Giovedì 28 luglio 2022 alle ore 20:30 nel chiostro dell’ex ospedale San Rocco per la rassegna VivaVerdi MultiKulti di Arterìa è in programma il concerto “Terrafonia” con Aterraterr, band composta da:
Giuseppe Doronzo – sax baritono, ney anban, bubbù Pino Basile – tamburelli, cupaphon, bubbù Cupafonismi
Michele Ciccimarra – percussioni, cupaphon
Pino Basile – voce, tamburelli, cupaphon
Antonio Guastamacchia
voce, tamburello, cubba cubba
L’idea nasce dall’intenzione di dedicare un concerto a strumenti musicali che rappresentano la tradizione popolare lucana e mediterranea.
Parliamo della cupa cupa, del tamburello e di strumenti a fiato come il cucù (o bubbù, colacola) e che mai come in questa occasione saranno illuminati da una luce trasversale incontrando altri strumenti musicali ed esperienze che guardano al passato e al presente con la stessa intensità e passione.
Ciò avverrà con il contributo di musicisti che utilizzano linguaggi musicali contemporanei di composizione e di improvvisazione, che a Multiculti per l’occasione incontreranno uno dei massimi rappresentanti della tradizione lucana legata al canto, al tamburello e alla cupa cupa.
Si tratta di un vero e proprio crossover, l’incontro di mondi che probabilmente non si sono mai incontrati prima.
I protagonisti di questo avvenimento sono musicisti pugliesi e lucani che si lasciano ispirare da un sud che si sa dove comincia ma non si sa dove finisce.
C’è l’universo sonoro di Aterraterr, con un repertorio di composizione ed improvvisazione che si incrocerà con l’approccio percussivo e performativo di Cupafonismi.
Il confronto avverrà con la presenza in scena di una tradizione lucana ancora viva rappresentata da Antonio Guastamacchia, storica voce dei Tarantolati di Tricarico e prezioso costruttore di cubba cubbe e tamburelli.
Tante facce di una stessa medaglia con cui si libereranno in chiave moderna tutto il potenziale di una tradizione che può continuare a vivere solo attraverso il nostro sguardo contemporaneo ed il nostro spirito antico.
Pino Basile, percussionista che compie gli studi presso il Conservatorio di musica di Matera sotto la guida di Giovanni Tamborrino e attraverso il quale inizia a sperimentare linguaggi di ogni genere e a creare progetti innovativi nel campo della musica contemporanea e tradizionale . Maestro indiscusso della ricerca sulla Cupa Cupa sino a creare il Cupaphon intonato . Tournée Internazionali e collaborazioni con biennale Musica di Venezia , Circhi internazionali europei e Teatro Danza.
Michele Ciccimarra percussionista batterista , diplomato in Musica jazz sotto la guida di Gianni Lenoci presso Conservatorio di Musica di Monopoli. collabora con molti artisti spaziando dalla musica contemporanea al Jazz, attraversando Landmusic e musica tradizionale e realizzando colonne sonore per teatro e danza. Collabora da sempre con il suo mentore Pino Basile sulla ricerca e sulla sperimentazione della materia sonora delle percussioni
Giuseppe Doronzo, sax baritono, jazzista e compositore pugliese che si è formato in Olanda e che da anni frequenta la scena musicale nord europea senza aver mai perso di vista le proprie origini allargandone la visuale con lo studio e la ricerca di strumenti a fiato della tradizione mediterranea, iraniana e indiana.
Antonio Guastamacchia voce storica dei Tarantolati di Tricarico, autorevole costruttore di cupa cupe nonchè rappresentante di una tradizione popolare autentica, umile e creativa, che ho avuto la fortuna di conoscere non molto tempo fa.
Io sarei il perno centrale del concerto e farei da mediatore tra l’esperienza del duo Aterraterr al debutto del primo album pubblicato in Olanda, Cupafonismi che mi vedrà in azione con Michele in un progetto molto fisico e performativo in cui faremo risuonare tutte le nostre cupa cupe intonate e gli interventi di Antonio Guastamacchia che con la sua forte presenza di taglio popolare farà da angelo custode.
Tante facce di una stessa medaglia che proveranno a liberare in chiave moderna tutto il potenziale di una tradizione che può continuare a vivere solo attraverso il nostro sguardo contemporaneo ed il nostro spirito antico.