Domenica 30 luglio 2023 alle ore 21 nella Terrazza di Palazzo Lanfranchi a Matera è in programma l’opéra-comique “Carmen” di Georges Bizet: la sigaraia più famosa del mondo della lirica, rivivrà in un allestimento con la regia di Gianpiero Francese e la voce narrante di Maria Grazia Zingariello. Lo spettacolo è inserito nella rassegna Basilicata opere in atto 2023 di “La Camerata delle Arti”. Di seguito i particolari.
È l’opera più rappresentata al mondo, complici le atmosfere gitane, la sete di libertà, la vitalità e l’indipendenza della sigaraia più famosa del mondo della lirica, e le musiche immortali di Georges Bizet. È «Carmen», uno dei titoli più iconici del compositore francese, il cui allestimento prestigioso contraddistinguerà il nuovo appuntamento della Stagione Basilicata Opere in Atto che porta la firma alla direzione artistica di francesco zingariello: a Matera l’opéra-comique di Georges Bizet sarà portata in scena con l’esecuzione delle pagine più belle, raccontate dalla voce narrante dell’attrice Maria Grazia Zingariello, in una versione multidisciplinare tra danza, teatro e proiezioni video, con protagonisti l’orchestra de «I Solisti di Puglia e Basilicata», il Coro Opera Festival e il corpo di ballo Danza Project, con la direzione del maestro Michele Carulli e la regia di Gianpiero Francese. Gli interpreti saranno Serena Dominici (Carmen), Antonino Interisano (Don José), Alberto Zanetti (Escamillo) e Clementina Regina (Micaëla).
La manifestazione è organizzata da «La Camerata delle Arti», ed è sostenuta dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Basilicata, dal Comune di Matera.
Biglietti a 15 euro (intero), 10 euro (ridotto), prevendita la Cartoleria Montemurro Via delle Beccherie Matera. infotel: 349.565.78.80.
La vicenda è tratta da «Carmen», novella dello scrittore e storico francese Prosper Mérimée. Sin dall’overture è evidente il tema di eros e thanatos: l’opera inizia infatti con un inconfondibile tema travolgente ed energico, ma subito un’ombra di inquietudine s’insinua nella melodia: è il destino di morte che attende Carmen. Il lavoro debuttò sul palcoscenico il 3 marzo 1875 all’Opéra-Comique di Parigi e fu un fiasco. Il pubblico non era ancora “maturo” per apprezzare la scabrosità e l’eccessivo realismo dei temi trattati, abituato a tutt’altro. Bizet morì nella delusione tre mesi dopo, a trentasei anni, dopo aver composto quest’ultima opera, considerata ingiustamente dissoluta e immorale.
Nella trama dell’opéra-comique, è la vita di un altro dei protagonisti, Don José, un giovane brigadiere di servizio a Siviglia, ad essere sconvolta fatalmente dall’incontro con Carmen, una bellissima zingara che lo irretisce con il suo fascino. Per lei, Don José dimentica Micaëla, la sorella adottiva che aveva intenzione di sposare, e anche la sua carriera militare subisce un brusco arresto. Carmen vorrebbe che lui diventasse contrabbandiere, così non avrebbe più tante regole da rispettare e vivrebbe in totale libertà. Don José all’inizio non ne vuole sapere, ma alla fine è costretto a cedere. Ma comunque il loro amore è di breve durata: le divergenze si fanno sempre più forti, finché un giorno non arriva Micaëla ad avvisare Don José che sua madre è morta. Il brigadiere è costretto ad andarsene, anche se si dispera di gelosia all’idea di lasciare Carmen da sola. Escamillo, un prode toreador, si è invaghito nel frattempo della bella zingara, e vorrebbe che lei lo venisse a vedere alla corrida di Siviglia. Ed è proprio lì che Don José, ormai in rovina, qualche tempo dopo ritrova Carmen; bella come non mai, ma ormai innamorata di Escamillo. Don José le propone di cominciare una nuova vita insieme in un altro paese, ma lei rifiuta seccamente; folle di gelosia, Don José la uccide con il suo pugnale.