Mercoledì 28 agosto 2019 alle 21 la musica contemporanea ritorna protagonista nelle grotte di Palazzo Pomarici con il musicista e produttore Paolo Tarsi (Senigallia, 1984) che suonerà brani tratti dal suo nuovo album A Perfect Cut in the Vacuum, pubblicato da Anitya Records, in collaborazione con Acanto: un lavoro di elevata qualità che vanta collaborazioni illustri, dalla violinista Hoshiko Yamane e il tastierista Steve Schroyder, entrambi membri dei Tangerine Dream, ai tre ex Kraftwerk , Emil Schult, Eberhard Kranemann e Fernando Abrantes, fino a musicisti di altri notissimi gruppi del panorama musicale internazionale: Elektric Music, Afterhours, Tuxedomoon, King Crimson, Ulan Bator, Area, Scanner, Andrea Tich e tanti altri.
Nelle 21 tracce dell’album – divise in 2 CD – echi ambient si fondono con la Kosmische Musik e il progressive, passando attraverso l’elettronica techno con tinte kraut, fino al synth pop.
L’alto livello internazionale della nuova produzione di Paolo Tarsi si inserisce perfettamente nel significativo fermento artistico – culturale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Già ospite del MUSMA nel 2015 con la video-installazione Erratum Musical (ideata con l’artista Maurizio Cesarini), Paolo Tarsi ha collaborato con numerose altre gallerie e musei in giro per il mondo, tra cui l’Herbert Art Gallery & Museum di Coventry (UK), l’Athens Digital Arts Festival, il MAXXI e il MACRO di Roma, Palazzo Ducale di Genova e il MADRE di Napoli.
Rilevanti sono nella sua ricerca musicale i riferimenti all’arte del Novecento. Queste nuove composizioni, ad esempio, sono ispirate, in parte, al lavoro di due artisti Fluxus: Nam June Paik e Geoffrey Hendricks
Il titolo del primo CD, Unique Forms Of Continuity In Sound, trae ispirazione dalla scultura Forme uniche nella continuità dello spazio di Umberto Boccioni. Ogni brano presente in questa sezione è stato cioè concepito come un tassello che va a comporre un mosaico più ampio, la cui percezione globale rivela una visione unica nella continuità del suono. “Una metamorfosi sonora – spiega l’artista – che vede contrapposti una sorta di horror pleni, in contrasto non solo con l’antico horror vacui dell’uomo preistorico di cui parlava Gillo Dorfles, ma anche con i ritmi che scandivano la nostra vita prima dell’avvento della rete”.
È nella direzione di una digitalizzazione sempre più accentuata, che va il secondo CD dell’album, Artificially Intelligent, il quale affronta il tema quanto mai attuale dell’intelligenza artificiale, con suoni sintetici dal sapore mitteleuropeo, in perfetto equilibrio tra sperimentazione e attitudine pop.
“Il mio è un avant pop elettronico – così Tarsi definisce la sua poetica- in cui l’esperienza del Minimalismo americano si amalgama con l’electro-pop, l’ambient, il krautrock e la techno”.
Da sempre il MUSMA è attento ad accogliere e divulgare l’espressione di tutti i linguaggi artistici contemporanei, tra cui, in particolare, le sperimentazioni musicali elettroniche ed elettro-acustiche, che negli ipogei di Palazzo Pomarici, tra le sculture della collezione del museo, acquistano nuova potenza, stimolando, a loro volta, inediti punti di vista sulle opere esposte.