Successo straordinario nella serata di sabato 14 dicembre al teatro “Stabile” di Potenza per Assassinio nella cattedrale di T. S. Eliot, una pièce teatrale in un concerto firmata dal Maestro Giuseppe Cillis ed altri illustri interpreti per la concertazione e direzione musicale, da Gerardo Viggiano per la scenografia, da Olindo Linguerri per suoni e luci, dalla prof.ssa Nicoletta Sabatella per la regia, destinataria di una pioggia di applausi per una messa in scena potente e indimenticabile, accompagnata da un adattamento del testo, sempre a opera sua, di una qualità eccellente.
L’evento è stato pensato nell’ambito della prima edizione del progetto diocesano “Giovani e Teatro” che la pastorale giovanile dell’ Arcidiocesi di Potenza ha inteso realizzare, di concerto con l’ANSPI Basilicata, anche nella direzione di cogliere, durante l’Anno Gerardiano, “la occasione per riflettere su di un testo capace, per l’altezza della vicenda vera trattata, di mettere in gioco le questioni più forti della Storia” come ha sottolineato la regista stessa.
In un teatro sold out il risultato è stato entusiasmante: vari minuti di applausi, pubblico che ha fatto la fila per ringraziare interpreti e regista, visibilmente emozionata per lo splendido risultato raggiunto con una compagnia di attori non professionisti che hanno saputo sentire profondamente e restituire un testo pieno di ritmo, contenuti, sfide dialettiche, formali e di contenuto.
La forza della regista è stata duplice: da una parte dare al cast parole di grande impatto, adattando il grande autore britannico con sensibilità e acume, dall’altra rendere attuale una pièce che dietro una delle vicende più dolorose e complesse della storia, dietro a un conflitto tra potere temporale e spirituale, nasconde una raffinata metafora del presente oltre che un’indagine dolente e lacerante dell’animo umano, delle sue ambizioni, delle sue meschinità.
Una macchina bella e complessa con cantanti professionisti e attori amatoriali che hanno trovato un’armonia unica grazie alla regia e soprattutto alla visione di una donna che ha saputo andare oltre al testo, rispettandolo e allo stesso tempo ponendosi l’obiettivo, raggiunto, di renderlo vicino ai nostri tempi.
La grande emozione di chi ha vissuto l’esperienza di ieri allo Stabile è ancora tangibile in città, anche dalle diverse richieste del pubblico di riportare quanto prima in scena questo piccolo grande capolavoro e miracolo artistico che ha valorizzato Potenza e le sue risorse umane, creative e artistiche.
Pièce in un concerto, Assassinio nella Cattedrale di T.S.Eliot , rappresentato nel Teatro Stabile della nostra Città , in data 14 dicembre 2019. Interpreti della pièce, un meraviglioso gruppo di giovani della nostra città, interpreti del concerto mozartiano sapienti maestri, solisti e musicisti.
La pièce
Il dramma di Eliot, poco rappresentato sulle scene italiane, in un allestimento che nelle finalità ne vuole esaltare la dimensione poetica e liturgica, conferendo al teatro stesso la funzione di rito comunitario. Un rito comunitario al cui centro sta l’uomo che , quando tenta di indirizzare il suo agire, è impegnato in un confronto solitario con la sua storia, con le sue tentazioni, le sue angosce e i suoi dilemmi, l’uomo alla ricerca di una strada che approdi al Senso Ultimo. La pièce ,che rispetta il testo ,l’unità spazio temporale , il contesto storico, restituisce al pubblico un’opera che vive Tommaso in una eroica figura solitaria ,il Coro in tre fanciulle, la Chiesa in due Sacerdoti,l’assassinio ad opera di tre cavalieri.
Tommaso
Nel cuore della pièce si staglia la figura solitaria di Tommaso che matura progressivamente la consapevolezza del proprio destino, affrontando e superando di volta in volta le tentazioni della libido sentiendi e della libido dominandi , purificandosi anche della tentazione più subdola : tentazione del martirio come potere eterno, perché trascende il tempo e le cose umane. Il desiderio di martirio ,dunque, NON per accettazione della volontà divina su di lui, ma per orgoglio)
Le Donne di Canterbury
Esse fanno un cammino di conversione. Sono prima vinte dalla paura della morte e dalla inquietudine nel presagio di un atto, il martirio di Tommaso, che i loro occhi sono costretti a testimoniare , poi si decidono per l’erta degli ulivi. Col capo coperto e i piedi scalzi salgono il Calvario con il loro amato Signore.E sotto la Croce stanno le tre Donne di Canterbury ,consapevoli di una promessa di bene che le precede e in un significato di edificante prossimità a Colui che patisce, Madri della nuova Umanità redenta.
