Le emozioni del quadro di teatro di “Finalmente Insieme” (regista Raffaele De Luca, il “giovane regista di Scampia”) con la “Malafemmena” e Pulcinella trasformati da simboli della napolitaneità folcloristica a quella del riscatto; le performance di voci decisamente fuori ogni canone musicale come quella di Giuseppe Di Sette; canzoni e interpretazioni fortemente originali come Enrico Costa (L’amore che resta); la nuova comicità di Antonio Fiorillo (accompagnato dal maestro Mariano Lieto); la capacità istrionica del direttore artistico Mario Bellitti che oltre all’attenta e scrupolosa selezione del cast passa con una facilità straordinaria dalle canzoni di Wess a quelle scritte direttamente all’interpretazione in perfetto portoghese di “Nossa Senhora” (Roberto Carlos); la capacità di rielaborare la tradizione di musica etnica in suoni e messaggi universali come i giovanissimi di Sauro Folk. Sono solo alcuni degli ingredienti che hanno segnato il successo di gradimento del pubblico e degli operatori specializzati dello spettacolo della 21esima edizione del Festival di Potenza che, per il secondo anno consecutivo, si è svolto sabato scorso a Sasso di Castalda. Nella narrazione di quello che è un format unico che diventerà una produzione televisiva un ruolo specifico spetta a Paola Delli Colli che non è stata una semplice presentatrice ma ha tenuto insieme tutti i fili di tre ore e mezzo di Festival raccontando e spiegando i protagonisti e proposte non sempre di impatto immediato. Sul palco del Teatro Mariele Ventre – la storica direttrice del Coro dello Zecchino d’Oro di Bologna – si sono esibiti in 23 ciascuno con la proprietà identità (originale) musicale, artistica, con il risultato di una serata con tanti e differenti generi di spettacolo (dalla musica italiana al rap, all’etnico-popolare, ai cantautori, brani inediti) che rappresenta il format originale del Festival. Intanto la prima indicazione è che i giovani stanno crescendo per talentuosità e originalità: in cinque – Saverio Varone (tenore), Miryam Rossano (un’Amy Winehouse da voce possente), Ruben De Carlo, Marco Candileno, Giuseppe Baldari – tra i 17 e i 22 anni hanno dato prova di reggere bene l’impatto del grande spettacolo. Nella scaletta inoltre Mario Vattese, gli storici della canzone partenopea Pino (padre) e Enrico (figlio) Persico, Gabe (vincitore del Canzoniere Italiano), Cripton Magic The Mentalist, il cantastorie lucano Angelo Mecca, Teresa Laurita, Mister Bex, l’originale cabaret di Giampiero Ianneo e Giovanni Caso, Giancarlo Sensidoni. Al maestro Graziano Accinni il compito di accompagnare la recitazione delle poesie vincitrici del Festival Melodie alla Luca e successivamente insieme a Gianmarco Natalina proporre due canzoni tra le più popolari di Mango e Pino Daniele. All’interno del Festival si è svolto il Memorial Michele di Potenza con il direttore di Controsenso Walter De Stradis che ha spiegato l’iniziativa e una targa consegnata dal sindaco di Sasso Rocchino Nardo al figlio del pioniere del folk potentino, Massimo Mancino. Alla fine forse il riconoscimento più significativo è venuto dal patron dello storico Cantagiro, Enzo De Carlo, per il quale “nel panorama festivaliero italiano, è un modello originale e di successo” facendo i complimenti a Mario Bellitti. Al suo giudizio si sono associati Paolo Fontana, presidente Asmea e Tullio Pizzorno, autore-compositore con una lunga e prestigiosa carriera di collaborazioni professionali tra le quali quella con Mina. Per il direttore artistico Mario Bellitti una soddisfazione che è ancora maggiore perché il Festival è stato prodotto senza sostegni e contributi pubblici ma solo attraverso il proprio lavoro ed investimento.
Nov 21