Si è chiusa domenica 28 agosto sul terrazzo della Fondazione Le Monacelle la cinque giorni di musica “materana” di Gezziamoci, il -jazz festival della Basilicata arrivato quest’anno alla sua 36^ edizione.
Un’edizione cominciata il 21 giugno in occasione della Festa Internazionale della Musica, che ha portato concerti, laboratori e masterclass in 16 paesi della Basilicata facendo macinare circa 4000km di strada al gruppo operativo dell’associazione Onyx Jazz Club di Matera, un’edizione che ha visto partecipare quasi 1000 spettatori agli appuntamenti in cartellone e che si chiude con un bilancio positivo “Siamo tra i festival più longevi del Sud Italia e ogni anno cerchiamo di migliorare la proposta non solo musicale ma soprattutto culturale di questo appuntamento estivo, senza dimenticare però che la cultura non si fa solo d’estate: destagionalizzare il turismo, soprattutto quello culturale, è il nostro obiettivo” spiega Luigi Esposito, presidente dell’Associazione Onyx Jazz Club di Matera “è in quest’ottica che ad ottobre ospiteremo a Matera il Convegno nazionale della rete dei festival jazz di tutta Italia, che la programmazione musicale di Gezziamoci continuerà fino a dicembre e che continueremo a lavorare con le istituzioni e gli Enti la Rete Culturale Gezziamoci per realizzare dei programmi di residenze artistiche nei paesi della Basilicata interna. La musica può e deve essere un mezzo di comunicazione ma ancora di più vogliamo che diventi un mezzo di crescita per le comunità”.
“Sono stati giorni di musica di qualità, abbiamo portato a Matera cinque concerti molto diversi tra loro sia per pubblico di riferimento che per stile musicale” racconta Kevin Grieco, co-direttore artistico di Gezziamoci “Karima e Walter Ricci con il loro omaggio alla canzone italiana e agli standard internazionali, Luigi Masciari e il suo trio hanno portato nel giardino di Hotel del campo un jazz estremamente contaminato da suggestioni rock e progressive. L’omaggio a Lucio dalla del trio Servillo-Girotto-Mangalavite che ha aperto i concerti sulla terrazza della Fondazione Le Monacelle ha fatto cantare ed emozionare il pubblico; il concerto, anzi i concerti, di Magnus Öström ci hanno portati nel cuore delle sonorità del Nord Europa con due performance dall’alto impatto emozionale: venerdì 25 agosto sulla terrazza della Fondazione Le Monacelle in quartetto e sabato 26 con il concerto in solo all’alba davanti la chiesa rupestre di Madonna delle Vergini, il batterista svedese ha perfettamente interpretato il genius loci della nostra città. Abbiamo chiuso questa edizione di Gezziamoci con Antonio Faraò e Chico Freeman in quartetto: il primo è uno dei pianisti jazz italiani più accreditati nel panorama internazionale, il secondo, sassofonista americano strettamente legato alle radici africane del jazz che non disdegna le influenze della word music, hanno omaggiato John Coltrane in un concerto suonato tutto d’un fiato”.
“Se il jazz è contaminazione, Gezziamoci è la dimostrazione che musica, architettura e sostenibilità stanno benissimo insieme” conclude la professoressa di Composizione architettonica e urbana dell’Università della Basilicata Chiara Rizzi “durante questa edizione del Festival abbiamo portato avanti incontri e laboratori sulla sostenibilità architettonica, sui cambiamenti delle città e ci siamo divertiti a capire quanto musica e architettura possono dialogare tra loro: il risultato è stato sorprendente, da ora in poi possiamo solo continuare a mescolare approcci e idee come solo una formazione jazz sa fare”.
Il prossimo appuntamento della fase estiva di Gezziamoci 2023 è domenica 24 settembre e Latronico per (S)Tralci di Jazz, una passeggiata musicale tra le vigne.
Tutti gli appuntamenti della programmazione invernale del festival sono sulle pagine Facebook e Instagram dell’associazione.