Ritmo, solidarietà, contaminazione, suggestioni emotive: sono gli ingredienti dell’evento musicale al quale da tempo stanno lavorando i musicisti di Accipiter PMA, formato da giovani di Accettura, cresciuti artisticamente (anche troppo in fretta per l’età media) e già conosciuti anche fuori i confini regionali per il folk di qualità proposto che non lascia spazio all’ improvvisazione perché è soprattutto ricerca, studio, passione. Per ora oltre alla data (8 agosto) le “carte” del Festival sono ancora coperte per non svelare le sorprese di emozioni e suggestioni che solo la musica etnica è in grado di dare. Si sa di un grande ospite (a giorni il nome sarà svelato), grande perché testimonial delle migliori tradizioni di musicalità popolare, di tre band lucane già confermate e altre da valutare. Non a caso i giovani di Accettura – Silvio Digilio, Labate Michela, Forleo Elio, Domenico Forleo, Loscalzo Antonio, Vito Antonio, Barbarito Pietro, Antonello Digilio – preferiscono parlare di folk, non di musica popolare come troppo spesso e impropriamente esso viene definito: folk inteso si come tradizione, ma anche come contaminazione, come attaccamento alla terra, ma anche come apertura all’esterno, come “canti e balli”, e anche come coscienza e occasione sociale. Proprio come testimonia il loro primo singolo “E si to…” tra i 15 finalisti del contest “Fatti sotto” di Radio Activity. Ad Accettura si sta lavorando da mesi ad un progetto ambizioso, che riparte dall’impegno decennale del gruppo folk “I Maggiaioli”, dall’opera creativa (e in buona parte ancora non svelata), di Francesco Varvarito, più unico che raro caso di cantore della collina materana, dalla passione di qualche giovane musicista, come Biagio Labbate, attento alle dinamiche moderne del folk con l’utilizzo di strumenti appartenenti alle tradizioni della world music mediterranea. Di fronte all’ambiziosa idea di realizzare ad Accettura una sorta di Melpignano (patria del Festival della Taranta) con un’impronta lucana (ammesso che la musica etnica possa essere catalogata sulla base del territorio in cui è nata) qualcuno ha storto il naso, persino con argomentazioni localiste e provinciali. Invece l’ideam che supera la tesi secondo cui la taranta è pugliese, è molto semplice e genuina: un vero e proprio Festival che riempia l’estate accetturese, in modo da avere qualcos’altro da tramandare e migliorare negli anni, coinvolgendo anche emigranti e turisti, molti dei quali, non riuscendo a farlo per la Festa principale (Festa del Maggio), ritornano in paese solo ad Agosto. Intanto si continua a sperimentare nuove musicalità come è possibile vedere-ascoltare sul canale youtube (www.facebook.com/accipiterpma), come espressione di un nuovo fermento musicale accetturese (certificato dalla rapida diffusione, negli ultimi mesi, di tamorre e chitarre) e come occasione di contatto sociale. Il viaggio lungo il percorso della tradizione, dell’appartenenza al mondo contadino e popolare, che ci propongono i musicisti di Accettura è ancor più affascinante per attraversare tanti luoghi e tante culture musicali diverse unite da unico comune denominatore: il Sud. Le feste, i racconti contadini costituiscono un prezioso bagaglio culturale che ci viene offerto dalla nostra tradizione. Seguendo un percorso fatto di suoni, ritmi, iniziazioni alle ballate popolari si ricostruisce quel filo conduttore che ci lega alle radici socio culturali del mediterraneo. Un viaggio nel suono degli strumenti che nel tempo hanno arricchito la musica popolare e si sono via via impreziositi dei virtuosismi dei suonatori in varie tonalita’ con la voglia di fare cultura musicale per attraversare tanti luoghi e tante culture musicali diverse unite da unico comune denominatore: il Sud che non è solo il nostro Mezzogiorno ma soprattutto è il bacino del Mediterraneo.