Matera può o non può essere Capitale europea della cultura, ma se Matera vuole essere fra le città candidate”. Recitava così l’invito che annunciava il dibattito, che ha visto la presenza di due prestigiosi relatori, il professore Franco Bianchini della Leeds Metropolitan University e la consulente della stessa Università, la dottoressa Giulia Manica. Entrambi sono intervenuti mettendo a fuoco i criteri che la città di Matera deve seguire per giungere all’ambita e prestigiosa candidatura, che si deciderà nel 2013. Al professor Bianchini, che ha già lavorato in passato per la candidatura di Liverpool a capitale della città della cultura europea, abbiamo chiesto cosa manca alla città di Matera per poter ambire a questa candid candidata di qualità e se aveva avuto modo di conoscere la città dei Sassi in passato: “Sono stato a Matera da turista quindici anni fa e rimasi molto affascinato dai suoi antichi rioni. Oggi ho ritrovato un centro notevole dal punto di vista ricettivo e dell’arredo urbano. Una città si riconosce da questi aspetti. Per quanto riguarda la candidatura devo dire che a Matera non manca molto. Ci sono associazioni culturali con idee e contenuti importanti. Sono carenti, invece, le infrastrutture e le competenze manageriali. Per attrarre occorrono risorse finanziarie, interventi per corsi di alta formazione, una rete di rapporti nazionali e internazionali e con tutti i lucani presenti in Europa, nel mondo. Oggi siamo qui perchè il Comune ci ha chiesto una consulenza sugli errori che la città dovrà evitare per ottenere la candidatura alla quale concorrono altre città italiane. L’errore comune da evitare è quello di non creare una struttura sostenuta dalla politica ma che possa disporre di una forte autonomia. Ci deve essere una prospettiva di lungo periodo che vada oltre il 2019 con la consaevolezza che vanno formati gli attori locali, del territorio. Il professore accenna ai criteri di selezione che vedono alla base una dimensione europea per promuovere la cooperazione tra operatori culturali, artisti e città degli stati membri interessati. Occorre valorizzare la ricchezza della diversità culturale in Europa e portare in primo piano gli aspetti comuni della cultura europea”..
Bianchini disquisisce insieme alla Giulia Manica su città e cittadini: “Bisogna suscitare gli interessi dei cittadini e dei visitatori, sopratutto stranieri. E’ questo il segreto che ha permesso a Liverpool di diventare la capitale europea della cultura. E’ importante coinvolgere la cittadinanza, le scuole ed è importante sopratutto attivare una “governance” distaccata e indipendente dalla politica”.
Poi è arrivato l’intervento del sindaco Adduce: “Bisogna lavorare insieme per la candidatura con tutte le forze che abbiamo sapendo che sono insufficienti. Per questo bisogna trovare alleati a livello territoriale, nazionale e internazionale. Matera può fare leva sul suo posizionamento globale e a cominciare dalla’Amministrazione puntiamo sulla disponibilità della cooperazione e complicità anche di istituzioni nazionali e internazionali. Pensiamo anche a formule interessanti come la costituzione di una “batteria” di ambasciatori nel mondo per mettere in campo la candidatura del 2019 in tutti i luoghi dove sono presenti i materani, da Torino a Bruxelles, dalla Francia alla Svizzera. Questo laboratorio che abbiamo messo insieme va alimentato da idee”.
In questo convegno si chiede alla città se Matera vuole essere fra le città capitale candidate. Come mai? “E’ una provocazione che abbiamo voluto scrivere sull’invito per stimolare le nostre intelligenze, quelle dei cittadini che si sono occupati per fare uscire Matera dall’isolamento al fine di dare impulso ad una realtà vera. Il nostro sarà un percorso irto di ostacoli ma questo lo sappiamo, l’importante è che sia ricco di risultati. Perchè l’importante, come diceva De Cubertain, è partecipare” e questo crea positività. Per il 2013 dobbiamo disporre già di tutti i requisiti importanti. E se vogliamo raggiungere questo obiettivo dobbiamo attivare una serie di iniziative e progettualità”.
Particolarmente apprezzato anche l’intervento di Cornelio Bergantini, assessore comunale alla Cultura. “Dobbiamo giocare la partita per tracciare una linea di proposte del Sud in un Sud diverso, moralmente sano e che riesce a realizzare le sue proposte, ciascuno con le proprie storie. Bisogna lavorare sulle idee. Perchè le idee possono prevalere sulla forza. La città unita è una condizione necessaria ma non sufficiente e bisogna mettere in moto il processo così come si esce dalla crisi in un mondo virtuoso. Matera capitale europea della cultura deve far rima con cooperazione e competitività”.
L’Assessore alla cultura della Provincia Antonio Garbellano ha concluso con l’auspicio che l’incontro di oggi chiarisca una volontà e consenso verso il grande obiettivo della candidatura di Matera a capitale europea della cultura”.
Ha moderato e condotto il giornalista Serafino Paternoster. Da registrare l’assenza del presidente della Regione Vito De Filippo, impegnato nella definizione delle nomine degli enti sub-regionali.
Carlo Abbatino
La candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019 rappresenta una sfida impegnativa e, al contempo, un’opportunità imperdibile e unica: la visibilità internazionale che essa produce comporta necessariamente un cambiamento radicale delle politiche culturali e di sviluppo della città.
È un percorso che naturalmente dovrà prevedere il coinvolgimento e la collaborazione di tutti ed in cui tutti dovranno credere: dall’amministrazione comunale, che ha inserito la candidatura nelle priorità della propria programmazione, alle istituzioni, al mondo dell’associazionismo, agli operatori culturali e turistici, e a tutte le forze politiche della città, consapevoli che l’obiettivo ultimo di tale percorso è la crescita complessiva del tessuto sociale, economico e culturale di tutto il territorio.
L’intera comunità, ogni cittadino, è chiamata a concorrere al perseguimento di questo ambizioso obiettivo. L’incontro del 25 ottobre scorso, promosso dal Comune di Matera presso la Mediateca Provinciale, aveva l’intento non soltanto di illustrare alla cittadinanza il percorso e la candidatura della città a capitale europea della cultura 2019, ma anche quello di confrontarsi, in maniera democratica, con la collettività tutta, di chiamare a raccolta tutte le energie disponibili e di accogliere eventuali suggerimenti, nell’ottica di una partecipazione il più possibile allargata.
È anche l’occasione per affrontare tutte le problematiche della nostra città in vista di un obiettivo di più ampio respiro. Le scelte in tema di politiche urbanistiche, sociali, culturali dovranno inserirsi in questa direzione, superando personalismi e contrasti ideologici.
Il Partito Democratico di Matera darà senz’altro il proprio contributo. L’impegno è quello di affiancare e sostenere l’amministrazione comunale mettendo a disposizione energie e risorse, umane e professionali, in vista di un risultato che rappresenta un’occasione di valorizzazione e di crescita culturale ed economica di tutto il nostro territorio.
La Segretaria Cittadina del PD Simonetta Guarini
La fotogallery sul convegno promosso in Mediateca per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019
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