E’ Antonio Castrignanò, voce e tamburo della Notte de la Taranta, l’evento di musica etnico-popolare internazionale che lo scorso anno a Melpignano (Lecce) ha messo in piazza 150mila persone, l’ospite-testimonial dell’Accettura Folk Festival dell’8 agosto prossimo, promosso, voluto e organizzato da Accipeter Pma. L’evento salentino giunto alla 18esima edizione– che, sotto la direzione artistica di Luigi Chiriatti, subentrato a Sergio Torsello, scomparso recentemente, quest’anno vedrà la presenza della rockstar Ligabue, in un connubio rock-folk – è il punto di riferimento per tutti gli operatori che credono nella musica popolare e non si limitano alla proposta della festa patronale. E’ questa la scommessa lanciata con coraggio e passione dai musicisti di Accipiter PMA, formato da giovani di Accettura, cresciuti artisticamente (anche troppo in fretta per l’età media) e già conosciuti anche fuori i confini regionali per il folk di qualità proposto che non lascia spazio all’ improvvisazione perché è soprattutto ricerca, studio, sperimentazione, contaminazione di generi musicali. Castrignanò, oltre ad essere uno dei grandi protagonisti del successo della riscoperta della musica salentina, è artista a tutto campo che va oltre la pizzica. Con l’orecchio attento agli stili del passato e la curiosità di chi vuole vivere la contemporaneità accettandone le sfide, Antonio sfrutta la tensione espressiva che si muove tra queste due direttive per costruire un repertorio del tutto personale, spesso connotato da composizioni autografe.
I giovani di Accettura – Silvio Digilio, Labate Michela, Forleo Elio, Domenico Forleo, Loscalzo Antonio, Vito Antonio, Barbarito Pietro, Antonello Digilio – si ispirano al “modello Melpignano” per proporre un folk inteso si come tradizione, ma anche come contaminazione, come attaccamento alla terra, ma anche come apertura all’esterno, come “canti e balli”, e anche come coscienza e occasione sociale. Proprio come testimonia il loro primo singolo “E si to…” tra i 15 finalisti del contest “Fatti sotto” di Radio Activity. Ad Accettura si sta lavorando da mesi ad un progetto ambizioso, che riparte dall’impegno decennale del gruppo folk “I Maggiaioli”, dall’opera creativa (e in buona parte ancora non svelata), di Francesco Varvarito, più unico che raro caso di cantore della collina materana, dalla passione di qualche giovane musicista, come Biagio Labbate, attento alle dinamiche moderne del folk con l’utilizzo di strumenti appartenenti alle tradizioni della world music mediterranea. Di fronte all’ambiziosa idea di realizzare ad Accettura una sorta di Melpignano (patria del Festival della Taranta) con un’impronta lucana (ammesso che la musica etnica possa essere catalogata sulla base del territorio in cui è nata) qualcuno ha storto il naso, persino con argomentazioni localiste e provinciali. Invece l’idea che supera la tesi secondo cui la taranta è pugliese, è molto semplice e genuina: un vero e proprio Festival che riempia l’estate accetturese, in modo da avere qualcos’altro da tramandare e migliorare negli anni, coinvolgendo anche emigranti e turisti, molti dei quali, non riuscendo a farlo per la Festa principale (Festa del Maggio), ritornano in paese solo ad Agosto.
Il successo dell’evento di Melpignano e del turismo salentino – sottolinea Arturo Giglio del Centro Stud Turistici Thalia – solo in parte è spiegabile con la coinvolgente passione esplosa in pochi anni per la “pizzica”. Da noi non mancano nella programmazione dell’estate spettacoli di musica di ogni genere e con big in grado di richiamare appassionati. Ma proprio come accade per le sagre dedicate a prodotti tipici locali gli effetti turistici si limitano all’incasso di una o più serate per l’abbuffata a cui contribuiscono Regioni, Comuni, Pro-Loco, Apt. Questo significa al massimo qualche camera occupata in albergo e qualche posto a tavola del ristorante e vendita di alimentari locali. A Mealpignano, a 200-280 km. da noi, è tutt’altra musica per il turismo autentico. Una parte significativa del movimento turistico classificato come turismo culturale è in realtà composto da persone attirate da eventi musicali e/o da luoghi legati alla musica. Il tema della musica, invece, è in gran parte sottovalutato da chi si occupa di turismo in Italia e (sinora) ancor più in Basilicata. Nel nostro Paese, gli intermediari e gli operatori specializzati – pure cresciuti in questi anni sono ancora operatori di nicchia, dai piccoli numeri, e con proposte molto elitarie o specialistiche, di norma collegate ad eventi lirici. Gli operatori dell’ospitalità hanno visto nel tema musicale una variante di uno dei “turismi” tradizionali, del turismo urbano o culturale, sul quale non valeva la pena impegnarsi troppo o investire. Per questo – conclude – l’evento di Accettura ha tutte le carte in regola per diventare uno degli appuntamenti estivi più importanti di quel programma Matera Capitale della Cultura Europea 2019 che non si ferma al cartellone di eventi nella Città dei Sassi e il coraggio degli Accipter Pma va premiato. Per ora, in attesa del Festival dell’8 agosto, il Centro Studi attribuisce al gruppo di Accettura la “nomination” per il Thalia 2015.