E’ stata la suggestiva sala degli specchi di Palazzo Bernardini a Matera ad accogliere il pubblico che ha seguito li concerto Kore per la rassegna VivaVerdi Multikulti di Arterìa. Nell’evento sono stati presentati i brani del cd omonimo con la cantante Milena Orlandi, Salvo Nigro voce, chitarra e musiche, Michele Ciccimarra alla batteria, Giancarlo Pirro alla chitarra e Giànluigi Borrelli alle tastiere.
Lo spettacolo, frutto del recente incontro fra il compositore siciliano Salvo Nigro e la cantante lucana Milena Orlandi avvenuto sul fertile terreno delle musiche di Nigro, intitolato Kore, è ispirato cioè alla più che suggestiva figura della mitologia greca di cui tanto vi è traccia proprio in Sicilia, simbolo, fra l’altro, di vita, eterna giovinezza e rinascita.
Kore è anche il titolo del disco uscito nella primavera del 2023 prodotto da Dalvivoproduzioni di Massimo Costantino, contenente dodici canzoni ispirate idealmente ai dodici mesi dell’anno (dodici quanti i mesi che Kore, nel racconto mitologico, trascorre, dividendoli, fra l’Ade e la terra).
Le musiche di Nigro presenti in questo lavoro si prestano qui ad assecondare le naturali inclinazioni della Orlandi che – nell’ambito della cosiddetta world music (in cui la musica di Nigro potrebbe “per comodità” essere annoverata) – spesso predilige atmosfere antiche e storie dense di lirismo.
E se di world music si tratta, questa produzione viene declinata prevalentemente “sul modulo siciliano”, in primis per il ricorrente uso della lingua siciliana ma altrettanto per il contenuto dei testi, permeati dello spirito e della storia dell’antica isola.
Infatti, tra i testi utilizzati spicca Rosa lisciandrina tratto dauna preziosa raccolta a firma del maximo Giuseppe Pitrè, medico, letterato
ed etnologo palermitano che nella seconda metà dell’ottocento si dedicò incessantemente allo studio delle tradizioni popolari siciliane ricercando testi e frammenti risalenti sino al 1200 e aprendo la strada al successivo lavoro di altri studiosi della scuola palermitana di etnologia.
Mentre in Rosa lisciandrina la musica è integralmente scritta da Nigro sul testo stesso, talvolta sono presenti anche rielaborazioni testuali e riarmonizzazioni di canti popolari antichi siciliani già esistenti, uno per tutti Marzapaneddu, e lucani, come la nenia dal titolo Nia, Nia, Nia.
Discorso a parte va fatto per Le tre sorelle, rintracciabile in molte regioni del Nord e Sud Italia in quanto conosciuta “al fronte” dai soldati della Grande Guerra e poi riportata da ciascuno al proprio ritorno a casa; filastrocca che è stata da Nigro integralmente rimusicata.
Analogo procedimento per altra filastrocca, stavolta rinvenuta a Matera, intitolata La jott i la m’nacacch, per la quale l’autore Nigro si è divertito nel costruire “di sana pianta” una musica su tempo ternario, una sorta di tammuriata lucana con inserzioni di voci di derivazione teatrale fra una strofa e l’altra.
Tra le liriche contemporanee presenti nel disco, prima fra tutte
quella dal titolo “I pirati a Palermo” a firma del grande poeta siciliano Ignazio Buttitta con musica di Rosa Balistreri, ma anche i molti testi di Grazia Capone, storica collaboratrice di Nigro odello stesso Salvo Nigro, che, insieme alla scrittrice e regista palermitana Valentina Gebbia, si cimenta felicemente nella scrittura testuale della ballad dal titolo Aria i’magaria.
Qua e là, a corredo e commento dei brani, alcuni brevi testi estratti da note raccolte popolari siciliane ed affidati alla voce e alla interpretazione della stessa Orlandi, che accanto all’espressione musicale non disdegna quella attoriale avendo peraltro studiato doppiaggio e recitazione con numerosi professionisti del settore oltre che nella scuola romana “Voice art dubbing”.
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La fotogallery del concerto Kore (foto www.SassiLive.it)