Un palco basso e minimal. Sullo sfondo il barocco dell’ex Convento degli Agostiniani di Melpignano, a sinistra una composizione di luminarie salentine, ad evocare la tradizione della pizzica che quest’anno non farà ballare centinaia di migliaia di persone in piazza a causa delle restrizioni anti covid. I tamburelli hanno vibrato sulle note della pizzica salentina, nella serata di sabato 22 agosto, per la registrazione del concertone della Notte della Taranta, senza pubblico per via delle misure anti-covid. Non così forte come in passato, quando in centinaia di migliaia hanno affollato la piazza di Melpignano. Non come in futuro, è stato l’auspicio di tutti: “L’anno prossimo si tornerà a ballare”. L’atmosfera, rispetto alle 22 edizioni precedenti, è stata più teatrale, poetica e meno dirompente.
Non sono mancati i tamburelli dell’Orchestra della Taranta, smorzati dalla dolcezza degli archi della Orchestra Roma Sinfonietta. E poi tanta danza contemporanea, coreografie firmate da Sharon Eyal, gli abiti disegnati da Maria Grazia Chiuri, salentina, direttore creativo di Dior.
Lo spettacolo andrà in onda su Rai 2 alle 22.50, il 28 agosto. Il narratore scelto dalla Fondazione
La Notte della Taranta e dal maestro concertatore Paolo Buonvino, l’attore pugliese Sergio Rubini, ha fatto da collante tra i vari momenti di musica e ballo.
Tre i super ospiti: Mahmood, Diodato e Gianna Nannini. Il primo ha scelto una canzone in arabo, un ricordo d’infanzia che lo lega alle sue origini e al rapporto con il padre. Diodato, ha intonato invece un classico del repertorio salentino: Beddhra Ci Dormi, canto d’amore melodico e struggente. Una certezza, l’anima rock di Gianna Nannini, esplosiva con la sua “Fimmene Fimmene”, un grido di lotta delle donne di un tempo che lavoravano nei campi di tabacco. Donne che riuscirono a lottare per i propri diritti.