Suoni e canti di libertà che hanno fatto emozionare e riflettere oltre che coinvolgere il pubblico presente. Grazie ai “I tamburi dei briganti”, gruppo musicale dell’associazione “Insieme” onlus, che si è esibito nell’aula consiliare “Nitti-Bovet” del comune di Melfi.
Il concerto, rientrante nel programma di eventi organizzati dall’Amministrazione comunale, dalla locale sezione dell’Anpi, dall’Associazione e Fondazione “Francesco Saverio Nitti” per celebrare il 25 aprile, è stato introdotto dalla presidente della locale sezione dell’Anpi, Anna Martino.
“Da oltre un anno la ferocia umana fatta di sangue e di morte continua a colpire l’animo del mondo. In questa tragica situazione, le note, le melodie, gli accordi, la forza della musica diventa portatrice di messaggi di pace e di vita. Il mio auspicio è che dall’aula consiliare del Comune di Melfi, le note dei ‘Tamburi dei briganti’ travalichino i confini e giungano a tutte le donne e agli uomini che stanno combattendo per difendere la loro dignità, i loro diritti e che diventino la colonna sonora della Resistenza di tutte le donne”.
Il presidente del consiglio comunale Vincenzo Destino ringraziando “I tamburi dei briganti” e l’Associazione “Insieme” onlus ha affermato che “lo spettacolo è stato entusiasmante ed ha coinvolto il pubblico presente. Un concerto che ha arricchito il programma che abbiamo allestito per la festa di Liberazione in quanto crediamo che anche il linguaggio musicale sia importante per trasmettere i valori che sono alla base della nostra Costituzione”.
Al concerto hanno presenziato, tra gli altri, il consigliere regionale Gino Giorgetti, l’assessore al bilancio Alessandro Panico e il direttore dell’Associazione Nitti Gianluca Tartaglia.
Al termine dell’esibizione Fabio Stefanelli, a nome dell’Associazione “Insieme” Onlus e vocalist del gruppo, ha affermato che “quello che l’associazione insieme Onlus fa sul campo dell’intervento sociale, i tamburi lo narrano in musica. I nostri tamburi rullano dove c’è bisogno di una voce. E c’è sempre bisogno di una voce per ricordare i sacrifici di chi si è battuto per i nostri diritti, per la nostra libertà. C’è sempre bisogno di una voce che dia forza a quella di chi voce non ha, agli oppressi, agli innocenti nelle guerre dei potenti, a chi vive ai margini della società, da solo. Occasioni come la festa di Liberazione, come l’impegno di chi crede che memoria voglia dire manifestare, urlare, infrangere la quotidianità, ci permettono di fare rumore, di rompere la dittatura del silenzio. Al fianco degli ultimi, sempre!”.