Il Ministro Profumo, nell’ultimo giorno utile, inserisce il Conservatorio di Matera tra quei pochi in Italia autorizzati all’organizzazione di Bienni Didattici e TFA.
Formazione e produzione artistica sono, da sempre, gli assi cartesiani su cui si basa la vita di un Istituzione di Alta Formazione quale un Conservatorio di Musica. Tra l’aula e l’auditorium compito dell’istituto è creare le condizioni migliori da un lato per consentire allo studente di apprendere, conoscere e metabolizzare gli insegnamenti e dall’altro per offrirgli concretamente dei momenti di confronto con il palcoscenico ed il pubblico.
Ma la storia della musica (tendiamo troppo spesso a dimenticarlo) è un racconto che contiene un ingrediente spesso decisivo: la sana ambizione. Ambizioso è il piccolo musicista che dedica ore quotidiane allo studio per il superamento dei limiti tecnici, ambizioso è il giovane compositore che sfida sé stesso e gli stili, ambiziosi l’improvvisatore, il musicoterapista, il tecnico del suono, il didatta della musica.
Ma più di tutti l’ambizione deve appartenere all’agenzia formativa cui è affidata la formazione di queste figure: il Conservatorio. Il nostro territorio è ormai ben abituato a pensare al proprio Conservatorio come ad un soggetto estremamente attivo, partecipe e, spesso, promotore esso stesso di fermento culturale. Ci tornano in mente, pensando al nome “E.R. Duni”, le immagini dei numerosissimi concerti in Città, in decentramento nelle periferie e nei territori limitrofi; ma anche le prestigiosissime trasferte su palchi italiani, europei ed extra-continentali.
Ma l’ambizione più importante è stata sempre quella di divenire un istituto in grado di leggere le esigenze di questa epoca. Questo ha spinto il Conservatorio di Matera all’attivazione di corsi quali quelli di Management, Musica applicata alle immagini e Musicoterapia; proposte che, affiancate ai più tradizionali insegnamenti, rendono ben completo il ventaglio dell’offerta formativa. La crescita del numero degli iscritti, la grande vitalità della scuola e i riconoscimenti ricevuti lasciano pochi spazi al dubbio che si stia percorrendo la strada giusta.
Un traguardo, tuttavia, restava fino ad oggi iscritto alla pagina dei desideri: l’apertura dei corsi di Didattica della Musica. L’attivazione di questo percorso è regolato da un doppio sbarramento: chiuso è il numero per gli studenti che vogliono intraprenderlo e chiuso è anche il numero dei Conservatori presso i quali il Ministero ne autorizza l’apertura.
Una sola volta, nel biennio 2007/2009, il Duni ospitò, in convenzione con l’Università e con il Conservatorio di Potenza e di Vibo Valentia, un ciclo di formazione per insegnanti (allora denominato Bi.for.Doc), che ebbe come risultato l’abilitazione all’insegnamento di diverse decine di musicisti del territorio. Occorre ricordare che la quasi totalità degli iscritti a quel biennio è oggi occupata nelle scuole pubbliche secondarie (di primo e secondo grado), con una maggioranza di immessi in ruolo.
Sin da allora la speranza di tutto il Conservatorio è stata quella di poter giungere, un giorno, all’attivazione definitiva del percorso formativo per futuri insegnanti. Il lavorio, in questi anni, non è mai cessato per tutti i soggetti coinvolti: la Consulta degli Studenti (sin dal primo momento pungolo costante nel Consiglio Accademico e in quello di Amministrazione), i Docenti, la Segreteria Amministrativa e la sapiente regia del Direttore Saverio Vizziello (membro del Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale presso il MIUR).
Assume un grande valore perciò la notizia che, nell’ultimo giorno utile, il Ministro dell’Istruzione Profumo in data 26 aprile 2013 autorizza il Conservatorio “E.R.Duni” di Matera all’attivazione del Biennio di II Livello ad Indirizzo Didattico a numero programmato e al successivo tirocinio formativo con valore abilitante all’insegnamento nelle scuole pubbliche.
Agli assi cartesiani della formazione e della produzione artistica, il Conservatorio di Matera può oggi aggiungere quello della formazione dei futuri insegnanti di musica; si tratta di una risposta, occorre ricordarlo, anche occupazionale in un momento storico delicato ed in particolare per un territorio come il nostro.
La sintesi di questo grande momento è ben rappresentata dal comunicato della Consulta degli Studenti, che riportiamo: “Salutiamo con enorme soddisfazione l’autorizzazione del Ministero dell’Istruzione all’apertura, presso il nostro Conservatorio, del Biennio di II Livello ad indirizzo Didattico. Si tratta di un’occasione di formazione, premessa per uno sbocco professionale importante, che a pochi Conservatori è concessa. La Consulta, che da molti anni in tutte le sedi opportune preme per questo risultato, ringrazia il Direttore Saverio Vizziello e tutti i protagonisti di questo grande traguardo. A tutti gli studenti attuali e futuri l’augurio di confermare la vocazione del nostro territorio ad esprimere eccellenze anche in quella che crediamo la più delicata missione per un musicista: l’insegnamento!”.
segnalo l’uscita di quello che è probabilmente l’unico testo di storia della musica applicata, derivato dal corso di Storia della musica applicata che ho tenuto per diversi anni al Conservatorio di Ferrara http://www.luciomazzi.com/musica-per/