Per “Canto Minimo- Il Canto Popolare Religioso” ancora due recital in programma a settembre 2020: il 12 nella Chiesa Madre di Armento (Potenza) e il 19 a Certosa di Padula (Salerno) presso la Corte della spezieria.
Il recital con Graziano Accinni alla Chitarra; Giuseppe Forastiero alla voce e la produzione artistica ed esecutiva di Mario Bellitti, è in genere tutta la musica religiosa popolare, è un vasto repertorio di canti in lingua e in dialetto formatosi fin dall’ epoca medioevale. Esso veniva eseguito particolarmente presso le confraternite e durante le grandi feste in onore dei santi, le processioni, pellegrinaggi, predicazioni, missioni popolari, particolari devozioni (novene, ecc.). quando si parla di popolare, bisogna fare riferimento a una precisa etnia, ossia a una popolazione omogenea, ben localizzata, con una propria cultura.Questo Cantico delle Devozioni ha una storia decennale, perché nasce da una lunga e faticosa ricerca condotta da Accinni, dai tempi di Ethnos, letteralmente condotta per i sentieri, i viottoli, le mulattiere, le cappelle di campagna, le piazze e i tegolati bianchi e assolati di una Lucania inesplorata e immutata.
In questo viaggio Accinni è accompagnato da due grandi della nostra storia meridionale: il primo si chiama Roberto de Simone, genio musicale d’altri tempi, che di recente ha tradotto la favola di “Petrosinella” del “Cunto de li cunti” di Basile, offrendone una traslitterazione fonetica che recupera l’oralità e la sonorità del capolavoro della letteratura meridionale del Seicento; il secondo si chiama Ernesto De Martino, il mitico antropologo-etnologo che viaggiò, negli anni del secondo dopoguerra, per la Lucania, riscoprendo gli archetipi di una cultura sempre traballante tra “magia” e “razionalità”, le sopravvivenze cerimoniali di fascinazioni, possessioni, fatture, che il grande ricercatore ricostruì passo dopo passo, a contatto con un popolo fino a quel momento cancellato dalla storia
Il canto e la musica – spiega il maestro Graziano Accinni – sono un valido supporto a rinsaldare l’appartenenza al gruppo, a offrire materiali sonori per ritualizzare determinare momenti comunitari: costituiscono insomma una tradizione vivente. Ma oggi parecchie etnie sono scomparse e con esse la loro cultura e, quindi, la loro musica e i loro canti. Bisogna riconoscere che nella religiosità popolare il popolo era protagonista: la musica e il canto erano i suoi mezzi espressivi privilegiati per dire la propria fede e per fare festa. Quindi anche oggi occorre una musica in cui il popolo si ritrovi e s’identifichi facilmente.
“Canto minimo” è tra i pochissimi Progetti di ricerca e divulgazione dei repertori della Pietà Popolare, al terzo anno di tour iniziato nel 2018 all’interno della chiesa del Convento dei Frati Minori Cappuccini di Vietri di Potenza concluderà il suo percorso con un disco registrato interamente in studio dove verranno immortalate tutte le melodie originali dei canti Mariani e dedicati ai Santi di tutti i territori della Lucania dal titolo Canto Minimo “La Canzone devozionale lucana” tra preghiere e arie sacre.