Nuovo appuntamento questa sera nel Palazzo Bernardini di Matera per la sezione “Ascoltami bene – viaggio interattivo e virtuale intorno alla canzone d’autore” della rassegna VivaVerdi Multikulti. E’ stato proposto al pubblico spettacolo musicale-teatrale “Chet Baker – come se avessi le ali. Le memorie perdute” con Pasquale Mega, Camillo Pace e Giovanni Angelini e le voci recitanti di Domenico Orlandi e Carlo Dilonardo.
Il progetto multimediale “Chet Baker. Come se avessi le ali. Le memorie perdute”, ideato e realizzato da Pasquale Mega, è un omaggio al grande trombettista americano Chet Baker, morto in circostanze misteriose 34 anni fa, il 13 maggio 1988, all’età di 59 anni.
Attraverso la lettura di brani (a cura di Mimì orlandi e Carlo Dilonardo) tratti dal libro autobiografico “Come se avessi le ali. Le memorie per- dute”, si ripercorrono i principali avvenimenti che hanno caratterizzato la vita e la carriera musicale del famoso jazzista.
Il tutto è supportato da video che lo ritraggono mentre suona, da in- terviste che lo vedono protagonista e dall’esecuzione dal vivo (a cura di Pasquale Mega pianoforte, Camillo Pace contrabbasso e Giovanni Angelini batteria) di alcuni tra gli standard preferiti da Chet Baker (My Funny Valentine, angerine, All The Things You Are ecc.).
Dieci anni dopo la morte di Chet, venne scoperto un manoscritto nel quale egli svelava la sua intensa e sofferta vita; in questo prezioso memoriale, si susseguono infatti ricordi d’infanzia, vividi e complicati rapporti d’amore, l’esperienza del carcere e delle droghe e infine, naturalmente, la musica; infatti, durante tutto l’arco della sua vita, Chet Baker torna sempre a rifugiarsi sotto le ali accoglienti delle note della sua tromba e della sua voce inconfondibile.
Questo straordinario diario, edito in italia nel 1988 dalla Minimun Fax, con il titolo “Come se avessi le ali. Le memorie perdute”, e ristampato nel 2008, nel 2009 e nel 2016, è una lucida descrizione di una vita tormentata, di amori e passioni che esplodono e si esauriscono, di musica e musicisti entrati nella leggenda, ma anche di droga, di autodistruzione, di morte.
in queste pagine risulta evidente come la dipendenza dall’eroina e dalla cocaina si insinui lentamente nella sua vita, come il grande musicista ne sia consapevole e cerchi, in vari momenti della sua esistenza, di uscirne. Momenti di maggiore libertà dalla droga si alternano a pesanti cadute e pochi, comunque, sono i periodi in cui non ha problemi giudiziari.
Leggendo il libro ci si trova immersi in un’atmosfera simile a quella di tanti film: Chet Baker è infatti, nella sua vita, emblematico di un atteggiamento trasgressivo e provocatorio della cultura americana del secondo dopoguerra.
La fotogallery del Progetto multimediale “Chet Baker – come se avessi le ali. Le memorie perdute” con Pasquale Mega trio (foto www.SassiLive.it)