Già tutto esaurito per l’Evento musicale dei “Carmina Burnana” di C. Orff che il Conservatorio Egidio Romualo Duni, grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale di Matera, a chiusura dell’anno 2009 presenta domani sera 30 Dicembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium R. Gervasio di Matera.
Interpreti della monumentale opera saranno: Anna Maria Sarra soprano, Sabino Martemucci tenore, Michele Cicala e Giacomo Selicato baritoni; Fernando Fabio, Elisabetta Fusillo, Claudia Minieri, Loredana Scalcione e Samantha Simone pianoforti; Vincenzo Mazzoccoli timpani; Giambattista Bifulco, Pasquale Fiore, Francesco Ciarfaglia, Vincenzo Guida, Giancarlo Lacanfora, Antonio Pranteda, Francesco Rondinone, Michele Sannelli percussioni; Coro Saverio Mercadante di Altamura; i Cantori Materani; coro e coro di voci bianche del Conservatorio. Direttore Daniele Belardinelli.
Allievi del Conservatorio coordinati per l’occasione dai docenti Mariella Fiamma, Piera Staffieri e Giovanni Tamborrino.
Tra gli esecutori dei Carmina Burana ci sarà anche Antonio Pranteda. Protagonista di un “Progetto di formazione musicale per diversamente abili”, promosso dal Conservatorio Duni e dal Comune di Matera, con la collaborazione dell’Aipd (Associazione Italiana Persone Down).
Grazie alla positiva esperienza nel precedente anno accademico l’amministrazione Comunale a nome dell’attuale Commissario Prefettizio ha riconfermato il contributo per consentire ad Antonio Pranteda un altro anno di approfondimento musicale sullo studio delle percussioni presso il Conservatorio Duni di Matera.
Il Conservatorio Egidio Romualo Duni, anche grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale di Matera, a chiusura dell’anno 2009 presenta mercoledì 30 Dicembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium R.Gervasio di Matera l’esecuzione dell’opera di Carl Orff i “Carmina Burana”.
Interpreti della monumentale opera saranno: Anna Maria Sarra soprano, Sabino Martemucci tenore, Michele Cicala e Giacomo Selicato baritoni; Fernando Fabio, Elisabetta Fusillo, Claudia Minieri, Loredana Scalcione e Samantha Simone pianoforti; Vincenzo Mazzoccoli timpani; Giambattista Bifulco, Pasquale Fiore, Vincenzo Guida, Giancarlo Lacanfora, Antonio Pranteda, Francesco Rondinone, Michele Sannelli percussioni; Coro Saverio Mercadante di Altamura; i Cantori Materani; coro e coro di voci bianche del Conservatorio. Direttore Daniele Belardinelli.
La prima rappresentazione dei Carmina Burana composti dal tedesco Carl Orff nel 1937 fu l’8 giugno 1937 a Francoforte sul Meno. La prima rappresentazione italiana invece si tenne al Teatro alla Scala in Milano il 10 ottobre 1942.
Per le sue caratteristiche può essere definita anche “cantata scenica” ed ha il sottotitolo “Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis”. L’opera non presenta una trama precisa e richiede tre solisti (un soprano,un tenore e un baritono), due cori (uno dei quali di voci bianche), pianoforti e percussioni.
In un’altra versione Orff ha musicato la stessa opera aggiungendo l’Orchestra sinfonica, mimi e ballerini.
I Carmina Burana sono testi poetici contenuti in un importante manoscritto del XIII secolo, il Codex Latinus Monacensis, proveniente dal convento di Benediktbeuern (l’antica Bura Sancti Benedicti fondata attorno il 740 da San Bonifacio nei pressi di Bad Tölz in Baviera) e attualmente custodito nella Biblioteca Nazionale di Monaco di Baviera. Il termine Carmina Burana è stato introdotto dallo studioso Johann Andreas Schmeller nel 1847 in occasione della prima pubblicazione del manoscritto. Tale codice comprende 315 componimenti poetici su 112 fogli di pergamena decorati con miniature.
L’opera è strutturata in un prologo e tre parti. Nel prologo c’è l’invocazione alla Dea Fortuna sotto cui sfilano diversi personaggi emblematici dei vari destini individuali. Nella prima parte si celebra la “Veris laeta facies” ovvero il lieto aspetto della primavera. Nella seconda, “In taberna” ovvero “All’osteria”, si hanno prevalentemente canti goliardici; nella terza parte, “Cour d’amours” cioè “Le corti dell’amore” contiene brani che inneggiano all’amore, che si concludono con il coro di grazie alla fanciulla (“Ave, formosissima”). Nel finale si ha la ripresa del coro iniziale alla Fortuna.
suahusauhsuahushauhsuah esauriti i biglietti gratis!!ma perche ci sono pure i paganti?? a matera pagano pure!!???usahshauhsuahshaushuahsuhaushahusau