Con Seven, lo spettacolo dedicato ai sette vizi capitali Giobbe Covatta…scatena l'inferno al teatro Duni di Matera. Niente paura, il pubblico si è divertito tantissimo. E la rassegna Melarido della Quadrum fa un altro pienone. Dieci anni dopo Giobbe Covatta ritorna nella città dei Sassi con un monologo che fa ridere attraverso i temi cari all'attore comico napoletano. Due maxischermi con immagini a rotazione aiuteranno il professor Covatta ad illustrare le sue teorie mentre un'orchestrina con chitarra e pianoforte allieterà il pubblico nel cambio di scena tra un vizio e l'altro, con Giobbe pronto a canticchiare la canzoncina che si addice di più ai sette vizi capitali. Prima di entrare nei gironi danteschi, una rapida escursione nel cervello, tutti i vizi sono partoriti dalla mente umana. Naturalmente con opportune distinzioni tra la sfera maschile e quella femminile. Nell'inferno Dante ha scelto di rappresentare i vizi attraverso gli animali e per la gola si comincia con un maiale, che per associazione di idee ricorda Giuliano Ferrara… Gola come allegoria del consumismo e con Giobbe si sfonda una porta aperta, lui che ha sempre sostenuto azioni umanitarie per i bambini dell'Africa. Per l'ira i simboli sono una pistola, la bibbia e la camomilla. Un sentimento pericoloso sopratutto quando si "incazzano" i potenti…Senza dimenticare l'ira di Dio, che il giorno della creazione si arrabbiò per una mela mangiata da Eva… Per la lussuria un reggiseno e un film di carattere cul…turale. Ma è doverosa una precisazione: diventa vizio quando non c'è il consenso. E Giobbe ricorda lo sfruttamento della prostituzione e la piaga della pedofilia. E poi l'affondo sulla Chiesa: "Abbiamo affidato questo problema morale ai preti, per carità, brava gente, ma cosa ne sanno loro del sesso se per contratto non possono farlo?" E scatta la scena più esilarante dello spettacolo, quella in cui Giobbe diventa un pene che racconta le sue pene quando riesce a trovare il varco nella mutanda griffata P&G. Anche l'avarizia, rappresentata dalla lupa, è un vizio che fa male, sopratutto quando Giobbe comincia a sciorinare alcune cifre sugli sprechi dell'Occidente. Un terzo della popolazione mondiale spende 1270 miliardi di dollari per le armi e solamente 38 milioni di dollari per la fame nel mondo. Anche questa è avarizia. E le armi? Oggi un cittadino su nove ha un mitragliatore. I costruttori di armi lavorano perchè anche gli altri otto siano presto titolari di un mitragliatore… Giobbe canta Gaber e il pubblico applaude commosso. Poi lo spettacolo continua con la superbia, un vizio che per Giobbe che colpisce sopratutto gli imbecilli. L'attore mostra le facce di Frankestain, Superman, Uomo Ragno. "Per carità stiamo parlando di personaggi di fantasia ma il problema è grave quando diventa sociale". Per l'invidia Giobbe ha pronta la chiave moderna di lettura di un vizio sopratutto estetico. Le donne vanno alla ricerca del reggiseno magico e sono disposte a spendere qualsiasi cifra per un ritocco dal chirurgo plastico. Ma anche gli uomini si sono fatti fregare dalla paranoia del trapianto di capelli, peccato che escono a quadretti come quelli di Cicciobello… Il problema è che oggi nessuno accetta di invecchiare….Ed ecco spuntare il nuovo personaggio di Giobbe Covatta presentato a Zelig. L'ultimo vizio analizzato è l'accidia, terribile sopratutto perchè nessuno si preoccupa di tutti i mali che affliggono il nostro pianeta. Ogni giorni muoiono trentatremila bambini. Una cifra che non si riesce a quantificare mentalmente. Per farlo Giobbe Covatta prende l'elenco telefonico di Ascoli Piceno. Il finale di Seven è strepitoso. Giobbe immagina di scendere all'inferno per vedere come se la passano coloro che hanno sempre condiviso la vita con uno o più vizi capitali. L'attualità consente all'attore di modificare di volta in volta le battute e così c'è spazio anche per Ciarrapico, che in settimana ha dichiarato il suo amore per il fascismo. Poi spara su Calderoli, Berlusconi, Fede e Vespa. Chiusura autoironica. Non vede comici e si chiede perchè. Gli rispondono che i comici vanno in paradiso. Appunto…
Nel camerico qualche battuta con l'attore napoletano.
Abbiamo saputo che eri a Bari tutta la giornata. Come mai? Sto girando un film a Torino con Ricky Tognazzi e dovevamo sbrigare alcuni impegni.
Un pronostico sulle elezioni? "Credo che vincerà Walter… "Ottimista. A proposito di politica, un'esperienza da rifare? No, non è stata un'esperienza entusiasmante…
Quale vizio frequenta Giobbe Covatta? "Praticamente tutti. Certo, la gola di meno perchè ho la gastrite e la lussuria ancora di meno perchè ho 56 anni e devo riguardarmi ma in ogni caso il problema non sussiste se il vizio resta privato. Purtroppo però i vizi condizionano il destino di tante popolazioni meno fortunate di noi.
Lo spettacolo attacca la Chiesa senza peli sulla lingua? Ha ricevuto qualche telefonata "dall'alto"? Devo dirti che mi ha telefonato il cardinale Martini per chiedermi se volevo rilasciare dichiarazioni sull'Avvenire mentre il vescovo di Catanzaro mi ha mandato una bolla di scomunica…In ogni caso posso dire che io sono contro tutto quello che è politicamente corretto, come dimostrano i testi dello spettacolo Seven…"
Giobbe si è rivisto in tv a Zelig. Ci saranno altre partecipazioni? "Non credo, la tv va fatta di tanto in tanto per ricordare al pubblico che ci sei ma io non la amo tantissimo, anzi…"
Michele Capolupo