La valorizzazione del territorio regionale attraverso l’istituzione della Fondazione Basilicata Music Commission, secondo la proposta illustrata oggi dal Presidente Pittella, fa compiere all’istituzione regionale e alla politica uno storico salto di qualità perché, per la prima volta, si considera la musica e lo spettacolo dal vivo come elementi del mondo produttivo non solo culturale e non più da “assistere” con qualche contributo estemporaneo. E’ il commento di Mario Bellitti, ideatore del Festival di Potenza e dirigente dell’Asmea, l’associazione di categoria degli operatori dello spettacolo. E’ sicuramente innovativo il coinvolgimento di tutte le componenti artistiche, professionali ed imprenditoriali sinora – aggiunge – tenute ai margini. Un approccio talmente innovativo che supera persino quello dell’Osservatorio Regionale dello Spettacolo istituito nel 2014 purtroppo solo sulla carta nel senso che non è stato mai insediato. Con Basilicata Music Commission invece si definisce un contenitore, ovviamente tutto ancora da riempire di idee e progetti, che va nella direzione che da sempre come operatori dello spettacolo abbiamo indicato attraverso Laboratori permanenti e non scuole di musica, attività di formazione per figure professionali e tecniche richieste dal mercato dello spettacolo. Per Bellitti si deve innanzitutto colmare una lacuna nella tutela e valorizzazione della musica popolare lucana ed in proposito annuncia la cooperazione culturale ed imprenditoriale a sostegno del progetto di Graziano Accinni che ha in cantiere uno spettacolo multimediale che ingloba al suo interno musica tradizioni e archivi storici della lucania. Graziano Accinni e Silvio De Filippo alle chitarre insieme a Giuseppe Forastiero alla voce,uniti alle nuove tecnologie – sottolinea il “patron” del Festival di Potenza – esplorano con questo concerto tutti i repertori dei musicanti girovaghi dell’alta e bassa Valle dell’Agri con alcune perle interpretative come “Andrea” in dialetto lucano del grande cantautore Fabrizio De Andre’ e brani della devozione popolare lucana. le antiche tarantelle riarrangiate in chiave moderna danno allo spettacolo un aspetto brillante e virtuosistico facendo riaffiorare le antiche melodie che un tempo venivano suonate con le arpe popolari dai girovaghi lucani in tutto il mondo. Il repertorio sconfinato della terra lucana viene racchiuso in quasi due ore di concerto dove, oltre alle ballate e alle canzoni, si potranno gustare, proiettate su di uno schermo, le foto di un intero archivio etnomusicologico e antropologico. E’ solo un esempio – continua Bellitti – delle grandi potenzialità della Fondazione che presto sarà realizzata e che potrà bissare il successo di Basilicata Film Commission se sarà in grado di seguirne il percorso. Il connubio musica-territorio ne esce rafforzato. Ci sono due filoni di prodotto sui quali gli operatori pubblici e privati possono lavorare: gli eventi e i luoghi. Una parte significativa del movimento turistico classificato come turismo culturale è in realtà composto da persone attirate da eventi musicali e/o da luoghi legati alla musica. Il tema della musica è invece in gran parte sottovalutato da chi si occupa di turismo in Italia e ancor più in Basilicata. E per avere solo un’idea, qualche cifra approssimativa per la Basilicata viene dall’Osservatorio Asmea: per gli spettacoli estivi di musica dal vivo 2013 in Basilicata si parla tra le 40 e le 50mila presenze, con un indotto calcolabile tra gli 800mila-un milione di euro, un numero di spettacoli (da giugno a metà agosto) quantificabile in 120-160, almeno un centinaio di giovani artisti lucani impegnati (secondo i certificati di agibilità Siae-ex Enpals) oltre a qualche decina di tecnici di palco, luci-suoni, sempre lucani. Sono numeri importanti utili a monitorare un settore che spesso viene considerato di “puro divertimento” e che invece ha un’influenza diretta o indotta sull’economia locale.
Nella foto Bellitti con Mollica