Sacerdoti e cavalieri
Attorno a Thomas e alle Donne , due Sacerdoti e tre Cavalieri (Cavaliere rosso > violenza Cavaliere nero > ingiustizia Cavaliere verde > morte) sono privi di caratterizzazione, così come nell’opera di Eliot. Questo amplifica il dramma interiore dell’Arcivescovo e delle Madri , dramma che lascia l’intima dimora della coscienza per consumarsi sul palcoscenico insieme con l’angoscia della Storia, le ragioni della Chiesa di Cristo e del Potere .
Epilogo
All’interno della struttura drammatica, già predisposta da Eliot, la pièce presta particolare attenzione all’epilogo. alla catarsi finale che coinvolge tutto l’universo del dramma,anche i tre violatori del Santo Altare. E’ nell’epilogo che la parola fatta di fiato tace di fronte all’inesprimibile e cede il posto alle palpitanti note del genio di Salisburgo che si fanno sublime preghiera.
Estetica di narrazione
si consuma tra pilastri di marmo e lastre di pietra nuda , croci di legno e croci di luci,troni e sedie, corone d’oro e corone di spine, angeli e demoni, guerra e pace, notte oscura e cielo stellato .Scenografia e luci vissute come persone, materia nella quale tutto vive, come dinamica, sottotesto, squarcio emotivo , ora una spada nel cuore ora una carezza al cuore . Storicizzazione e simbolismo sono esaltati dalla superba policromia dei meravigliosi costumi del Corteo Storico di Acerenza
Musica
Eseguita rigorosamente dal vivo, la musica (Requiem di Mozart) non è mai mero sottofondo, ma è scelta pensata nella sua funzione più genuinamente emozionale, quale fondamentale mezzo espressivo che colora e marca il ritmo dell’azione scenica. La musica con la sua forza icastica e la sua potenza immaginativa suggerirà immagini tremende o paradisiache.
Il Requiem di Mozart e Assassino nella Cattedrale : insieme, in uno spazio scenico, “una grande meditazione, drammatica e serena, sulla morte ma anche sulla vita così lacerata dalla sofferenza e dalla drammaticità” e l’edificante cammino dell’Uomo della “terra desolata” che, dagli angoscianti interrogativi sul suo proprio destino , passando attraverso una profonda indagine nella memoria personale, giunge alla speranza e all’amore.
Assassinio nella Cattedrale(1935) è opera fondamentale della letteratura contemporanea e vertice, con “La terra desolata” (1922), della parabola creativa del maggior poeta del Novecento, Thomas Stearns Eliot (St.Louis 1888 – Londra 1965), premiato nel 1948 con il Nobel per la letteratura.
E’ un dramma storico sul martirio dell’Arcivescovo primate d’Inghilterra, Thomas Becket, avvenuto nella cattedrale di Canterbury nel 1170, che riecheggia, nella struttura drammaturgica e nel senso d’attesa di luttuosi eventi, la tragedia greca.
Riprendere a grandi linee la storia inglese di quel periodo assai vale per la migliore comprensione dell’opera.
Thomas Becket, durante il suo prestigioso mandato di Cancelliere del re Enrico II , sostiene l’opera riformatrice del Sovrano teso a ridimensionare l’autonomia dei feudatari ed a restaurare la centralità monarchica. Il suo servizio è considerato tanto soddisfacente da indurre il re a nominarlo Arcivescovo di Canterbury, con il proposito di imporre più facilmente la sua volontà all’interno della Chiesa.
Il calcolo di Enrico II si rivela sbagliato. Thomas Becket, diventato Arcivescovo, si dimette da Cancelliere e oppone al re le ragioni della Chiesa. Il contrasto costringe l’Arcivescovo a rifugiarsi in Francia, per ottenere l’appoggio del papa e del re francese. Dopo sette anni di tormentato esilio, Becket torna in Inghilterra per svolgervi la propria missione e subire il martirio nella sua stessa Cattedrale, per mano dei cavalieri fedeli al re.